La Papamobile cervese passa il test in Mondovisione
Benedetto XVI l’ha usata sabato per la sua visita a Venezia. "E’ stata un’emozione grandissima" dice Francesco Pilandri, che ha curato la parte commerciale della commessa
di MARCELLO PETRONELLI
Ravenna, 9 maggio 2011
L’ULTIMA creatura delle officine Focaccia di Cervia non poteva avere visibilità maggiore: la diretta in Mondovisione della visita di Benedetto XVI a Venezia. Sugli schermi tivù l’altra sera sono passate le immagini del Pontefice in piazza San Marco, a bordo della piccola ‘Papamobile’ elettrica progettata e realizzata nell’azienda di via Maccanetto.
«E’ stata un’emozione grandissima» dice Francesco Pilandri, che ha curato la parte commerciale della commessa richiesta dal Comune di Venezia. «Siamo fornitori ufficiali della Gendarmeria Vaticana ed anche del Comune di Venezia: per loro curiamo allestimenti particolari sui mezzi delle forze dell’ordine. Conoscendo la nostra affidabilità e flessibilità — continua Pilandri — quando hanno saputo del desiderio di Pontefice di poter usare una vettura elettrica per gli spostamenti brevi, hanno pensato a noi». L’azienda guidata da Riccardo Focaccia ha quindi completamente rimodellato il veicolo base di uno dei maggiori produttori americani di vetture per campi da golf.
«Abbiamo modificato quasi tutto, dal telaio, ai sedili, all’impianto elettrico, fino all’apposizione dello stemma vaticano sulla carrozzeria. Ma l’intervento maggiore è stato fatto sulle sospensioni — aggiunge Pilandri — in modo da dare stabilità alla ‘Papamobile’ anche quando il Pontefice sta in piedi per salutare i fedeli». Il tragitto del corteo papale in piazza San Marco è stato seguito non senza qualche apprensione dagli specialisti di Cervia. «Il cancelletto posteriore da cui si sale a bordo — spiega il tecnico della Focaccia — è stato dotato di un dispositivo di sicurezza per evitare aperture accidentali. Ci siamo raccomandati che il cerimoniere lo predisponesse: è andato tutto benissimo». D’altra parte anche le espressioni del Santo Padre e del patriarca di Venezia che lo accompagnava, seduto sul divanetto posteriore in pelle bianca, erano estremamente serene e rilassate. La ‘Papamobile’ fatta a Cervia ha svolto al meglio il suo compito davanti a una platea televisiva mondiale. «L’unico timore vero — ammette Francesco Pilandri — è che il comandante Francesco Martocci, alla guida del veicolo, pigiasse troppo sull’acceleratore sull’onda dell’emozione. Ma è stato bravissimo: l’auto è stata condotta con grandissima perizia».
DOPO la prima uscita ‘in pubblico’, la vettura elettrica papale — che ha un’autonomia di oltre cinquanta chilometri e può raggiungere i 35 chilometri all’ora — è stata donata dal Comune di Venezia a Benedetto XVI e nei prossimi giorni sarà trasferita in Vaticano, a disposizione della Gendarmeria.
© Copyright Il Resto del Carlino, 9 maggio 2011 consultabile online anche qui.
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