Su segnalazione di Laura leggiamo:
Nel 58 lo fece anche Giovanni XXIII
Il Papa in visita al Policlinico Gemelli
Roma, 05-01-2011
"Dio stesso ha voluto venire sulla terra per mostrarci quanto ci vuole bene, e si e' fatto bambino come voi per dirvi che vi e' sempre accanto e per dire a ciascuno di noi che ogni bambino porta il suo volto".
E' questo il messaggio che Benedetto XVI ha voluto lasciare, con alcuni doni natalizi, ai piccoli degenti del Policlinico Gemelli, ai quali ha fatto visita oggi pomeriggio. "Cari bambini e ragazzi, ho voluto venire a trovarvi - si e' confidato Ratzinger - anche per fare un po? come i Magi, che celebriamo in questa Festa dell'Epifania: essi portarono a Gesu' dei doni, oro, incenso e mirra, per manifestargli adorazione e affetto. E vi ho portato anch'io qualche regalo, proprio perche' sentiate, attraverso un piccolo segno, la simpatia, la vicinanza, l'affetto del Papa. Ma vorrei che tutti, adulti e bambini, in questo tempo di Natale, ricordassimo che il piu' grande regalo l'ha fatto Dio a ciascuno di noi".
"Caro Santo Padre, a nome di tutti i bambini del Gemelli: benvenuto, sono emozionata, ma anche tanto contenta di questa tua visita", ha detto al Papa, una giovane adolescente affetta da spina bifida, Francesca, che dalla sua sedia a rotelle, a nome di tutti i degenti, ha espresso gioia per questa presenza inattesa che ha non poco movimentato la vita un po' monotona del reparto pediatrico.
"Anche noi - ha aggiunto con commozione la ragazza - abbiamo bisogno di incontrare Gesu'. Il nostro cielo si era fatto scuro di nuvole minacciose. Oggi si accende la luce della stella: una speranza nuova. Per questo Ti ringraziamo, Padre Santo".
"Sono venuto qui, in mezzo a voi, oggi, giorno in cui iniziamo a celebrare la Solennita' dell'Epifania - ha risposto Papa Ratzinger - prima di tutto per dire grazie. Grazie a voi bambini che mi avete accolto: voglio dirvi che vi voglio bene e che vi sono vicino con la mia preghiera e il mio affetto, anche per darvi forza nell'affrontare la malattia. Vorrei ringraziare poi - ha continuato - i vostri genitori, i parenti, i dirigenti e tutto il personale del Policlinico, che con competenza e carita' si prendono cura della sofferenza umana; in particolare vorrei ringraziare l'equipe di questo reparto di Pediatria e del Centro per la cura dei bambini con spina bifida".
"Benedico - ha concluso il Pontefice - le persone, l'impegno e questi ambienti in cui si esercita in modo concreto l'amore verso i piu' piccoli e i piu' bisognosi".
I regali
Una vigilia della Befana veramente speciale per i piccoli degenti del policlinico Gemelli di Roma: per la prima volta è stato il papa Ratzinger in persona a distribuire ai bambini malati i regali dell'Epifania. Ricordando a tanti la visita che Giovanni XXIII fece a sorpresa il 25 dicembre 1958, eletto da pochi giorni, all'ospedale Bambino Gesu'.
L'occasione della particolare visita, prevista nel tardo pomeriggio sara' duplice: da una parte il Pontefice vuole essere vicino ai tanti bambini e ragazzi ospitati nei reparti pediatrici; dall'altra benedire un Centro sempre del policlinico Agostino Gemelli, all'avanguardia per la cura dei bimbi con spina bifida, grave malformazione congenita della colonna vertebrale e del midollo spinale, causa di disabilita' nell'infanzia.
E proprio all'infanzia sofferente Benedetto XVI aveva gia' dedicato un gesto di personale attenzione visitando il 30 settembre 2005, anche lui nei primi mesi del Pontificato, l'ospedale pediatrico Bambin Gesu': in quella circostanza il Papa aveva detto che con la sua presenza desiderava "testimoniare l'amore di Gesu' per i bambini, un amore che si effonde spontaneo dal cuore e che lo spirito cristiano accresce e rafforza".
"I medici sono molto bravi ma devono essere illuminati. Il Papa ci aiuta a non perdere mai la speranza e ad affrontare la malattia". E' quanto afferma Katia, la mamma di un bambino di sei anni affetto da spina bifida e in cura presso il centro specializzato del Policlinico Gemelli di Roma, dove questo pomeriggio e' in visita Benedetto XVI. Insieme a lei tanti altri genitori sono riuniti nella hall dell'ospedale, per incontrare il Papa e si dicono "emozionati".
"La visita del Papa e' importante per far conoscere le difficolta' di chi e' affetto da questa rara malattia che e' la spina bifida - dice Cesare, padre di Francesca, una ragazza di 19 anni sulla sedia a rotelle -. Mia figlia da quando e' nata ha subito circa 25 interventi chirurgici, quasi non li contiamo piu'. Ora frequenta l'universita', con tutte le difficolta' che ha una persona sulla sedia a rotelle, ma affronta la sua malattia con tanta forza e coraggio e col nostro amore".
"Il suo sogno e' fare la giornalista e infatti sta studiando Scienze della Comunicazione - prosegue -. Oggi sara' lei a leggere il discorso di benvenuto al Santo Padre a nome degli altri piccoli pazienti".
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