martedì 25 gennaio 2011

"La Chiesa lavora per il bene comune". Mons. Luigi Negri: non è nostro compito condannare la vita personale (La Voce)

Su segnalazione di Fabiola leggiamo:

"La Chiesa lavora per il bene comune"

Mons. Luigi Negri: non è nostro compito condannare la vita personale

RIMINI

"Compito della Chiesa è essere presenza del mistero di Cristo e della sua missione nel mondo, come redenzione e salvezza".
Punto. Da qui, da questa consapevolezza, ne discende tutto il resto, dall'impegno nel sociale, al sostegno ai cattolici che si impegnano in politica. Ma, come spiega il vescovo di San Marino-Montefeltro monsignor Luigi Negri a La Voce, "la Chiesa deve intervenire a livello pubblico sulla verità della missione del lavoro che i cristiani svolgono per la realizzazione del bene comune". E non per altro. Le polemiche attorno all'inchiesta della Procura di Milano sulle feste a base di ragazze nella residenza privata del premier, Silvio Berlusconi chiedono invece altro. Cioè una Chiesa più 'interventista' nel biasimare questo o quel 'peccato', più 'ingerente' almeno in questa occasione. Tra chi si indigna per la condotta privata del Cav., e chi è convinto che sotto le lenzuola di Berlusconi - e quindi di tutti - non ci debba mettere becco nessuno, il dibattito s'è acceso in tutta Italia così come a Rimini, dove tra l'altro sono nate e cresciute due 25enni protagoniste della vicenda: la consigliera regionale lombarda del Pdl Nicole Muletti, pure lei indagata, e Melania 'lumini, la "testimone A" invitata a una serata di Arcore e le cui telefonate sono state intercettate.
L'ondata mediatica su questa inchiesta non risparmia ovviamente la Chiesa, tirata in ballo da sinistra a destra perché intervenga, dica qualcosa. Monsignor Negri accetta di intervenire, ma non per scendere nel campo al fianco di qualcuno e contro altri, bensi per mettere a fuoco l'interesse primario della Chiesa: il bene comune. "La Chiesa incontra gli uomini, li accoglie nella loro nativa bontà, li corregge in funzione della maturazione della loro autentica personalità insidiata com'è dalle conseguenze del peccato originale", dice il vescovo di San Marino-Montefeltro. "La Chiesa deve intervenire a livello pubblico sulla verità della missione che i cristiani svolgono per la realizzazione del bene comune - continua monsignor Negri-. Sul resto, la Chiesa non deve dire altro che ribadire i dieci comandamenti e la legge morale. Poi ciascuno fa i conti con la propria coscienza. Credo che Messori (intervistato ieri dal Giornale, vedi box, ndr) metta bene in evidenza che la Chiesa dialoga con le istituzioni per la realizzazione del bene comune, seguendo la dottrina sociale. Il resto non è compito pubblico della Chiesa".
Sul rapporto con le autorità civili, Negri specifica che la richiesta è quella di "perseguire il bene di tutti. Se poi - aggiunge - lo fanno avendo anche una vita personale onesta, la Chiesa ne è contenta. Sarebbe bello che le autorità avessero la santità umana e cristiana di personalità come il beato Carlo d'Asburgo, ma non lo possiamo pretendere" . "L'importante - conclude monsignor Negri - è lavorare con le istituzioni perché realizzino il bene comune. Se non lo fanno, se realizzano beni particolari o compiono attacchi alla libertà e alla democrazia, questo è da condannare, non la vita personale di chi ha funzioni pubbliche".

Di Giovanni Bucchi
dalla "LA VOCE" del 20/01/2011

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mons. Negri, come normalmente gli succede, appare persona di "buon senso", un vescovo che conosce le miserie e le debolezze degli uomini, ma che si preoccupa soprattutto di assicurare il bene comune: preferisce l'approccio "globale" ai problemi del nostro tempo, più che le derive nei dettagli, in battaglie "inconcludenti", che perpetuano "le guerre".

mdeledda ha detto...

Sarebbe bello vedere Mons. Negri arcivescovo di Milano...