mercoledì 4 maggio 2011

La diocesi di Gorizia "ha tirato al risparmio" per la visita del Papa a causa delle difficoltà dei lavoratori (Asca)

PAPA: DIOCESI GORIZIA AL RISPARMIO SU VISITA AQUILEIA PER LAVORATORI

(ASCA) - Gorizia, 4 mag

''Siamo molto preoccupati per la crisi che colpisce tanti lavoratori e le loro famiglie, tanto che i nostri preti hanno rinunciato a due mesi di stipendio per incrementare il fondo di solidarieta' diocesano''.
Lo ha detto mons. Dino De Antoni, arcivescovo di Gorizia, informando che la sua Chiesa ha tirato al risparmio per la visita del papa, sabato ad Aquileia, rinunciando agli addobbi piu' costosi e perfino a migliaia di bandierine da distribure ai pellegrini lungo i 18 km tra l'aeroporto di Ronchi ed Aquileia, nonche' nella stessa cittadina ex romana. ''Questi risparmi - ha precisato l'arcivescovo - li abbiamo destinati agli impoveriti dalla crisi''. Il papa stesso ne dovrebbe parlare, sabato ad Aquileia e domenica a venezia, soffermandosi sulle difficolta' attraversate anche da un'economia forte come quella del Nordest.
''Ho visitato alcune fabbriche di Monfalcone in occasione della pasqua - informa De Antoni - ed ho colto numerosi motivi di preoccupazione. Ed ecco perche', come cristiani, ci siamo impegnati nella solidarieta' attiva.
Le richieste di aiuto sono in aumento''. L'arcivescovo di Gorizia ha riferito che ''queste situazioni sono a conoscenza anche del santo padre e, in ogni caso, gliene parlero' durante il trasferimento in papamobile dall'areoporto di Ronchi ad Aquileia''. Proprio per non pesare sui bilanci pubblici, anch'essi in difficolta', le diocesi del Nordest hanno pagato le spese della visita con una colletta tra i fedeli, attraverso la quale contribuiranno anche alla 'carita' del papa'.

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8 commenti:

Anonimo ha detto...

Raffaella, scusami se lo dico, ma immagino che il vescovo avrà pranzato, a pasqua, con gallette e piselli, e bevuto acqua piovana. Non voglio pensare che questa improvvisa sete di solidarietà si sia concretizzata solo allor quando si è trattato di spendere due spiccioli per comprare delle bandierine.

Anonimo ha detto...

@anonimo

io credo che al Papa delle bandierine non importi un fico secco. Speriamo che i fedeli accorrano numerosi.

jacu

Anonimo ha detto...

OT.
L'Arcivescovo di Brisbane sostiene la rimozione di Morris. "La Chiesa è gerarchica e al suo vertice c'è il Papa".
http://news.smh.com.au/breaking-news-national/archbishop-backs-good-bishops-sacking-20110504-1e7ek.html

Alberto

Anonimo ha detto...

@jacu

Penso che tu abbia capito quello che intendevo dire.
Anch'io credo che al papa delle bandierine dell'arcivescovo di Gorizia non importi un fico secco. Credo che lo sappia anche l'arcivescovo. Tuttavia ha voluto precisarlo in una nota a stampa. Strano modo di fare solidarietà quello di sbandierarlo (è il caso di dirlo) ai quattro venti, specialmente quando si parla di preparare l'accoglienza al pontefice.

Benedictus ha detto...

GENTILE SIG.RA RAFFAELLA,
ABBIAMO PIU' NOTIZIE CIRCA LA PUBBLICAZIONE DEL SOFFERTO DOCUMENTO SULL'APPLICAZIONE DEL MOTU PROPRIO "SUMMORUM PONTIFICUM"? QUALCHE VOCE AUTOREVOLE E DISCRETA SOSTIENE CHE TALE DOCUMENTO NON SARA' PUBBLICATO VISTA LA REAZIONE NON FAVOREVOLE DI BUONA PARTE DELL'EPISCOPATO. SARA' VERO?

Raffaella ha detto...

Non ho notizie del documento ma sono sicura che verra' pubblicato nonostante le eventuali resistenze dell'espiscopato.
R.

Cindy ha detto...

@Anonimo delle delle 15.19 del 4 maggio:
Forse il Vescovo De Antoni (è uno dei vescovi della mia regione, quindi scusa se spezzo una lancia in suo favore) a Pasqua non avrà mangiato piselli e gallette e bevuto acqua piovana, però dalle nostre parti la crisi si sente molto e quindi credo che risparmiare qualcosa per addobbi assolutamente inutili sia una azione veramente splendida, anche perchè Benedetto si fermerà solo due ore in Friuli.
Approvo la decisione del Vescovo!
E' davvero un ottima persona!

Anonimo ha detto...

Chissà se l'Arcidiocesi di Gorizia sta risparmiando anche nelle spese tipografiche per la realizzazione delle migliaia e migliaia di copie delle lettere pastorali, dei programmi pastorali, dei manifesti per ogni convegno da venti persone...

Chissà se risparmia nelle spese telefoniche, per la connesione ad internet della Curia e degli enti diocesani

Chissà se ha tagliato i contributi per la costruzione dei campi da calcetto in erba sintetica dei "centri sociali parrocchiali!" (leggi oratori...)

Chissà.