La visita del Papa ai bambini ricoverati al Policlinico Gemelli
In occasione della solennità dell’Epifania, Benedetto XVI si reca oggi pomeriggio al Policlinico romano Agostino Gemelli per visitare i bambini ricoverati presso i reparti pediatrici e benedire un Centro per la cura dei bimbi con spina bifida. Ad accogliere il Santo Padre presso l’ingresso centrale del Policlinico (ore 17.15) saranno il Cardinale Vicario Agostino Vallini, il vescovo Armando Brambilla, Delegato per l’assistenza religiosa negli ospedali di Roma, il prof. Lorenzo Ornaghi, Magnifico Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il Dott. Marco Elefanti, Direttore Amministrativo della Cattolica, il Prof. Rocco Bellantone, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo, il Dott. Giancarlo Furnari, Direttore di Sede, il prof. Cesare Catananti, Direttore del Policlinico Gemelli e mons. Sergio Lanza, Assistente Ecclesiastico Generale. Il Papa raggiungerà quindi il Reparto di Pediatria - dove sarà accolto dal prof. Costantino Romagnoli, direttore del Dipartimento e responsabile dell’Unita di Neonatologia - e benedirà i locali del Centro Spina Bifida. Il Santo Padre visiterà quindi i bambini ospitati nelle diverse stanze del Reparto di Pediatria, alla presenza dei genitori dei piccoli, e il Reparto di Terapia Intensiva Neonatale; nel corridoio si troveranno medici e infermieri in servizio. Terminata la visita al Reparto di Pediatria, Benedetto XVI sarà accompagnato nella hall del Policlinico per l’incontro con i bambini assistiti nei vari reparti, insieme ai genitori e al personale medico. All’arrivo dell’atteso Ospite, i piccoli pazienti lo accoglieranno con un canto, quindi un bambino darà il benvenuto al Papa a nome di tutti. Il Santo Padre rivolgerà successivamente la Sua parola ai presenti e, al termine del discorso, saluterà personalmente i 50 bambini riuniti nella hall, offrendo a ciascuno un dono natalizio. A conclusione dell’incontro, intorno alle ore 18.30, Benedetto XVI lascerà il Gemelli per rientrare in Vaticano. Nell’ambito del Policlinico Gemelli, il Dipartimento di Scienze pediatriche medico chirurgiche e neuroscienze dello sviluppo è il polo sanitario specialmente dedicato all’assistenza del bambino ed è strutturato in Unità Operative Complesse e in reparti di Day Hospital e ambulatoriali. Le Unità Operative includono Chirurgia Pediatrica, Neonatologia, Neuropsichiatria Infantile, Oncologia Pediatrica, Pediatria 1 e 2, Centro di Riferimento per la Malattie Rare e le Malformazioni congenite, laboratorio di Medicina Perinatale e Centro per l’Epilessia farmaco-resistente. Ogni Unità offre un approccio multiprofessionale e interdisciplinare per un trattamento ottimale delle diverse condizioni morbose. Alle Unità Operative afferiscono i Day Hospital di Neuropsichiatria, Oncologia, Pediatria, Spina Bifida e Uropatie congenite, ed Ambulatori con diversi servizi. Nel “Gemelli dei Bambini” hanno visto la luce nel corso del 2010 3.450 bambini, per 350 dei quali è stato necessario ricorrere ad assistenza specialistica nei reparti di Terapia intensiva e di Patologia neonatale. Nel 2009 i reparti pediatrici hanno assistito circa 12mila pazienti – 6.500 in regime di ricovero ordinario e oltre 5.300 in Day Hospital - con un totale di circa 25mila prestazioni ambulatoriali e diagnostiche effettuate. Presso il Dipartimento medesimo è attivo dal 1989 un Centro per la cura e l’assistenza al bambino con spina bifida, una grave malformazione congenita della colonna vertebrale e del midollo spinale, dovuta alla mancata chiusura dell’arco posteriore di una o più vertebre, con conseguente fuoriuscita del midollo spinale e delle meningi. La malformazione si produce durante la vita fetale e costituisce la causa più frequente di disabilità nell’infanzia; le sue manifestazioni cliniche coinvolgono sia la sfera fisica, sia quella psicologica e richiedono un approccio specialistico multidisciplinare. In Italia, l’incidenza della spina bifida si attesta intorno a 0,6-2,5 ogni 1.000 nascite, a seconda delle regioni. Ai fini della cura, si è constatato che è essenziale procedere all’intervento di chiusura della lesione entro le prime 24-48 ore dalla nascita e monitorare costantemente il paziente mediante controlli neurochirurgici, urologici, ortopedici: un lavoro di équipe che ha permesso di ridurre la mortalità legata alla patologia e migliorare la qualità della vita di quanti ne sono affetti. Il Centro Spina Bifida del Gemelli è stato riconosciuto nel 2007 dalla Regione Lazio come “Centro di riferimento” per quella patologia. Inoltre, nel novembre 2010, è stato istituito presso l’Unità di Neonatologia un Day Hospital dedicato ai bambini con spina bifida e uropatie congenite, dove vengono eseguiti esami di pertinenza urologica e terapie specifiche e ove afferiscono i diversi specialisti dell’équipe multidisciplinare che prende in carico il bambino, ne segue lo sviluppo e attua un programma di prevenzione delle complicanze legate alla patologia. Ad oggi circa 700 pazienti sono seguiti presso il Centro in regime di Day Hospital o in regime di ricovero ordinario. A supporto del Centro opera un’associazione di genitori di bambini con spina bifida e idrocefalo - “La Strada per l’Arcobaleno” - una onlus sorta nel 1998 allo scopo di diffondere l’attività del Centro, mediante la promozione di congressi e incontri con specialisti di riferimento, e di incrementare la conoscenza della patologia; l’Associazione collabora all’organizzazione di campi scuola estivi per ragazzi con spina bifida, un’iniziativa tesa a promuovere i rapporti tra soggetti colpiti dalla stessa patologia e ad incrementare l’integrazione dei ragazzi più grandi nella scuola, nel lavoro e nello sport. All’infanzia sofferente il Papa aveva già dedicato un gesto di affettuosa e personale attenzione visitando il 30 settembre 2005, nei primi mesi del Pontificato, l’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù”. In quella circostanza Benedetto XVI aveva detto che con la sua presenza desiderava “testimoniare l’amore di Gesù per i bambini, un amore che si effonde spontaneo dal cuore e che lo spirito cristiano accresce e rafforza. Il Signore ha detto: “«Quello che avete fatto al più piccolo dei fratelli, l’avete fatto a me» (cfr. Mt 25, 40.45). In ogni persona sofferente, ancor più se piccola e indifesa, è Gesù che ci accoglie e attende il nostro amore”. (M.V.)
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