venerdì 13 maggio 2011

L’istruzione “Universae Ecclesiae” stabilisce anche quali siano i requisiti che rendono un sacerdote “idoneo” a celebrare la messa in latino

Vaticano: Messa in latino, fissati requisiti idoneità dei preti

Necessaria conoscenza base della lingua, si studi nei seminari

Roma, 13 mag. (TMNews) -

L’Istruzione della Pontificia commissione Ecclesia Dei sull’applicazione della lettera apostolica motu proprio Summorum pontificum di Benedetto XVI del 2007 stabilisce anche quali siano i requisiti che rendono un sacerdote “idoneo” a celebrare la messa in latino.
“Ogni sacerdote – si legge nel documento diffuso oggi – che non sia impedito a norma del Diritto Canonico è da ritenersi idoneo”. Per quanto riguarda l’uso della lingua latina, “è necessaria una sua conoscenza basilare, che permetta di pronunciare le parole in modo corretto e di capirne il significato”. Per quanto riguarda la conoscenza dello svolgimento del Rito, “si presumono idonei i sacerdoti che si presentano spontaneamente a celebrare nella forma extraordinaria, e l’hanno usato precedentemente”. Si chiede, inoltre, agli Ordinari di offrire al clero “la possibilità di acquisire una preparazione adeguata alle celebrazioni nella forma extraordinaria. Ciò vale anche per i Seminari, dove si dovrà provvedere alla formazione conveniente dei futuri sacerdoti con lo studio del latino e, se le esigenze pastorali lo suggeriscono, offrire la possibilità di apprendere la forma extraordinaria del Rito”.
Nelle Diocesi dove non ci siano sacerdoti idonei, “i Vescovi diocesani possono chiedere la collaborazione dei sacerdoti degli Istituti eretti dalla Pontificia Commissione Ecclesia Dei, sia in ordine alla celebrazione, sia in ordine all’eventuale apprendimento della stessa”. La facoltà di celebrare la Messa in latino è data dal Motu Proprio “ad ogni sacerdote sia secolare sia religioso. Pertanto in tali celebrazioni, i sacerdoti non necessitano di alcun permesso speciale dei loro Ordinari o superiori”.

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