venerdì 7 gennaio 2011

Diritti umani: la voce forte e serena di Benedetto. Intervista a Francesco D'Agostino (Sir)

LIBERTÀ RELIGIOSA

Per amore di ogni uomo

Diritti umani: la voce forte e serena di Benedetto

int. con Francesco D'Agostino

“Risulta doloroso constatare che in alcune regioni del mondo non è possibile professare ed esprimere liberamente la propria religione, se non a rischio della vita e della libertà personale. In altre regioni vi sono forme più silenziose e sofisticate di pregiudizio e di opposizione verso i credenti e i simboli religiosi”. Così scrive Benedetto XVI nel suo messaggio per la Giornata mondiale per la pace del 1° gennaio 2011 dal tema: “Libertà religiosa, via per la pace”. Pur riconoscendo che “i cristiani sono attualmente il gruppo religioso che soffre il maggior numero di persecuzioni a motivo della propria fede” il Papa non manca di prendere posizione a favore di ogni cristiano, di ogni credente di ogni uomo. Ne abbiamo parlato con Francesco D’Agostino, docente universitario e presidente dell'Unione dei giuristi cattolici italiani.

Le numerose violazioni della libertà religiosa sembrano dire che questo diritto non sia stato ancora acquisito. È cosi?

“Il diritto della libertà religiosa è obiettivamente acquisito a livello internazionale. Queste manifestazioni di intolleranza assolutamente violenta nascono da movimenti fondamentalisti, in questo caso di matrice islamica, che ufficialmente vengono sconfessati e deprecati da tutti gli Stati del mondo e in particolare da quelli musulmani. Il problema al quale non è stata data ancora risposta adeguata è perché assistiamo al rifiorire di questi movimenti radicali che sono post moderni, e non affondano le loro origini nella tradizione storica orientale o occidentale”.

A limitare tale diritto non sono solo i fondamentalisti ma anche quelle ideologie che tendono a relegare la fede alla sfera privata…

“Certamente le forme più invasive e pervasive della violazione della libertà religiosa sono quelle di aggressione cruente a chiese e comunità cristiane nel vicino e nel lontano Oriente. Ma ci sono anche forme di aggressione tipicamente occidentali molto subdole, in quanto non si manifestano in maniera violenta ma nascosta e con capacità di avere effetti duraturi nel tempo”.

Ad esempio?

“Quando nelle scuole si cerca di mettere da parte ogni riferimento alla tradizione cristiana; quando istituzionalmente si pretende di parificare il matrimonio e in particolare quello religioso a forme inedite e paradossali di matrimonio come quello omosessuale. La conclusione è che la libertà religiosa è minacciata in tutto il mondo: in alcuni contesti è minacciata in modo brutale e violento e terroristico e ciò merita una risposta ferma e dura. In altri contesti lo stesso diritto è minacciato ma in modo più subdolo e dovremo per questo aumentare la nostra vigilanza e attenzione perché venga rispettato. La libertà religiosa non si può contrattare a brandelli ma va difesa unitariamente per evitare, come da tempo insiste il Magistero della Chiesa, di perderla a causa delle minacce”.

Che valore hanno le Dichiarazioni e le Carte che riconoscono i diritti umani?

“Un valore immenso e guai a minimizzarlo. Il fatto è che noi siamo portati a recepire le violazioni dei diritti, rispetto invece al lento ma costante affermarsi dei diritti. Ci sono ragioni psicologiche comprensibili per questo: una violazione dei diritti umani finisce sulle pagine dei giornali mentre la tenace opera di promozione della libertà religiosa non ottiene rilievo mediatico. Il principio della libertà religiosa si sta dilatando e consolidando e chi ha un po’ di conoscenza storica non può non rilevare che il sistema dei diritti umani è un vero e proprio portento considerato anche che si è affermato a livello internazionale da circa 70 anni. In questi decenni, dalla Grande dichiarazione dei diritti umani delle Nazioni Unite, questo sistema è accettato di principio da tutti gli Stati anche se alcuni di essi lo recepiscono con una venatura ipocrita. Dobbiamo riconoscere dunque che l’umanità ha fatto grandi passi avanti in tema di diritti. Davanti a queste cruenti violazioni bisogna reagire senza pessimismo”.

L’impegno del Papa in tal senso è chiaro, eppure c’è ancora chi pensa che le sue parole siano rivolte solo alla difesa dei cristiani…

“Il Papa è oggi la massima autorità morale che ci sia nel mondo e come tale viene riconosciuto anche dai principali esponenti delle religioni non cristiane. Ci dice anche che non dobbiamo impigrirci e pensare che, poiché la libertà religiosa è riconosciuta internazionalmente, non occorra continuare a lottare perché venga applicata e consolidata. L’impegno per i diritti umani, di cui il Papa è testimone grande e coraggioso, è interminabile e va portato avanti giorno per giorno nella convinzione che questi esistono e sono universali, vale a dire che valgono per tutti gli uomini e i popoli”.

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