sabato 1 gennaio 2011

Il Papa: viviamo tempo di mali e sofferenze ma anche di speranza. I Governi si pongano con decisione sulla via della pace. L'umanità non può rassegnarsi a violenze e conflitti (Izzo)

PAPA: VIVIAMO TEMPO DI MALI E SOFFERENZE MA ANCHE DI SPERANZA

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 1 gen.

Viviamo "un tempo carico di mali, di sofferenze, di drammi di ogni genere, da quelli provocati dalla cattiveria degli uomini a quelli derivanti dagli infausti eventi naturali", ma esso racchiude anche "in maniera definitiva e incancellabile la novita' gioiosa e liberatrice di Cristo Salvatore".
Lo ha detto il Papa nell'omelia pronunciata ieri in occasione del "Te Deum".
"Il Natale - ha ricordato - ci fa ritrovare Dio nella carne umile e debole di un bambino". "Non c'e' qui forse - si e' chiesto Benedetto XVI - un invito a ritrovare la presenza di Dio e del suo amore che dona la salvezza anche nelle brevi e faticose ore della nostra vita quotidiana? Non e' forse un invito a scoprire che il nostro tempo umano, anche nei momenti difficili e pesanti, e' incessantemente arricchito delle grazie del Signore, anzi della Grazia che e' il Signore stesso?".
"Alla fine di quest'anno 2010, prima di consegnarne i giorni e le ore a Dio e al suo giudizio giusto e misericordioso, sento piu' vivo nel cuore -si e' confidato Papa Ratzinger - il bisogno di elevare il nostro grazie a Lui e al suo amore per noi".
Salutando poi il sindaco di Roma Gianni Alemanno e le autorita' presenti, il Pontefice ha rivolto il suo pensiero "a quanti sono in difficolta' e trascorrono fra disagi e sofferenze questi giorni di festa".
In questo contesto, il Papa ha ricordato "la visita compiuta all'Ostello della Caritas alla Stazione Termini dove, attraverso il servizio e la generosa dedizione di numerosi volontari, tanti uomini e donne possono toccare con mano l'amore di Dio".
Secondo il Papa, "anche a Roma c'e' sempre piu' bisogno di un rinnovato annuncio del Vangelo affinche' i cuori degli abitanti della nostra citta' si aprano all'incontro con quel Bambino, che e' nato per noi, con Cristo, Redentore dell'uomo". E ricordando infine che "il Verbo di Dio si e' fatto carne per tutti e la sua verita' e' accessibile ad ogni uomo e ad ogni cultura", Benedetto XVI ha incoraggiato "l'ulteriore impegno del Vicariato nell'organizzazione dei 'Dialoghi in Cattedrale', che avranno luogo nella Basilica di San Giovanni in Laterano: tali significativi appuntamenti - ha concluso - esprimono il desiderio della Chiesa di incontrare tutti coloro che sono alla ricerca delle risposte ai grandi quesiti dell'esistenza umana".

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PAPA: GOVERNI SI PONGANO CON DECISIONE SULLA VIA DELLA PACE

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 1 gen.

All'inizio del primo anno del secondo decennio di questo millennio, l'umanita' deve affrontare "un nuovo tratto di cammino ponendosi con decisione sulla via della pace".
Lo chiede il Papa nell'omelia della messa per la Giornata Mondiale della Pace.
"Oggi - ha detto - vogliamo raccogliere il grido di tanti uomini, donne, bambini e anziani vittime della guerra, che e' il volto piu' orrendo e violento della storia. Noi oggi preghiamo affinche' la pace, che gli angeli hanno annunciato ai pastori la notte di Natale, possa giungere ovunque: 'super terram pax in hominibus bonae voluntatis'".
"Per questo, specialmente con la nostra preghiera, vogliamo aiutare - ha scandito - ogni uomo e ogni popolo, in particolare quanti hanno responsabilita' di governo, a camminare in modo sempre piu' deciso sulla via della pace".
Concelebrano con il Papa il card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato, il card. Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, mons. Fernando Filoni, sostituto della Segreteria di Stato, mons. Dominique Mamberti, arcivescovo, segretario per i Rapporti con gli Stati e il vescovo salesiano Mario Toso, segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace.

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PAPA: L'UMANITA' NON PUO' RASSEGNARSI A VIOLENZE E CONFLITTI

Salvatore Izzo

AGI) - CdV, 1 gen.

"L'umanita' non puo' mostrarsi rassegnata alla forza negativa dell'egoismo e della violenza; non deve fare l'abitudine a conflitti che provocano vittime e mettono a rischio il futuro dei popoli". Lo ha affermato Bendetto XVI nell'omelia della messa per la Giornata Mondiale della pace da lui celebrata questa mattina in San Pietro.
"Di fronte alle minacciose tensioni del momento, di fronte specialmente alle discriminazioni, ai soprusi e alle intolleranze religiose, che oggi colpiscono in modo particolare i cristiani ancora una volta rivolgo il pressante invito - ha scandito - a non cedere allo sconforto e alla rassegnazione. Esorto tutti a pregare affinche' giungano a buon fine gli sforzi intrapresi da piu' parti per promuovere e costruire la pace nel mondo".
Secondo il Papa, "per questo difficile compito non bastano le parole, occorre l'impegno concreto e costante dei responsabili delle Nazioni, ma e' necessario soprattutto che ogni persona sia animata dall'autentico spirito di pace, da implorare sempre nuovamente nella preghiera e da vivere nelle relazioni quotidiane, in ogni ambiente".
"In questa celebrazione eucaristica - ha poi aggiunto indicando l'icona collocata da ieri accanto all'altare della Confessione - abbiamo davanti agli occhi, per la nostra venerazione, l'immagine della Madonna del Sacro Monte di Viggiano, cosi' cara alle genti della Basilicata.
La Vergine Maria ci dona il suo Figlio, ci mostra il volto del suo Figlio, Principe della Pace: sia lei ad aiutarci a rimanere nella luce di questo volto, che brilla su di noi, per riscoprire tutta la tenerezza di Dio Padre; sia lei a sostenerci nell'invocare lo Spirito Santo, perche' rinnovi la faccia della terra e trasformi i cuori, sciogliendo la loro durezza davanti alla bonta' disarmante del Bambino, che e' nato per noi".
"La Madre di Dio - ha infine concluso il Papa teologo - ci accompagni in questo nuovo anno; ottenga per noi e per il mondo intero il desiderato dono della pace. Amen".

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