La prima volta della questura di Roma dal Papa
Disponibilità e fiducia per essere vicini alla gente
"È la prima volta che il Papa riserva un'udienza per gli uomini e le donne della Questura di Roma, che ogni giorno si prodigano per garantire agli operatori economici, ai turisti e ai pellegrini, il diritto di sentirsi sicuri". Lo ha evidenziato il questore Francesco Tagliente nel saluto rivolto a Benedetto XVI all'inizio dell'incontro svoltosi venerdì mattina, 21 gennaio, nell'Aula della Benedizione.
Prima che il Pontefice pronunciasse il suo discorso con un forte richiamo alla morale pubblica (ne pubblichiamo il testo in prima pagina), il questore ha presentato i 1.200 tra dirigenti e agenti - intervenuti con i loro familiari e un gruppo dell'Associazione nazionale della Polizia di Stato - che rappresentano i 7.500 operatori in servizio presso le divisioni, gli uffici, i reparti e i 49 commissariati di Roma. "Sono questi - ha detto - gli uomini e le donne che, insieme con l'Ispettorato di polizia presso il Vaticano e la Gendarmeria pontificia, concorrono a garantire la sicurezza di Vostra Santità e l'ordinato svolgimento delle celebrazioni liturgiche e degli incontri che lei presiede a piazza San Pietro e nel territorio della provincia, dove si trova anche la residenza di Castel Gandolfo".
Sono gli uomini e le donne - ha aggiunto - "che garantiscono la sicurezza delle delegazioni dei Paesi accreditati presso la Santa Sede e dei dignitari esteri diretti in Vaticano. Ogni giorno - ha sottolineato - all'impegno per la prevenzione e il contrasto delle varie forme di illegalità, si affianca la loro dedizione per la tutela delle fasce deboli della popolazione. È proprio a queste persone che gli uomini e le donne della Questura rivolgono assistenza e supporto sia giuridico che morale".
Quindi ha ricordato come in ciascuna delle attività che essi sono chiamati a svolgere l'obiettivo principale sia "quello di conquistare la fiducia della gente e far sentire la loro vicinanza, assicurando la piena disponibilità per dare risposte sempre più compatibili alle esigenze dei cittadini nelle situazioni più diverse: dal furto alla rapina, fino alle manifestazioni di piazza".
Un compito non facile - ha spiegato Tagliente - "ma in ciascuna circostanza, ciò che orienta ogni singolo poliziotto è l'osservanza della legge, unita al senso dell'equilibrio che consente di rispettare nella loro dignità tutte le persone". Certo, il questore si è detto consapevole che "la dedizione e la passione con la quale ciascun operatore affronta quotidianamente il lavoro, purtroppo sottrae talvolta tempo ai congiunti"; per questo ha voluto ringraziare pubblicamente questi ultimi "per il supporto affettivo assicurato sempre a ciascuno di noi". E in proposito ha ricordato come ai familiari degli agenti sia stato dedicato lo scorso 19 dicembre il concerto di Natale con l'esibizione della banda musicale della polizia di Stato. "Ed è in questa stessa ottica - ha concluso - che il nostro cappellano, don Nicola Tagliente, si è impegnato per questo momento di riflessione e preghiera" della grande famiglia della Polizia di Stato.
(©L'Osservatore Romano - 22 gennaio 2011)
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