giovedì 5 maggio 2011

Il vetro di Murano per la prima volta ad una messa del Pontefice (Adnkronos)

Tutti gli oggetti che verranno utilizzati durante la celebrazione sono a marchio Vetro Artistico® Murano

Zaia, il vetro di Murano per la prima volta ad una messa del pontefice

Il presidente della regione Veneto sottolinea l'importanza dell'opera dei mastri vetrai di Murano, simbolo dell'eccellenza dell'artigianato veneto e della tradizione di un arte millenaria apprezzata in tutto il mondo

Venezia, 5 mag. - (Adnkronos)

''Il vetro di Murano viene utilizzato per la prima volta in una messa del Pontefice. Ma in realta' tra questa eccellenza della Serenissima, che vanta mille anni di storia, e le cinque visite papali che ci sono state nell'ultimo millennio a Venezia, nonche' le altre venete, vi e' un legame strettissimo dato dalla contestuale nascita, sviluppo e crescita di una straordinaria capacita' artigianale, che ormai spesso sublima in arte, dei mastri vetrai di Murano''. Lo ha sottolineato il presidente della regione Veneto, Luca Zaia.
''Questi oggetti realizzati per Benedetto XVI, dei quali ho avuto modo di vedere la lavorazione nei giorni scorsi, sono simbolo di una eccellenza veneta nel mondo che, alla stregua di tante eccellenze, dobbiamo continuare a difendere da un mercato che troppo spesso, soprattutto se viene da un certo Oriente, non conosce regole - ha spiegato - In Veneto la tradizione di un arte millenaria, qual'e' quella del vetro, lo difendiamo per legge e con il marchio regionale d'origine ''Vetro Artistico di Murano'' gestito da Promovetro''.
''Serve pero' la collaborazione di tutti e soprattutto non tollerare il falso", spiega il Presidente del Veneto Luca Zaia che nei giorni scorsi ha potuto visionare cio' che i mastri vetrai di Murano, sotto l'egida del Consorzio Promovetro Murano, hanno realizzato per la celebrazione della messa al Parco San Giuliano di Sua Santita', Benedetto XVI: 60 calici, 60 patene, due piattini, una brocca, un piatto e due ampolle, tutti in vetro soffiato e in foglia d'oro che verranno utilizzati durante la celebrazione. E' la prima volta che l'arte muranese entra a far parte di una celebrazione di tale pregio, alla presenza del Papa, comportando la trasformazione di oggetti liturgici che di norma sono in metallo, in opere d'arte in vetro artistico.
"La produzione vetraria dell'isola, caratterizzata dal Marchio regionale Vetro Artistico Murano, unica tutela legalmente riconosciuta che identifica la produzione d'eccellenza muranese, rappresenta una delle piu' importanti realta' produttive del Made in Italy - spiega Isi Coppola, assessore all'Economia e allo Sviluppo - e le produzioni artistiche di nicchia di questo genere necessitano con forza di essere tutelate e promosse: oggi con Promovetro ribadiamo al mondo la qualita' del Made in Italy fatto di maestria, storia, cultura e tradizione di cui il Veneto e' portatore nel mondo".
"Questo omaggio, frutto di mesi di intenso lavoro e di rapporti del Consorzio Promovetro Murano con la curia patriarcale di Venezia, e' un'occasione straordinaria che - spiega Gianfranco Albertini, Presidente del Consorzio Promovetro - ha portato al coinvolgimento di tutta l'isola, dalle istituzioni, alle associazioni ed alle maestranze tutte; un'occasione per essere presenti con un nostro prestigioso contributo ad un evento di importanza magistrale per Venezia. La visita del Santo Padre ci riempie di orgoglio e abbiamo voluto con tutte le nostre forze, assieme a Confartigianato e Confindustria Venezia, che il marchio Vetro Artistico® Murano fosse presente con gli oggetti della celebrazione eucaristica".

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8 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma secondo la pur ottima - e per questo raramente seguita - Istruzione Redemptionis Sacramentum al n.117, il vetro non è tra i materiali permessi per i vasi sacri, essendo fragile e di sicuro poco "nobile".

Del resto lo stesso è detto nell'Ordinamento Generale del Messale Romano al n.329. Possibile che proprio Benedetto avalli un abuso liturgico che non aiuta a farla finita con le brocche da vino e i bicchieri da osteria o da rivista di casalinghi che si vedono in tante parrocchie (anche perchè non tutti possono permettersi i vetri di Murano?)

Anonimo ha detto...

Prima di allarmarci, e confidando in BXVI e soprattutto in mons. Guido Marini, godiamo del fatto che le nostre eccellenze vengono portate all'altare, magari come candelieri, ampollini, brocche e vassoi per il lavabo, ecc. Non necessariamente come calice o patena o pisside, questi sì, secondo ta RS 117, rigorosamente esclusi! Ma volete che il Papa smentisca Se stesso oppure che Marini non sia attento??

Anonimo ha detto...

Dubito che il Signore faccia caso a questo tipo di "abuso". E pure il Papa e Mons. Marini. Quello che conta è quello che c'è nel cuore dei pastori e dei fedeli.
Alessia

Anonimo ha detto...

Alessia,

con questa scusa che conta quel che c'è "nel cuore" hanno avallato la catastrofe liturgica - e dottrinale - che dura da decenni così bene illustrata da J. Ratzinger in tanti scritti e discorsi mirabili. Se quel che c'è nel cuore è giusto e c'è un minimo di formazione liturgica, quel che c'è nel cuore e quel che si usa sull'altare vanno d'accordo e sono in sintonia con le leggi e la dottrina della Chiesa.

Se il Messale e i documenti liturgici dicono una cosa, andrebbe seguita, perchè è detta per qualche ragione. Sennò buttiamo a mare messali e rubriche e facciamo tutti come ci pare. Questo a me sembra un abuso vero e proprio, senza virgolette, se si parla dei vasi che debbono contenere il Corpo e il Sangue del Signore.

La mie è solo una domanda, credo legittima, perchè mi sembra strano che proprio Benedetto XVI sorvoli su queste cose. Se c'è una spiegazione diversa e se ho capito male cosa dicono L'Ordinamento Generale del Messale e i documenti liturgici, vorrei che qualcuno me lo spiegasse. Non è che porsi delle domande significhi amare di meno il Papa o voler fare il processo alla fede di chicchessia, prete o laico

Anonimo ha detto...

Anonimo, vi è stata la supervisione della Curia Patriarcale di Venezia.
http://www.promovetro.com/portal/articolo.php?id=1487
Non sarà, amico mio, che ci stiamo un po' troppo avvitando su noi stessi? E' una domanta che non posso fare a meno di pormi.
Alessia

Anonimo ha detto...

Condivido pienamente quanto detto dall'Anonimo delle 13.04. Non capisco Alessia... M.C.

Anonimo ha detto...

Alessia,

la "supervisione" della curia di Venezia è per me solo motivo di maggiore preoccupazione. Come al solito si mette il Papa nella situazione di scegliere tra l'incidente diplomatico di fronte al fatto compiuto o soprassedere per amore dell'unità, e con la scusa nelle parrocchie continueranno a usare brocche e piatti da supermercato come vasi sacri e diranno pure che fanno "come il Papa", mentre noi che vogliamo fare la comunione in ginocchio come fa fare davvero il Papa ci cacciano via.

Hai voglia a scrivere bei documenti se poi non si riesce ad applicarli...

comunque magari c'è una spiegazione, magari il vetro va bene se è così prezioso. Però questa spiegazione non l'hanno data e io non capisco. Dal Messale e dai documenti si capisce che il problema col vetro non è solo la preziosità ma la fragilità.

Lo so che sembrano questioni di lana caprina, ma non lo sono. Se mi dicono che la scrupolosità nelle norme liturgiche è fondamentale perchè si tratta del Corpo del Signore, io li prendo sul serio, e quindi non capisco queste cose.

Il sito che mi hai segnalato è la promozione dei prodotti dei vetrai di Murano. Bellissimo per carità, ma che c'entra con la liturgia?

Anonimo ha detto...

Sono un sacerdote.
Il vetro non può essere la materia dei vasi sacri perché si rompe, sia durante la celebrazione (spandendo in maniera irreparabile il vino prima o dopo la consacrazione) che dopo la celebrazione: infatti gli oggetti sacri si devono segnalare per la loro 'venerabilità'=longevità e la loro solidità (per questo gli 'altarini' su cui frequentemente, ahimé, siamo chiamati a celebrare il Divin Sacrificio sono da eliminare, preferendo gli altari amovibili!). A me come motivazione basta; poi c'è anche il fatto che il vetro di norma non è una materia particolarmente preziosa, però il vetro di Murano lo è eccome! don Achille maria