mercoledì 19 gennaio 2011

Dagli anglicani alla Chiesa cattolica per costruire nuovi ponti (Osservatore Romano)

Dagli anglicani alla Chiesa cattolica per costruire nuovi ponti

Londra, 18. «Molte ordinazioni sono state fatte in questa cattedrale nel corso dei cento anni della sua storia ma nessuna come queste. Certamente oggi è un'occasione unica»: questo il commento fatto da monsignor Vincent Gerard Nichols, arcivescovo di Westminster e primate della Chiesa d'Inghilterra e del Galles, al termine della cerimonia, tenuta sabato scorso, per l'ordinazione al sacerdozio di tre ex vescovi anglicani: i reverendi John Broadhurst, Andrew Burnham, Keith Newton.
Quest'ultimo è stato nominato da Benedetto xvi primo ordinario dell'ordinariato personale di Nostra Signora di Walsingham, eretto sulla base alla costituzione apostolica Anglicanorum coetibus, per accogliere i fedeli ex anglicani che vogliono rientrare in piena comunione con la Chiesa cattolica pur conservando alcuni elementi del loro distintivo patrimonio anglicano. Gli altri due religiosi ordinati sabato a Westminster affiancheranno il nuovo ordinario nella missione.
«Non è certo nostra intenzione — ha dichiarato il reverendo Newton anche a nome degli altri due confratelli — bruciare i ponti alle nostre spalle, anzi ciò che più desideriamo in questo momento è di costruirne altri». L'ordinariato personale in Inghilterra e nel Galles è il primo nel mondo ed è pronto ad accogliere altri pastori e fedeli anglicani che inizieranno, nel corso della prossima quaresima, un periodo di riflessione sul loro desiderio di entrare nella Chiesa cattolica.
«Ho desiderato per anni diventare cattolico — ha dichiarato il reverendo Newton dopo l'ordinazione — e non si diventa cattolico perché non si amano alcune cose della Comunione anglicana ma soltanto perché si vuole essere cattolico». In un comunicato rilasciato sabato, l'ordinario ha sottolineato che «guardando indietro ai trentacinque anni trascorsi da quando sono stato nominato ministro anglicano, provo una forte gratitudine per la Chiesa d'Inghilterra che mi ha educato fin da giovane alla fede cristiana. Non considero il mio ingresso nella Chiesa cattolica come una radicale rottura con il mio precedente ministero che ho svolto in Inghilterra e in Africa. Per me questo evento fa parte del pellegrinaggio di fede che ha avuto inizio con il battesimo. Sono molto grato all'arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, per la pazienza e compiacenza dimostra verso di me negli ultimi mesi».

(©L'Osservatore Romano - 19 gennaio 2011)

2 commenti:

mariateresa ha detto...

OT cara
http://ncronline.org/blogs/ncr-today/vatican-letter-abuse-smoking-gun

il commento di Allen sulla lettera del nunzio irlandese: mi sembra che sia corretto e riprende l'articolo della Donadio o viceversa, non saprei quale è l'uovo o la gallina.

mariateresa ha detto...

c'è sì un tentativo di riproporre delle pietanza già utilizzate e di ricominciare il valzer, non dimentichiamoci che il Sig. Anderson è nel regno Unito, ma non la vedo così facile.Per svariate ragioni che magari potremo approfondire....