giovedì 27 gennaio 2011

Il Papa: Per i laici impegnati nella vita politica, la fede é la luce che guida ogni scelta anche in situazioni difficili (Izzo)

PAPA: GIOVANNA D'ARCO BRUCIATA DA TEOLOGI E' ESEMPIO PER POLITICA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 26 gen.

"Per i laici impegnati nella vita politica, la fede é la luce che guida ogni scelta anche in situazioni difficili".
Benedetto XVI lo ha ribadito oggi ricordando "l'incontro drammatico tra Giovanna D'Arco e i suoi giudici, che sono ecclesiastici, teologi dell'Universita' di Parigi, ai quali - ha spiegato - manca la carita' e l'umilta' per vedere in questa giovane, accusata e condannata alla morte terribile del rogo, l'azione di Dio".
"Una donna - ha ricordato il Papa - di soli 17 anni, molto forte e decisa, capace di convincere uomini insicuri e scoraggiati". "I misteri di Dio - infatti - sono rivelati a chi ha il cuore dei piccoli ma rimangono nascosti ai dotti: per questo i giudici ecclesiastici sono incapaci di vedere la bellezza della sua anima, che nell'amore di Gesu' trova la forza di amare la Chiesa fino alla fine, anche nel momento della condanna".
Nell'Udienza Generale di oggi, il Pontefice ha accostato la figura di Giovanna D'Arco a quella di un altro grande santo, l'inglese Thomas More, che sacrifico' la sua vita in nome della coscienza, dichiarato da Giovanni Paolo II patrono dei politici cattolici, ed anche a santa Caterina da Siena, patrona d'Italia e d'Europa. Giovanna e Caterina, per il Papa, sono infatti "due giovani donne del popolo, laiche e consacrate nella verginita'; due mistiche impegnate, non nel chiostro, ma in mezzo alle realta' piu' drammatiche della Chiesa e del mondo del loro tempo. Sono forse le figure piu' caratteristiche di quelle 'donne forti' che, alla fine del Medioevo, portarono senza paura la grande luce del Vangelo nelle complesse vicende della storia". Il Papa le ha anche accostate "alle sante donne che rimasero sul Calvario, vicino a Gesu' crocifisso e a Maria sua Madre, mentre gli apostoli erano fuggiti e lo stesso Pietro lo aveva rinnegato tre volte".
La Chiesa, in quel periodo, "viveva la profonda crisi del grande scisma d'Occidente, durato quasi 40 anni", ha ricordato il Papa rilevando che "quando Caterina da Siena muore, nel 1380, ci
sono un Papa e un Antipapa; quando Giovanna nasce, nel 1412, ci sono un Papa e due Antipapa". Oltre a questa "lacerazione all'interno della Chiesa", c' erano "continue guerre fratricide tra i popoli cristiani d'Europa", la piu' drammatica delle quali fu l'interminabile "Guerra dei cent'anni" tra Francia e Inghilterra. In questo "contesto drammatico" della guerra Giovanna, "fin dall'infanzia, dimostra una grande carita' e compassione verso i piu' poveri, gli ammalati e tutti i sofferenti", e a partire dai 13 anni Giovanna "si sente
chiamata dal Signore ad intensificare la sua vita cristiana e anche ad impegnarsi in prima persona per la liberazione del suo popolo". "La compassione e l'impegno della giovane contadina francese di fronte alla sofferenza del suo popolo sono resi piu' intensi dal suo rapporto mistico con Dio", ha affermato il Papa, secondo il quale "uno degli aspetti piu' originali della santita' di questa giovane e' proprio questo legame tra esperienza mistica e missione politica". Dopo "gli anni di vita nascosta e di maturazione interiore segue il biennio breve, ma intenso, della sua vita pubblica: un anno di azione e un anno di passione".

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