martedì 11 gennaio 2011

Cacciari si dichiara deluso dal discorso del Papa "tutto sociologia ed etica". Ma di che discorso parla?

Clicca qui per leggere l'intervista.
Da una persona intelligente come Cacciari non mi sarei mai aspettata una simile caduta di stile. Il 99 per cento del discorso del Papa e' concentrato sulla liberta' religiosa, eppure il filosofo si concentra (come tutti) su una sola frase ammettendo pero' di non sapere a che cosa si riferisca il Papa quando parla di educazione sessuale. Mi pare ci sia molta confusione e mi stupisco di Cacciari. Spero che abbia letto il testo prima di rilasciare l'intervista.

13 commenti:

gemma ha detto...

Cacciari è troppo sopravvalutato dal mondo cattolico. Invitato a tutte le discussioni o conferenze (a suo tempo anche alla presentazione del Gesù) è un altro di quelli che quando è in casa cattolica parla in un modo, quando è sui media usa toni e disponibilità all'ascolto diversi. Ci dice almeno cosa l'ha deluso? L'ha letto per intero il discorso o anche lui l'hanno acceso dopo il titolo? Lo chiedo perchè non ho più voglia di leggerli questi signori. Loro non vogliono dialogo, ma pensare che il Papa annuisca ai loro monologhi mi pare un pò troppo. Mi fermo ai tuoi titoli, visto che è quello che fanno loro coi discorsi altrui

gemma ha detto...

che delusione, davvero, questa intervista di Cacciari. A sentir lui il Papa dovrebbe affrontare i soliti problemi cavallo di battaglia della politica italiana, e soprattutto del suo fallimentare partito democratico. Non poteva mancare naturalmente il riferimento al premier a proposito di educazione sessuale a barzellette. Cosa vogliono dal Papa? Che faccia campagna elettorale per loro, visto che non sono in grado di farla?
Poi, c'è da dire che il Brambilla è abilissimo nell'indirizzare l'intervista sui temi che vuole lui. Classico esempio di intervista pilotata

Anonimo ha detto...

Scusate, ma cosa vi aspettavate da un filosofo da salotto italiota?
Alessia

Anonimo ha detto...

Non capisco la delusione di Gemma :-) Cacciari da buon frequentatore della martiniana "cattedra dei non credenti" ha interpretato se stesso, come mille altre volte. Ergo, non ha detto nulla che valesse la pena. Pilotata o no, in questa intervista ha fatto la figura del trombone saccente che nulla di significativo ha da dire su un discorso sommo che probabilmente manco ha letto. Gli avranno passato un riassuntino tipo Bignami.
Alessia

un passante ha detto...

Cacciari un pò si contraddice. In pratica il Papa deve preoccuparsi degli africani o dei mediorientali che scappano, solo dal momento in cui sono sui barconi. Dei motivi per cui scappano, che spesso in alcuni di questi paesi coincidono con la persecuzione religiosa, possiamo fregarcene (perchè non interessano la polemica col governicchio italiano). Allo stesso modo tutti reclamano i no alla violenza, alle guerre, ma dovrebbero saperlo che se sono troppo generici diventano demagogia. Se il Papa dice: mai più guerre o le guerre sono un insulto a Dio, se va bene non lo fuma nessuno, se va male lo accusano di essere generico. Se chiama per nome le violenze e i paesi in cui avvengono se ne accorgono solo dopo che i politici di quel paese si lamentano di ingerenza, e si destano per accusarlo di essere poco diplomatico. Cosa vogliono dal Papa in realtà non lo sanno nemmeno loro, ma anch'io come gemma ho la sensazione che vorrebbero risposte a soluzioni politiche e sociali che invece forse spetterebbe a loro dare. E comunque questo era un discorso agli ambasciatori, non un'enciclica, e altri riferimenti il Papa li aveva fatti nel discorso sulla giornata della pace
Ps. sbaglio o la figlia di Berluscono si è spelndidamente laureata col professor Cacciari che ancora ne tesse le lodi?
Non me ne voglia, ma mi pare che gli allievi del "deludente" ratzinger" forse.....

Anonimo ha detto...

Cacciari è un nichilista!
Lasciamolo nel suo brodo metafisico che puzza di zolfo...

gemma ha detto...

non sono io che lo esalto normalmente ma gli alti prelati che lo invitano ad ogni conferenza e discussione su Dio oggi,... ieri e domani

Anonimo ha detto...

E' chiaro che si è scontenti quando il Papa non dice le cose che gli altri vorrebbero dicesse.
Quando papa sarà Cacciari, potrà decidere lui cosa dire e cosa non dire.

Anonimo ha detto...

Questa intervista dimostra quanto sia fondata una delle colonne portanti del pensiero di Ratzinger. L'inscindibilità del connubio tra fede e ragione.
L'intelligenza usata contro Dio porta all'irragionevolezza. Così Cacciari inanella una serie di castronerie difficile da superare numericamente. Con l'immarcescibile supponenza della propria infallibilità. Non ho mai sentito da lui il dubbio di potersi sbagliare. Però deve insegnare al Papa come dovrebbe svolgere il suo ministero.
Cacciari non ha mai sentito il Papa parlare dell'orrore della guerra, del problema dell'immigrazione o della disoccupazione o della crisi nella testimonianza di fede? E dove ha vissuto in questi 5 anni? Chiuso a chiave nella stanza di sindaco e nella sede del pd?
I gravissimi drammi di questi giorni sono "cose che non contano niente"?
Dove sta poi la logica nell'affermare che la libertà di coscienza va garantita ma non può "essere generalizzata"? Che un medico dovrebbe sentirsi la coscienza a posto se provoca un aborto ogni tanto anziché sempre e che quindi debba essere costretto a farlo talvolta sì e talvolta no?
Tralascio poi ogni commento sulle parole di Cacciari in merito alla Croce. Si commentano da sole.

Alberto

laura ha detto...

D'accordo con Alessia. Secondo me, Cacciariviene tenuto in considerazione eccessiva, anche da parte del mondo cattolico. Chi non crede non può capire, a meno che non si metta in umile e rispettoso ascolto

don Alessandro ha detto...

Condivido i post precedenti. Cacciari, ad un certo punto, dice: se io fossi il papa...Bè, lo SPIRITO SANTO fa bene ogni cosa, perciò il nostro filosofo farebbe bene a non porsi l'interrogativo.
don Alessandro

Fabiola ha detto...

Fuori dai denti: l'intervista di Cacciari è una tiritera di banalità davvero sconcertante, almeno per chi fosse ancora disposto ad annoverarlo tra le menti più brillanti di cui godrebbe l'Italia.
Comunque spero che serva (forse m'illudo) a sconsigliare ai nostri vescovi "dialoganti" di assiderlo di nuovo su qualche "cattedra dei non credenti". A tratti il provincialismo degli ecclesiastici italiani è davvero sconcertante.
Per altro, riguardo a questo Papa, Cacciari non è nuovo a critiche che hanno rasentato l'insulto.
Suppongo non riesca a farsi una ragione che possa esistere una cattedra più alta di quella che il suo io ipertrofico pensa di meritare.

Anonimo ha detto...

Cacciari ha una esagerata considerazione di sé stesso. Il suo "ego" ipertrofico lo porta a discettare, spesso malamente, su qualsiasi argomento, declinandolo con un'incontenibile superbia intellettuale. Dal punto di vista culturale si ritiene in nuove re Sole: "après moi, le déluge", invece, spesso, preso da una foga barricadiera, sciorina delle emerite schiocchezze, che agli occhi di una certa cultura materialista, vengono comunque giudicate come "perle di sapienza".
Deve averle così giudicate anche Don Verzé e qualche altro Pretone milanese, al punto di proporlo per la direzione culturale della "pseudo-univeristà" del San Raffaele. Il bisogno di visibilità (in questo caso dei preti) li porta spesso a sragionare. Povera Chiesa! Povero Papa! Quelli che dovrebbero aiutarlo non raramente rinunciano a ragionare e portano il cervello all'ammasso del "politichese corretto".