mercoledì 4 maggio 2011

Istituto Toniolo e Università Cattolica: scontro fra i cardinali Bertone e Tettamanzi. Interviene, come sempre, il Papa. Il commento di Andrea Tornielli

Cattolica, scontro fra cardinali

ANDREA TORNIELLI

MILANO

Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo l’Em.mo Card. Dionigi Tettamanzi». L’udienza avvenuta sabato 30 aprile, passata inosservata a causa della beatificazione di Wojtyla, ha fatto pensare a un incontro in vista della successione a Milano, argomento che invece non sarebbe stato nemmeno sfiorato. Il motivo del colloquio era, invece, la gestione dell’Istituto Toniolo – l’ente che controlla l’università Cattolica – e il possibile arrivo ai suoi vertici dell’ex ministro della Giustizia Giovanni Maria Flick, appoggiato dal Segretario di Stato Tarcisio Bertone.
L’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi superiori, ente «fondatore e garante» della Cattolica, gestisce, attraverso un comitato permanente di controllo, attualmente presieduto dal cardinale di Milano, cinque atenei, 14 facoltà, 1400 docenti, seimila dipendenti e, non certo ultimo per importanza, il Policlinico Gemelli. Tettamanzi lo guida dal 2003: con la sua presidenza e con l’elezione a rettore della Cattolica di Lorenzo Ornaghi, le redini dell’università erano state affidate a uomini vicini al cardinale Camillo Ruini. In quell’occasione era risultata perdente l’ala politica romana, rappresentata da Emilio Colombo e da Oscar Luigi Scalfaro, sostenuti dal Segretario di Stato di allora, il cardinale Angelo Sodano. Negli ultimi tempi un nuovo ribaltone è sembrato all’orizzonte.
Due mesi e mezzo fa, prima a voce e poi per iscritto – con una lettera dai toni piuttosto ultimativi, datata 18 febbraio – il cardinale Bertone ha comunicato a Tettamanzi le sue perplessità sulla gestione del Toniolo e sulla sua direzione amministrativa, affidata, dal 2008, a Enrico Fusi. Il Segretario di Stato ha chiesto all’arcivescovo di Milano di dimettersi subito, e di favorire l’ingresso di Flick nel comitato permanente. Gli ha chiesto anche di non procedere alla riconferma di altri tre componenti dello stesso comitato, che erano ormai in scadenza: Paola Bignardi, Cesare Mirabelli e Felice Martinelli. Evidentemente, il progetto bertoniano era quello di far nominare tre nuovi consiglieri, i quali avrebbero garantito la maggioranza e dunque la possibilità di poter incidere con la una nuova linea nella gestione della Cattolica, al presidente in pectore Flick.
Tettamanzi ha riflettuto a lungo sulla lettera del Segretario di Stato, che metteva in discussione la sua gestione. E ha deciso di rispondere con un dettagliato memoriale, fatto giungere al Papa, nel quale venivano giustificate le scelte del comitato e la sua correttezza. Il resto, è storia degli ultimi giorni.
Il 1˚ aprile il comitato permanente del Toniolo ha confermato i tre membri in scadenza. La mossa, com’è comprensibile, non è stata gradita dal cardinale Bertone, che ha visto così disattese le sue indicazioni e il suo progetto di un cambiamento di rotta nell’istituto. L’ex ministro prodiano Flick, un tempo legato alla vecchia scuola diplomatica vaticana di Casaroli e Silvestrini, e ultimamente molto valorizzato come firma sulle pagine de L’Osservatore Romano, è stato visto parlare fittamente con Bertone la sera di giovedì 28 aprile, a margine di un ricevimento alla nunziatura d’Italia: è probabile che il Segretario di Stato gli abbia comunicato le difficoltà che la sua candidatura stava incontrando.
Sabato scorso, nell’incontro con il Papa, Tettamanzi ha potuto spiegare di persona la situazione, respingendo i rilievi sulla gestione del Toniolo e dicendosi al contempo disponibile a liberare il suo posto di presidente del comitato permanente non appena lascerà la guida della diocesi. Nella seconda parte dell’udienza di Castel Gandolfo, conferma a La Stampa una fonte della Segreteria di Stato, si è aggiunto il cardinale Bertone, anche se la sua presenza non è stata citata nel bollettino vaticano. Papa Ratzinger ha voluto dunque ricevere dai diretti interessati un quadro completo della situazione. E alla fine ha preso la decisione di congelare ogni cosa fino alla nomina del successore di Tettamanzi, prevista prima dell’estate. Tutto insomma è ancora possibile: non si esclude che nuovo arcivescovo di Milano possa continuare a mantenere la presenza nel Toniolo, mentre la candidatura di Flick sembra sfumare, almeno per il momento.
Benedetto XVI, che ancora una volta mostra di compiere le sue scelte ascoltando i collaboratori ma senza farsi condizionare da essi, ha dunque stabilito che il nuovo arcivescovo ambrosiano non sia escluso dal riequilibrio interno all’istituto, come invece auspicavano i fautori del cambiamento immediato.

© Copyright La Stampa, 4 maggio 2011 consultabile online anche qui.

Sono sempre un po' a disagio quando leggo di questi scontri fra cardinali.
Noto, con amarezza, che alla fine deve sempre intervenire il Santo Padre.
Preghiamo per lui e per la sua pazienza...

R.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Difficile vero abituarsi a questo aspetto della Chiesa? Eppure, bando a ingenui idealismi, ci tocca abituarci al fatto che gli uomini di Chiesa possano essere sensibili a questioni terrene come il potere. Dipende dalla direzione che prende questa "sensibilità". Meno male che Papa Benedetto c'é, lui, grazie a Dio, estraneo alle camarille.
Alessia

Anonimo ha detto...

A me in realtà non pare che il Papa abbia risolto la questione, ma che l´abbia congelata.
Comunque, a me pare che lo sgarbo l´abbia fatto Tettamanzi: se precedentemente era stato il segretario di stato vaticano a indicare i nomi.

Jacu

mariateresa ha detto...

cara Alessia, quanto è carino ed educato il tuo "possano essere sensibili a questioni terrene ", ehehehehehhehe.
Sì, ce n'è qualcuno di questi sensibili!
Anch'io sono stata educata dai miei genitori , che purtroppo non ho più, a un linguaggio delicato. Ma a volte ancora disubbidisco.Non resisto.

Fabiola ha detto...

Torno ora da gita scolastica.
Bene, vedo che, purtroppo, la festa della Fede è già finita.
Coraggio, Papa Benedetto!

sam ha detto...

Mah... a me viene in mente il messaggio della Madonna di Akita, che prevedeva scontri tra cardinali!!!!
Ma cosa deve ancora succedere prima che si convertano?!

Anonimo ha detto...

..... il Papa è stato saggio nel bloccare e rinviare. Ha di fatto dato torto al cardinale Segretario di Stato. Ora la seconda mossa sarebbe quella di cambiare Segretario di Stato, promuovendo Bertono ad un incarico di facciata, nel quale non possa più mettere in atto azioni (spesso grezze e arroganti)che creano danno e imbarazzanti per il Papa e per la Chiesa. Il potere talora da alla testa e i catto-comunisti vogliono riprenderselo, soprattutto nella cultura e dove girano grossi interessi finanziari. La Chiesa non deve dare spazio alle cordate politico-economiche, ma al messaggio di Cristo!