PAPA: AI BAMBINI DEL GEMELLI PELOUCHES, CARILLON E DOLCIUMI
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 5 gen.
Benedetto XVI ha regalato ai piccoli ricoverati del reparto di pediatria del Gemelli giocattoli e libri adatti all'eta' di ciascuno.
"Grazie era proprio la bambola che volevo per Natale", ha detto al Papa una delle piccole degenti ricevendo il suo dono. E cosi', hanno riferito i medici, ai piu' grandi sono andati dei pelouches, ai neonati dei carillon. In piu' libri per chi gia' puo' leggerli o sfogliarli e poi dolciumi per tutti, contenuti nelle tipiche calze della befana. "E' stato commovente vedere il Pontefice accarezzare e baciare i piccoli degenti. Si e' intrattenuto con ogni bambino e con i genitori presenti", ha riferito ancora una dottoressa.
A sua volta i bambini hanno consegnato a Benedetto XVI i doni preparati per lui dalla direzione del Gemelli: tra statuine raffiguranti i Re Magi realizzate da un artigiano di Matera. Il rettore della Cattolica, prof. Lorenzo Ornaghi, ha offerto invece all'illustre ospite la riproduzione anastatica dello spartito autografo del mottetto "Tu es Petrus" composto da Luciano rtecife ai primi del '900.
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PAPA: OGNI BAMBINO HA IL VOLTO DI GESU'
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 5 gen.
"Dio stesso ha voluto venire sulla terra per mostrarci quanto ci vuole bene, e si e' fatto bambino come voi per dirvi che vi e' sempre accanto e per dire a ciascuno di noi che ogni bambino porta il suo volto".
E' questo il messaggio che Benedetto XVI ha voluto lasciare, con alcuni doni natalizi, ai piccoli degenti del Policlinico Gemelli, ai quali ha fatto visita oggi pomeriggio.
"Cari bambini e ragazzi, ho voluto venire a trovarvi - si e' confidato Ratzinger - anche per fare un po’ come i Magi, che celebriamo in questa Festa dell'Epifania: essi portarono a Gesu' dei doni, oro, incenso e mirra, per manifestargli adorazione e affetto. E vi ho portato anch'io qualche regalo, proprio perche' sentiate, attraverso un piccolo segno, la simpatia, la vicinanza, l'affetto del Papa. Ma vorrei che tutti, adulti e bambini, in questo tempo di Natale, ricordassimo che il piu' grande regalo l'ha fatto Dio a ciascuno di noi".
"Caro Santo Padre, a nome di tutti i bambini del Gemelli: benvenuto, sono emozionata, ma anche tanto contenta di questa tua visita", ha detto al Papa, una giovane adolescente affetta da spina bifida, Francesca, che dalla sua sedia a rotelle, a nome di tutti i degenti, ha espresso gioia per questa presenza inattesa che ha non poco movimentato la vita un po' monotona del reparto pediatrico.
"Anche noi - ha aggiunto con commozione la ragazza - abbiamo bisogno di incontrare Gesu'. Il nostro cielo si era fatto scuro di nuvole minacciose. Oggi si accende la luce della stella: una speranza nuova. Per questo Ti ringraziamo, Padre Santo".
"Sono venuto qui, in mezzo a voi, oggi, giorno in cui iniziamo a celebrare la Solennita'
dell'Epifania - ha risposto Papa Ratzinger - prima di tutto per dire grazie. Grazie a voi bambini che mi avete accolto: voglio dirvi che vi voglio bene e che vi sono vicino con la mia preghiera e il mio affetto, anche per darvi forza nell'affrontare la malattia. Vorrei ringraziare poi - ha continuato - i vostri genitori, i parenti, i dirigenti e tutto il personale del Policlinico, che con competenza e carita' si prendono cura della sofferenza umana; in particolare vorrei ringraziare l'equipe di questo reparto di Pediatria e del Centro per la cura dei bambini con spina bifida". "Benedico - ha concluso il Pontefice - le persone, l'impegno e questi ambienti in cui si esercita in modo concreto l'amore verso i piu' piccoli e i piu' bisognosi".
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