venerdì 21 gennaio 2011

Dopo l’annuncio della trasparenza, arrivano i fatti. Benedetto XVI ha provveduto a designare i membri dell’Aif (Giansoldati)

Ior, Nicora al vertice dell’Autorità di controllo

La svolta del Vaticano. Il Cardinale sarà affiancato da quattro componenti laici

CITTA’ DEL VATICANO

Dopo l’annuncio della trasparenza, arrivano i fatti. Benedetto XVI ha provveduto a designare i membri dell’Aif, la neonata Autorità di informazione finanziaria che avrà il compito di controllare e monitorare l’attività dello Ior.
Avrà pieni poteri e potrà abbattere ogni barriera burocratica per ottenere informazioni. Nessuna carta sarà più segreta al cardinale Attilio Nicora, presidente di questo organismo con «compiti di prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo». Nonostante la talare, Nicora è un tecnico molto addentro ai meccanismi della finanza per i suoi trascorsi alla Cei (fu lui, una ventina d’anni fa, ad avere lavorato a fianco di Tremonti, all’epoca un economista non ancora prestato alla politica, all’ideazione del meccanismo dell’otto per mille). La creazione dell’Aif era stata annunciata a fine dicembre nel quadro di un riordino della normativa finanziaria vaticana promulgata sullo sfondo delle inchieste della Procura di Roma riguardanti lo Ior, al quale era stato congelato un conto corrente acceso presso il Credito Artigiano e sul quale erano depositati 23 milioni di euro. Il presidente della nuova authority Nicora, che rimarrà anche presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (Apsa) sarà affiancato da quattro laici. A far parte del Consiglio direttivo sono stati designati Claudio Bianchi, Marcello Condemi, Giuseppe Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto e Cesare Testa. Il Consiglio direttivo dovrà poi nominare il direttore dell’authority, una figura centrale dalla quale si capirà quanta effettiva autonomia di movimento sarà garantita all’Aif nell’ambito della curia. Sulla carta l’organismo (che entrerà in vigore dal prossimo primo aprile) opera in stretta collaborazione con l’Autorità giudiziaria vaticana e potrà in via cautelare sospendere per un massimo di cinque giorni lavorativi, operazioni sospette di riciclaggio, autoriciclaggio o di finanziamento del terrorismo dandone immediata notizia al Promotore di Giustizia presso il tribunale d’oltre Tevere.
FRA.GIA.

© Copyright Il Messaggero, 20 gennaio 2011

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