domenica 21 agosto 2011

I giovani spagnoli cantano al Papa: «No te vayas todavia, no te vayas per favor» (Non andare via, non andare via ancora per favore)

Su segnalazione di Laura leggiamo:

GMG, IN DUE MILIONI PER LA FESTA CON IL PAPA

MADRID - Una folla oceanica, quasi due milioni di persone, ha seguito anche oggi all'aeroporto di Cuatro Vientos la messa conclusiva della Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid, celebrata da Benedetto XVI. È stata, scrive la stampa spagnola, la più grande concentrazione cattolica nella storia del Paese. La maggior parte erano giovani pellegrini affluiti da 193 paesi del mondo a Madrid per la Gmg, e che hanno trascorso una notte praticamente insonne, dopo una giornata di attesa nell' afa, senz' acqua, nell'enorme distesa brulla attorno alla base aerea aspettando il ritorno del Papa, dopo la Veglia di Preghiera di sabato sera. E molti erano i fedeli spagnoli che hanno voluto partecipare a quella che El Pais ha definito la grande «festa dell'orgoglio cattolico» di Madrid. La passione suscitata dal Papa durante il viaggio nella capitale iberica, sembra indicare che la Spagna 'biancà sta rialzando la testa dopo otto anni di zapaterismo e di sperimentazione sociale che hanno fatto rabbrividire il Vaticano. I sondaggi danno il Partido Popular del cattolico Mariano Rajoy vincente alle politiche di novembre. In primavera alle regionali e amministrative la Spagna ha già abbandonato Josè Luis Zapatero - che non si ripresenta in novembre - dando al partito di Rajoy buona parte del potere locale. A Madrid le centinaia di migliaia di giovani che hanno circondato Benedetto XVI di passione e affetto sono stati invitati dal Papa a essere gli «apostoli della nuova evangelizzazione». Sono, ha detto il cardinale Stanislaw Rylko, presidente del pontificio consiglio per i laici, un «popolo di giovani missionari radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede, pronti ad andare e testimoniare la loro fede fino ai confini della terra». La missione indicata loro dal Papa è sconfiggere «relativismo» e «laicismo», il materialismo dilagante, la caduta dei valori. Una evangelizzazione che trova nella Spagna presto 'post-zapaterianà il primo terreno di confronto. La strategia del Vaticano, analizza oggi La Vanguardia, di riconquista di una Spagna che continua a dichiararsi cattolica al 72%, anche se poco praticante, è stata disegnata negli ultimi anni dal segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone. Una linea che ha visto Benedetto XVI tornare tre volte nei primi sei anni del suo pontificato in Spagna - il Paese che più ha visitato - e lo stesso Bertone fare più volte tappa in terra iberica. Il risultato è stato di ridurre l'alta tensione dei primi anni fra vescovi e potere socialista, di ottenere che Zapatero rinvii sine die leggi cui Roma era ostile (eutanasia, abolizione dei simboli religiosi negli edifici pubblici), riavvicinare l'episcopato al Pp di Rajoy. Ora il cambiamento di potere è alle porte. E Benedetto XVI nella sua visita a Madrid ha evitato di fare riferimenti espliciti alla politica spagnola e ai danni provocati dal 'decristianizador' Zapatero. Ora Madrid sembra un pò meno lontana da Roma.
E i giovani, quando il Papa ha lasciato la Nunziatura, la sua casa a Madrid, gli hanno cantato sull'aria di una sevillana «No te vayas todavia, no te vayas per favor» (Non andare via, non andare via ancora per favore).

http://www.leggo.it/articolo.php?id=136044&sez=ESTERI

1 commento:

laura ha detto...

E noi abbiamo la grazia di averLo sempre. Cerchiamo di aiutarLo