lunedì 26 settembre 2011

La prolusione del card. Bagnasco nei commenti di Salvatore Izzo

BAGNASCO: VORREMMO RISVEGLIARE SPERANZA ITALIA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 26 set.

I giorni che stiamo vivendo sono caratterizzati da un "senso di insicurezza diffuso nel corpo sociale, rafforzato da un attonito sbigottimento a livello culturale e morale".
Lo afferma il presidente della Cei, Angelo Bagnasco, sottolineando che in Italia purtroppo "un'insicurezza si va cristallizzando, e finisce per prendere una forma apprensiva dinanzi al temuto dileguarsi di quegli ancoraggi esistenziali per i quali ognuno si industria e fatica, essendo essi ragione di una stabilita' messa oggi in discussione, per cause in larga misura non dipendenti da noi".
I vescovi, spiega, non possono tacere davanti all'angoscia che si diffonde e si manifesta come "perplessita' trascinata e stanca, amarezza dichiarata, risentimento talora sordo, cinismo che denuncia una sconfortata rassegnazione" e prende la forma di "un Paese disamorato, privo di slanci, quasi in attesa dell’ineluttabile", sorpeso nei fatti da una "crisi economica e sociale piu' vasta e potenzialmente piu' devastante di quanto potesse di primo acchito apparire" e che sta presentando "un costo ineludibile per tutti i cittadini di questo Paese".
Come vescovi - rivela Bagnasco - siamo "specialmente in apprensione per le pesanti conseguenze sulla vita della gente e gli effetti interiori di questa crisi che, a tratti, sembra produrre un oscuramento della speranza collettiva". "In quanto vescovi - scandisce il porporato - non possiamo essere spettatori intimiditi; nostro compito e' proporci come interlocutori animati da saggezza, interessati a rompere questo determinismo dell'immanenza o, meglio, aprirlo alla concezione cristiana della storia e del tempo. E dunque, confida a nome dei suoi 220 confratelli - vorremmo con passo lieve, accostarci al cuore di ciascuno dei nostri connazionali, e dire la parola piu' grande e piu' cara che abbiamo, e che raccoglie ogni buona parola umana: Gesu' Cristo". "Vorremmo - conclude Bagnasco - che la nostra parola, se deve echeggiare nel cuore degli italiani e nell'opinione pubblica, riuscisse a risvegliare la speranza, e ad un tempo quella tensione alla verita' senza la quale non c'e'democrazia".

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BAGNASCO: APPELLO PER CORNO D'AFRICA E MARINAI RAPITI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 26 set.

"L'amato Continente africano e' sottoposto a tali pressioni e condizionamenti, interni ed esterni, da far temere per un suo realistico futuro di liberta' e progresso". Lo denuncia il cardinale Angelo Bagnasco nella sua prolusione al parlamentino della Cei, invitando a non arrendersi e a dare invece "il loro giusto valore" ad alcune novita' positive come la svolta seguita alla "tormentata vicenda bellica che ha interessato la Libia, segnata dall'ombra degli affari" e piu' ancora alla nascita del Sud Sudan, per la quale e' stato determinate, ricorda Bagnasco, l'apporto di un vescovo italiano, monsignor Cesare Mazzolari recentemente scomparso.
Il presidente della Cei ricorda nella prolusione anche la colletta della Chiesa Italiana, domenica 18 settembre, definendola "una goccia nel mare" dell'immane bisogno, ma anche un segnale in una direzione nella quale bisogna continuare. Infine lancia un appello per "i quindici ostaggi italiani che si trovano 'prigionieri' in Africa per opera di estremisti o criminali". Ad essi, ha concluso il presidente della Cei, "va la nostra viva solidarieta', la nostra premura e l'auspicio che quanto prima, grazie all'iniziativa accorta e vigorosa delle autorita', possano essere restituiti sani all'affetto e alle necessita' delle loro famiglie".

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SCUOLA, BAGNASCO: RICONOSCERE SUA CENTRALITA', TUTELARE ANCHE PARITARIE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 26 set.

"All'inizio del nuovo anno scolastico", i vescovi italiani rivolgono "un augurio sentito ai giovani che si accingono a compiere questo ulteriore tragitto della loro crescita". E chiedono al Governo centrale come a quelli locali di "dare ragione della centralita' della scuola, con lucidita' e lungimiranza, adottando decisioni di equita' e di giustizia rispetto a tutte le esperienze proficuamente attive, dalla scuola materna all'universita', valorizzando anche il patrimonio della scuola cattolica e sostenendo il diritto dei genitori di scegliere l'educazione per i propri figli". "Ogni volta che una scuola paritaria e' costretta a chiudere, ne deriva - afferma il cardinale Angelo Bagnasco aprendo i lavori del parlamentino della Cei - un aggravio economico per lo Stato e una ferita per la scuola nel suo insieme".
Nella sua prolusione, il presidente dei vescovi italiani rileva inoltre che oggi "la scuola si trova spesso coinvolta in polemiche e vicissitudini anche serie, che tuttavia restano ai margini rispetto al bonum che, in questa istituzione nevralgica, e' rappresentato dal processo di crescita umana e dallo sviluppo della conoscenza nei protagonisti principali che sono gli studenti". "A loro - assicura a nome dei 220 presuli italiani - va il nostro pensiero affettuoso e pieno di fiducia: imparino a pensare in autonomia e senso critico, sappiano infatti che e' questa l’attitudine principale di liberta' e responsabilita', ed e' anche l’intelaiatura su cui puo' proficuamente poggiare l'esperienza comunicativa e l'esposizione mediatica".
"A loro - conclude Bagnasco parlando ancora anome dei suoi confratelli - associamo gli insegnanti e tutto il personale amministrativo e tecnico della scuola italiana. Siano consapevoli che, insieme alla famiglie, sono garanti dell'impresa qualitativamente piu' importante e sacra di ogni comunita': la cura educativa, culturale e intellettuale delle nuove generazioni".

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BAGNASCO: DISTRIBUZIONE FREQUENZE RISPETTI PLURALISMO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 26 set.

Sollecitati dalle emittenti cattoliche locali che si vedono penalizzate dalle assegnazioni delle frequenze del digitale terrestre, i vescovi italiani chiedono che "le innovazioni nel comparto televisivo e comunicativo avvengano nel rispetto del pluralismo e della vocazione culturale del nostro popolo, a partire dalle esigenze dei singoli territori". Lo afferma il cardinale Angelo Bagnasco nella prolusione al parlamentino Cei.

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PAPA: SOLIDARIETA' A SOLDATI CADUTI E SACERDOTI ATTACCATI DA MAFIA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 26 set.

I vescovi italiano sono solidali con quanti subiscono violenze per il loro impegno a difesa dei deboli. Lo afferma il cardinale Angelo Bagnasco aprendo i lavori del parlamentino della Cei. "Ai parenti delle vittime del terrorismo caduti in patria o all'estero diciamo - assicura - la nostra continua vicinanza, ammirando quel coraggio della quotidianita' che testimoniano agli occhi di chi non vuol essere un cittadino svagato né immemore".
"Il nostro esplicito appoggio - continua Bagnasco - va ai sacerdoti che sono sotto il tiro della malavita e a quanti, laici o religiosi, sono impegnati sul territorio in nome della giustizia e del rispetto della legge. Chi attacca loro - scandisce - lo sappia: attacca noi tutti".

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BAGNASCO: CHIESA ITALIANA GRATA AL PAPA E LO APPOGGIA PER ASSISI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 26 set.

I vescovi italiani auspicano che "il raduno interreligioso di Assisi, indetto da Benedetto XVI per il 27 ottobre prossimo, a venticinque anni dal primo incontro voluto da Papa Wojtyla, sprigioni per intero le sua potenzialita' di bene". "A tale scopo - afferma il cardinale Angelo Bagnasco aprendo i lavori del parlamentino Cei - noi e le nostre comunita' ci sentiamo impegnati a pregare".
A nome dei vescovi, Bagnasco esprime poi gratitudine al Papa per la sua presenza al Congresso Eucaristico Nazionale, di Ancona, "appuntamento che ha visto un'elevata partecipazione di popolo proveniente da ogni parte d'Italia, e una vigorosa tensione spirituale realmente unitiva". "Benedetto XVI - sottolinea il cardinale - continua a riservare alla Chiesa italiana gesti di squisita attenzione ed autentica premura apostolica". "Nei giorni scorsi - ricorda - lo abbiamo seguito e ammirato durante la visita che egli ha compiuto nella sua terra di Germania, ci siamo rallegrati per il successo del non facile viaggio, soprattutto ci siamo messi in ascolto del suo magistero nitido e straordinario".
In unione con il Papa, la Chiesa italiana, conclude, prega per la liberta' religiosa nel mondo e solidarizza "con i cristiani perseguitati in vari Paesi, dall'Iraq al Pakistan, dal Vietnam alla Cina".

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