giovedì 6 gennaio 2011

Il Papa in visita ai piccoli malati del Gemelli: "Sono qui perché vi voglio bene"

Su segnalazione di Laura leggiamo:

IL PAPA IN VISITA AI PICCOLI MALATI DEL POLICLINICO GEMELLI. ''SONO QUI PERCHE' VI VOGLIO BENE''

Pelouche, carillon, libri e un grande pacco pieno di dolci e una calza della Befana per ogni bimbo ricoverato nei reparti pediatrici del Policlinico Agostino Gemelli. Sono i doni portati da Benedetto XVI, in visita i reparti dove sono ricoverati i bambini e gli adolescenti del Gemelli, che e' stato accolto con grande felicita' ed emozione dai piccoli pazienti.
Il Pontefice ha portato parole di conforto - ha spiegato la coordinatrice del Centro Spina bifida, Claudia Rendelli, che ha assistito all'incontro - e di solidarieta' e supporto per le famiglie e per il personale medico ed infermieristico, e non sono mancati episodi simpatici e di estrema affezione come quello di una bambina molto piccola che dopo aver ricevuto il suo dono si e' buttata al collo di Benedetto XVI, l'ha baciato ripetutamente e gli ha detto: ''Grazie perche' era proprio la bambola che volevo per Natale''. Dunque clima di estrema familiarita' ed emozione per il Papa nei reparti pediatrici del Gemelli.
''Voglio dirvi che vi voglio bene e che vi sono vicino con la mia preghiera e il mio affetto, anche per darvi forza nell'affrontare la malattia'', ha detto il Santo Padre ai piccoli degenti.
''Ho voluto venire a trovarvi perche' sentiate, attraverso un piccolo segno, la simpatia, la vicinanza, l'affetto del Papa'', ha aggiunto, ''anche per fare un po' come i Magi, che celebriamo in questa Festa dell'Epifania: essi portarono a Gesu' dei doni - oro, incenso e mirra - per manifestargli adorazione e affetto. Oggi vi ho portato anch'io qualche regalo''.
E ha proseguito: ''Grazie a voi che mi avete accolto'', ma ''vorrei ringraziare i vostri genitori, i parenti, i Dirigenti e tutto il personale del Policlinico, che con competenza e carita' si prendono cura della sofferenza umana; in particolare vorrei ringraziare l'equipe di questo reparto di Pediatria e del Centro per la cura dei bambini con spina bifida. Benedico le persone, l'impegno e questi ambienti in cui si esercita in modo concreto l'amore verso i piu' piccoli e i piu' bisognosi''.
''Guardiamo nella grotta di Betlemme, nel presepe, chi vediamo? Chi incontriamo? C'e' Maria, c'e' Giuseppe, ma soprattutto - ha detto ancora il pontefice ai piccoli pazienti - c'e' un bambino, piccolo, bisognoso di attenzione, di cure, di amore: quel bambino e' Gesu', quel bambino e' Dio stesso che ha voluto venire sulla terra per mostrarci quanto ci vuole bene, e' Dio che si e' fatto come voi bambino per dirvi che vi e' sempre accanto e per dire a ciascuno di noi che ogni bambino porta il suo volto''.
''Non avrei mai immaginato di rivolgere la parola al Papa, sono emozionata ma anche tanto contenta di questa tua visita.
Che bella sorpresa!'', sono state le parole di Francesca, una diciannovenne seguita al Policlino, Agostino Gemelli, che a nome di tutti i bimbi, i ragazzi e le ragazze ricoverati, ha accolto Benedetto XVI. E' apparsa emozionata, Francesca, nel rivolgersi al Pontefice e nel sottolineare che ''anche noi abbiamo bisogno di incontrare Gesu', il nostro cielo si era fatto scuro di nuvole minacciose. Oggi si accende la luce della stella: una speranza nuova. Per questo ti ringraziamo, Santo Padre. Come i Santi Magi, anche noi vogliamo portare i nostri doni a Gesu'. Abbiamo capito subito il significato dell'oro e dell'incenso: un bambino che e' il signore nel mondo. Ma non conoscevamo la mirra. Poi ci hanno spiegato, ha detto Francesca rivolgendosi a Benedeto XVI, che vuol dire sofferenza, sacrificio. Ecco la nostra mirra, la mettiamo nelle tue mani, perche' la porti a Gesu'. Noi pregheremo per te''.

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