martedì 10 maggio 2011

L’omaggio festoso delle Remiere al Papa (Nadia De Lazzari)

L’omaggio festoso delle Remiere

Nadia De Lazzari

VENEZIA. Campane a festa a San Marco e un corteo acqueo di gondole, caorline, sandali, mascarete in Canal Grande. Tutti gli occhi fissi al Papa. L’affetto dei veneziani non è mancato, nemmeno i colori della città d’acqua per eccellenza. Che nella sua acqua ha trovato sempre vita e valori concreti, quali l’accoglienza e la solidarietà. E’ stato un suggestivo arrivo in motoscafo dal parco di San Giuliano percorrendo poi il Canal Grande fino in Bacino.
Alle 13,05 dal rio Novo sono sbucati due taxi carichi di vescovi del Nordest. Nel tratto finale, all’altezza dell’università Cà Foscari, il Pontefice ha incontrato decine di imbarcazioni delle associazioni remiere - Querini, Bucintoro, Artigiani Venezia, Francescana - parate a festa e con i drappi colorati di bianco e giallo, in omaggio al Papa, al Vaticano, alla Chiesa universale.
Il momento dello spettacolare alzaremi e dello scandito «W il Papa» lo hanno stupito ancora una volta. Il Pontefice, finora seduto su una poltroncina bianca, si è alzato impartendo più volte la sua benedizione. Sereno, sorridente guardava i rematori, ascoltava il loro linguaggio: «pian», «voga», «segna».
Una gondola della società Voga veneta del Lido ci ha gentilmente ospitati a bordo. Così abbiamo potuto seguire da vicino e in presa diretta il tragitto compiuto dal Pontefice. L’equipaggio formato da sei vogatori (Ciro Borriello, Giuseppe Buratto, Flavio Busetto, Giuseppe Penesich, Silvio Quarti, Alessio Scarpa) ha così commentato: «Siamo una barca comunista - commentano fra il serio e il faceto - guai chi ci tocca il Papa. Siamo pronti a difenderlo. Abbiamo apprezzato la sua condanna della pedofilia».
In altre imbarcazioni anche universitari. Sono 30.000 quelli che stabilmente abitano a Venezia. Dario Artos: «In questo galeone nessuno è nato a Venezia. Siamo di Asti, Belluno, Bari, Cagliari. Speriamo che il Papa ci porti un miracolo. Si chiama lavoro».
Giorgio Garbisa e Tarsilio Fongher del circolo nautico San Marco del Lido hanno lamentato un’organizzazione tardiva: «Potevamo essere in maggior numero - dicono - ma la Curia e il Comune ci hanno convocati solo lo scorso venerdì. Ci hanno dato 12 ore per organizzarci. Ci dispiace per il Papa se siamo pochi».
Comunque in Canal Grande l’entusiasmo era palpabile. La festa è stata grande. Nei traghetti San Tomà, Cà Rezzonico, Accademia, Santa Maria del Giglio, Salute le persone agitavano i vessilli colorati e gridavano «Papa, Papa».
Dai palazzi la gente si sbracciava. Da un balcone un bimbetto ha urlato: «Ciao, Papa, prego per te». Noemi Azzalin, della parrocchia Sacro Cuore di Mestre, ha detto: «Con la mia famiglia lo seguiamo sempre. Siamo reduci dalla cerimonia di beatificazione di papa Giovanni Paolo II. Dove va lui andiamo anche noi. Lo raggiungeremo anche a Madrid il prossimo agosto in occasione della giornata mondiale della gioventù. E’ un Papa che sento vicino come un padre».
Commoventi le sue continue benedizioni e i suoi saluti a veneziani e turisti. Spettacolare anche l’ultimo alzaremi nel bacino di San Marco. Uno scenario da mozzafiato, da un lato il campanile, il palazzo ducale, la basilica, dall’altro l’isola di San Giorgio, la Giudecca, il Lido. Qui le imbarcazioni storiche si sono fermate. Si è fermato anche il motoscafo del Papa. Tra i vogatori e il Pontefice un saluto e un abbraccio interminabili.
Tra i rematori si vista anche qualche lacrima di commozione. Alla fine il motoscafo, in retromarcia, si è infilato nel rio del ponte dei Sospiri sparendo alla vista. Qui si trova il Patriarcato dove il Papa era atteso per la colazione. Venezia e i veneziani non lo dimenticheranno Benedetto XVI.

© Copyright La Nuova Venezia, 9 maggio 2011 consultabile online anche qui.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Raffaella. OT.
In agitazione i media tedeschi: Mons. Imkamp dovrebbe diventare il nuovo Arcivescovo di Berlino.
http://eponymousflower.blogspot.com/2011/05/conservative-archibishop-for-berlin.html

Alberto

Anonimo ha detto...

Esclusiva di Catholic Culture. Un report del Collegio dei consultori smentisce la versione di Morris: il Vaticano ha fatto per anni tutti i tentativi possibili per dargli udienza e consentirgli di correggere gli errori.
http://www.catholicculture.org/news/headlines/index.cfm?storyid=10273
Alberto

Vatykanista ha detto...

Notiziona dall'Illinois:

http://www.kath.net/detail.php?id=31368


"Das außer Gebrauch geratene Gebet zum Erzengel Michael gegen den Satan wurde jetzt von John J. Paprocki als verpflichtendes Gebet am Ende jeder Messe in die liturgische Praxis seiner Diözese zurückgeholt."