sabato 1 gennaio 2011

Cristianofobia, gli interventi odierni del Santo Padre nel commento di Salvatore Izzo

CRISTIANOFOBIA: PAPA, CONTRO L'ODIO SERVE L'IMPEGNO DI TUTTI

(AGI) - CdV, 1 gen.

(di Salvatore Izzo)

"E' necessario l'impegno di tutti per opporsi efficacemente all'odio".
Il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ha utilizzato queste parole per esprimere i sentimenti di Benedetto XVI davanti all'ennesimo episodio di aggressione a cristiani, che questa volta ha fatto oltre 20 vittime tra i fedeli copti ad Alessandria d'Egitto.
"Il disegno dell'odio - ha aggiunto a nome del Pontefice - non vuole dar tregua nella sua lotta omicida contro la vita delle persone e la pace. Si stanno versando fiumi di sangue innocente. In questo momento drammatico diciamo la nostra vicinanza alla comunita' copta colpita e manifestiamo il nostro intenso desiderio di pace e di sicurezza per tutto il popolo egiziano".
Per il Papa, "l'umanita' non puo' mostrarsi rassegnata alla forza negativa dell'egoismo e della violenza; non deve fare l'abitudine a conflitti che provocano vittime e mettono a rischio il futuro dei popoli".
Nell'omelia della messa per la Giornata Mondiale della pace da lui celebrata questa mattina in San Pietro, Joseph Ratzinger ha rinnovato infatti "il pressante invito a non cedere allo sconforto e alla rassegnazione di fronte alle minacciose tensioni del momento, di fronte specialmente alle discriminazioni, ai soprusi e alle intolleranze religiose, che oggi colpiscono in modo particolare i cristiani".
"Esorto tutti - ha aggiunto - a pregare affinche' giungano a buon fine gli sforzi intrapresi da piu' parti per promuovere e costruire la pace nel mondo".
"Per questo difficile compito - pero' - non bastano le parole, occorre l'impegno concreto e costante dei responsabili delle Nazioni, ma e' necessario soprattutto che ogni persona sia animata dall'autentico spirito di pace, da implorare sempre nuovamente nella preghiera e da vivere nelle relazioni quotidiane, in ogni ambiente".
Del resto, "la liberta' religiosa e' elemento imprescindibile di uno Stato di diritto; non la si puo' negare senza intaccare nel contempo tutti i diritti e le liberta' fondamentali, essendone sintesi e vertice".
Secondo il Papa, "il mondo - come ha ripetuto oggi nell'omelia - ha bisogno di Dio. Ha bisogno di valori etici e spirituali, universali e condivisi, e la religione puo' offrire un contributo prezioso nella loro ricerca, per la costruzione di un ordine sociale e internazionale giusto e pacifico".
E invece, ha lamentato all'Angelus, "assistiamo a due tendenze opposte, due estremi entrambi negativi: da una parte il laicismo, che, in modo spesso subdolo, emargina la religione per confinarla nella sfera privata; dall'altra il fondamentalismo, che invece vorrebbe imporla a tutti con la forza".
In occasione della Giornata Mondiale della Pace, dedicata quest'anno al tema della liberta' religiosa, Benedetto XVI ha tenuto a ricordare che "la' dove si riconosce effettivamente la liberta' religiosa, la dignita' della persona umana e' rispettata nella sua radice e, attraverso una sincera ricerca del vero e del bene, si consolida la coscienza morale e si rafforzano le stesse istituzioni e la convivenza civile".
Convinzioni che il Papa teologo ha espresso anche in una telefonata al presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, che ha voluto ringraziare delle cordiali parole rivoltegli ieri in un messaggio, nel quale il capo dello Stato aveva fra l'altro espresso solidarieta' alla Chiesa per le "forme di cruenta discriminazione" che da tempo hanno per oggetto la comunita' cristiana.
Nell'omelia di questa mattina, il Pontefice ha anche ricordato "il quotidiano impegno" della Santa Sede e in particolare del dicastero Giustizia e Pace "a favore di una pacifica convivenza tra i popoli e della formazione sempre piu' solida di una coscienza di pace nella Chiesa e nel mondo". "In questa prospettiva - ha osservato - la comunita' ecclesiale e' sempre piu' impegnata ad operare, secondo le indicazioni del Magistero, per offrire un sicuro patrimonio spirituale di valori e di principi nella continua ricerca della pace".
Con questo spirito Benedetto XVI ricordera' ad Assisi la Giornata Mondiale di preghiera per la pace voluta da Papa Wojtyla 25 anni fa, quando il Papa polacco convoco' nella citta' umbra i capi di tutte le religioni del mondo.
"In questo anno 2011 ricorrera' - ha annunciato lo stesso Papa Ratzinger all'Angelus - il 25esimo anniversario della Giornata Mondiale di Preghiera per la Pace che il Venerabile Giovanni Paolo II convoco' ad Assisi nel 1986.
Per questo, nel prossimo mese di ottobre, mi rechero' pellegrino nella citta' di san Francesco, invitando ad unirsi a questo cammino i fratelli cristiani delle diverse confessioni, gli esponenti delle tradizioni religiose del mondo e, idealmente, tutti gli uomini di buona volonta', allo scopo di fare memoria di quel gesto storico voluto dal mio Predecessore e di rinnovare solennemente l'impegno dei credenti di ogni religione a vivere la propria fede religiosa come servizio per la causa della pace".
All'allora prefetto dell'ex Sant'Uffizio erano state attribuite riserve riguardo alla modalita' delle celebrazion edella Giornata dell'86 (che vide chiese cristiane utilizzate per altri culti).
Ma oggi il Papa tedesco ha ricordato di aver affermato nel Messaggio per l'odierna Giornata della Pace che "le grandi religioni possano costituire un importante fattore di unita' e di pace per la famiglia umana". "Chi e' in cammino verso Dio - ha scandito - non puo' non trasmettere pace, chi costruisce pace non puo' non avvicinarsi a Dio. Vi invito - ha aggiunto rivolto agli oltre 60 mila fedeli presenti in piazza San Pietro - ad accompagnare sin d'ora con la vostra preghiera questa iniziativa".
All'inizio del primo anno del secondo decennio di questo millennio, l'umanita' deve infatti affrontare, Benedetto XVI ne e' convinto, "un nuovo tratto di cammino ponendosi con decisione sulla via della pace". "Oggi - ha detto - vogliamo raccogliere il grido di tanti uomini, donne, bambini e anziani vittime della guerra, che e' il volto piu' orrendo e violento della storia. Noi oggi preghiamo affinche' la pace, che gli angeli hanno annunciato ai pastori la notte di Natale, possa giungere ovunque: 'super terram pax in hominibus bonae voluntatis'". "Per questo, specialmente con la nostra preghiera, vogliamo aiutare - ha scandito - ogni uomo e ogni popolo, in particolare quanti hanno responsabilita' di governo, a camminare in modo sempre piu' deciso sulla via della pace". Hanno concelebrato con il Papa in San Petro il card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato, il card. Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, mons. Fernando Filoni, sostituto della Segreteria di Stato, mons. Dominique Mamberti, arcivescovo, segretario per i Rapporti con gli Stati e il vescovo salesiano Mario Toso, segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace.

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