domenica 9 gennaio 2011

La famiglia incontra “non poche difficoltà” nell’educare alla fede”: Benedetto XVI nella Festa del Battesimo del Signore battezza 21 neonati. All’Angelus il ricordo delle sofferenze del popolo haitiano, ad un anno dal terremoto (R.V.)

La famiglia incontra “non poche difficoltà” nell’educare alla fede”: Benedetto XVI nella Festa del Battesimo del Signore battezza 21 neonati. All’Angelus il ricordo delle sofferenze del popolo haitiano, ad un anno dal terremoto

La famiglia, minacciata su più fronti, incontra “non poche difficoltà” nell’educare alla fede”, cosi Benedetto XVI nell’omelia della Messa, presieduta stamane nella Cappella Sistina, in occasione della Festa del Battesimo del Signore, durante la quale – come è ormai tradizione - il Papa ha battezzato 21 neonati.
All’Angelus, il Santo Padre ha richiamato le sofferenze del popolo di Haiti, ad un anno dal terremoto e dopo lo scoppio del colera. Il servizio di Roberta Gisotti:


La gioia di Benedetto XVI, unita all’emozione dei familiari, ha pervaso il Rito del Battesimo dei 21 neonati, figli di dipendenti vaticani, 13 bimbi ed 8 bimbe, due gemellini, il più grande 4 mesi la più piccola 4 settimane. I loro teneri vagiti sotto la volta michelangiolesca hanno suggellato la celebrazione in questa domenica dopo l’Epifania che chiude il tempo natalizio con la manifestazione del Signore al fiume Giordano per farsi battezzare da Giovanni, e sottoporsi quindi – ha spiegato il Papa - “a quel segno di penitenza che richiamava alla conversione dal peccato.”

“Il battesimo di Gesù, di cui oggi facciamo memoria, si colloca in questa logica dell’umiltà e della solidarietà: è il gesto di Colui che vuole farsi in tutto uno di noi e si mette realmente in fila con i peccatori; Lui, che è senza peccato, si lascia trattare come peccatore, per portare sulle sue spalle il peso della colpa dell’intera umanità.”

“Il gesto di Gesù - ha aggiunto il Santo Padre - anticipa la Croce, l’accettazione della morte per i peccati dell’uomo”, rivelando “la piena sintonia di volontà e di intenti che vi è tra le persone della Santissima Trinità.”

“Cari genitori, il Battesimo che voi oggi chiedete per i vostri bambini, li inserisce in questo scambio d’amore reciproco che vi è in Dio tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo; per questo gesto che sto per compiere, si riversa su di loro l’amore di Dio, inondandoli dei suoi doni.”

Liberati dal peccato originale, inizia per loro “la vita della Grazia, che è la vita stessa di Gesù Risorto”, ha osservato il Santo Padre.

“Cari amici, donandoci la fede, il Signore ci ha dato ciò che vi è di più prezioso nella vita, e cioè il motivo più vero e più bello per cui vivere”

E’ per grazia – ha ricordato Benedetto XVI - che abbiamo creduto in Dio, che abbiamo conosciuto il suo amore, con cui vuole salvarci e liberarci dal male”, donandoci “la vita eterna, la vera vita”.

“Ora voi, cari genitori, padrini e madrine, chiedete alla Chiesa di accogliere nel suo seno questi bambini, di dare loro il Battesimo; e questa richiesta la fate in ragione del dono della fede che voi stessi avete, a vostra volta, ricevuto”.

Ogni cristiano può allora ripetere “il Signore mi ha plasmato suo servo fin dal seno materno”.

“così, cari genitori, i vostri figli sono un dono prezioso del Signore, il quale ha riservato per sé il loro cuore, per poterlo ricolmare del suo amore.”

Entrati a far parte del Popolo di Dio, “per questi bambini inizia oggi – ha proseguito il Papa - un cammino che dovrebbe essere di santità e di conformazione a Gesù, una realtà che è posta in loro come il seme di uno splendido albero, che deve essere fatto crescere.” Per questo “la Chiesa, che li accoglie tra i suoi figli, deve farsi carico, assieme ai genitori e ai padrini, di accompagnarli in questo cammino di crescita”.

“La collaborazione tra comunità cristiana e famiglia è quanto mai necessaria nell’attuale contesto sociale, in cui l’istituto familiare è minacciato da più parti e si trova a far fronte a non poche difficoltà nella sua missione di educare alla fede. Il venir meno di stabili riferimenti culturali e la rapida trasformazione a cui è continuamente sottoposta la società, rendono davvero arduo l’impegno educativo. Perciò, è necessario che le parrocchie si adoperino sempre più nel sostenere le famiglie, piccole Chiese domestiche, nel loro compito di trasmissione della fede”.

(musica)

E’ tornato il Papa all’Angelus a parlare del Battesimo, quale “inizio della vita spirituale, che trova pienezza per mezzo della Chiesa”. Quindi l’incoraggiamento a “tutti i fedeli a riscoprire la bellezza di essere battezzati e a dare gioiosa testimonianza della propria fede”. Dopo la preghiera mariana, prima dei saluti nelle varie lingue ai fedeli raccolti in piazza San Pietro, Benedetto XVI ha ricordato l’arrivo oggi ad Haiti del cardinale Robert Sarah, presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum, per esprimere la “costante vicinanza” del Papa e di tutta la Chiesa.

“…desidero riservare un particolare ricordo alla popolazione di Haiti, ad un anno dal terribile terremoto, a cui purtroppo ha fatto seguito anche una grave epidemia di colera.

Infine un ringraziamento ad un gruppo di parlamentari italiani “per il loro impegno, condiviso con altri colleghi, in favore della libertà religiosa”, e un saluto ai fedeli copti cui ha rinnovato la sua vicinanza.

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