VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE IN CROAZIA (4 - 5 GIUGNO 2011): LO SPECIALE DEL BLOG
Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo, con il permesso del traduttore, il seguente testo:
Simbolismo del logo “Zajedno u Kristu” (“Insieme in Cristo”)
Il logo “Zajedno u Kristu” (“Insieme in Cristo”) esprime il simbolismo dell’Incontro delle famiglie cattoliche croate e della visita di papa Benedetto XVI in Croazia.
Al centro del logo si trova una rappresentazione stilizzata di una famiglia, composta da padre, madre e tre figli. L’apertura alla nuova vita è espressa dallo stato di gravidanza della madre, mentre la croce sullo sfondo fa riferimento al fatto che la famiglia cristiana è fondata sulla fede che rende la comunità matrimoniale e familiare una comunione di amore. Le mani sulle quali si appoggia la famiglia simbolizzano l’appoggiarsi della famiglia alla provvidenza di Dio che protegge e guida la famiglia nel suo cammino della vita.
Nel punto di origine della figura delle mani si trova un fuoco stilizzato che rappresenta l’amore di Dio che è fonte ed elemento di unione dell’amore all’interno della famiglia. I quadratini rossi che compongono il fuoco sono un riconoscibile elemento dell’identità croata (la scacchiera dello stemma croato), e sono in numero di quattro poiché rappresentano i quattro avvenimenti principali della visita di papa Benedetto XVI (l’incontro con il mondo della cultura presso il Teatro Nazionale croato, l’incontro con i giovani in piazza Ban Jelačić, la S. Messa all'Ippodromo in occasione del Primo incontro delle famiglie cattoliche croate, i Vespri solenni e l’ incontro con il clero e i religiosi presso la Cattedrale di Zagabria), nonché le quattro visite dei successori di Pietro in Croazia.
Lo sfondo di colore giallo e la croce bianca rappresentano i colori vaticani, mentre il colore blu è simbolo della città di Zagabria, dove è avvenuto l’incontro con il Santo Padre. La croce sul logo è la rappresentazione stilizzata della croce di papa Benedetto XVI.
L'idea di massima del logo è stata accettata nel corso dell'assemblea plenaria della Conferenza episcopale croata. La rappresentazione finale del logo è stata accolta dal Comitato dell'Arcidiocesi di Zagabria per l'accoglienza del Santo Padre ed è stata realizzata graficamente presso il settimanale “Glas Koncila”.
Autore: D.T.
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5 commenti:
Leone X concesse agli slavi di celebrare nella loro lingua, sia perché il loro clero era poco istruito in latino, sia per impedire che andassero coi protestanti. Da quando i croati hanno cominciato a voler essere più visibili e conosciuti, non hanno fatto altro che ricercare le scritte glalolitiche presenti all'interno ma scarse sulla costa visto l'influsso della civiltà latina e minimizzare quest'ultima. Che il logo riporti anche lo scritto in alfabeto glagolitico dimostra come il nazionalismo sia sempre il collante principale e la religione sussidiaria.Tant'è che la Conferenza episcopale croata emise subito un comunicato di solidarietà a Gotovina, al momento della sua condanna da parte del TPI. Eufemia
Grazie Eufemia :-)
R.
Ciao Eufemia, sono Guido da Zagabria e sono l'autore originario di questo post. Purtroppo il Tuo intervento dimostra poca informazione in tutti i punti che hai toccato. L'uso del glagolitico non è un elemento di nazionalismo, ma di attaccamento alla propria cultura. Inoltre il permesso di utilizzare questa lingua slava nella liturgia è di papa Innocenzo IV, anno 1248, quindi i protestanti non c'entrano nulla, erano ancora molto di là da venire.
Vivendo a Zagabria, posso dirti che il collante principale del popolo croato è la fede cattolica, e l'amore per la Patria (non nazionalismo) viene dopo - purtroppo se il nostro punto di partenza di italiani è l'amore per la Patria che si manifesta quando la nazionale vince le partite di calcio, allora ogni vero e caldo amore per la Patria, nutrito dalla fede cristiana, ci appare iperbolico, il problema però siamo noi italiani e non gli altri.
Quanto alla sentenza contro Gotovina, la condanna della sentenza dall'Aia non è venuta solamente dai vescovi, ma da tutto il Paese, dalla destra, dal centro e dalla sinistra, ed è una condanna giustificata. Non vado oltre perché non ho tempo, e perché non è questa la sede adatta.
Caro Guido, non voglio nemmeno io fare polemiche fuori lugo. E' vero che Innocenzo IV diede per primo il permesso di utilizzare la liturgia nella lingua slava (caso più unico che raro) e che Leone X diede ai croati il titolo di "antemurale christianitatis". Però penso che nessuna conferenza episcopale cattolica si dovrebbe intromettere sulle sentenze di tribunali penali non inerenti a questioni religiose, come mi pare non è mai stato fatto prima del caso Gotovina.Eufemia
Cara Eufemia, più che intromettersi nelle sentenze, i vescovi hanno semplicemente fatto sentire al proprio popolo, condannato da questa sentenza come criminale, che la Chiesa era con loro. Tutto qui.
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