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4 commenti:
Messori semplifica notevolmente: su alcune vicende storiche può, forse, avere ragione; sui dettagli delle persecuzioni direi di no. Le persecuzioni furono molte ed i martiri numerosissimi, solo che a quei tempi non esistevano né giornalisti, né giornali quotidiani a raccontare i fatti. Non esisteva una "dialettica pubblica dell'informazione e dei fatti"; gli unici a raccontarli erano soprattutto "gli storici antichi", che in genere si attenevano alla logica perenne "secondo la quale la morale storica è fatta dai vincitori pro-tempore".
Le conversioni forzate forse non furono il massimo, ma le usarono tutte le culture religiose sparse nel pianeta; credo anche - e non mi si metta al rogo del modernismo democratico religioso,come infedele - che, forse, dico forse in punta di piedi, se le conversioni forzate al cattolicesimo, ampie e non episodiche, degli ultimi tempi degli imperi romani d'occidente prima, e d'oriente poi, in tutta la vasta area ora arabo islamica, avessero avuto una maggiore presa, oggi non ci troveremmo a discutere del "pericolo islamico" e degli attacchi islamici alle chiese ed alla cultura cattolica.
Con i se ed i ma, non si fa la storia; ma una riflessione ipotetica può sempre risultare salutare: il "presente difficile" per il cristianesimo è frutto anche degli errori di valutazione del passato, su cui meditare. D'altronde, al di là delle affermazioni perentorie delle ideologie democratiche moderne, credo che nessuno, dico nessuno, in buona fede, possa ritenersi depositario degli approcci politicamente più appropriati per la diffusione del cristianesimo cattolico ed il trionfo della fede cristiana.
Chissà se anche questa notizia interessa chi ha figli? Eufemia
FARMACI:GB;CON PILLOLA GIORNO DOPO IN FARMACIA PIU'INFEZIONI
DISPONIBILITA' SENZA RICETTA NON RIDUCE GRAVIDANZE TRA TEENAGERS
(ANSA) - ROMA, 31 GEN - Poter acquistare la pillola del
giorno dopo in farmacia, senza dover mostrare una ricetta
medica, non ha abbassato il tasso di gravidanze tra le
adolescenti inglesi. Anzi, ha fatto aumentare del 12%
l'incidenza di infezioni sessuali tra i giovani. In sostanza, i
teenagers del Regno Unito, potendo contare sull'effetto della
'morning-after pill', fanno piu' sesso non protetto. E' la
conclusione a cui e' giunto uno studio dell'universita' di
Nottingham che ha confrontato i dati sulle gravidanze tra le
giovanissime e quelli sulle infezioni sessualmente trasmesse,
tra il 1998 e il 2004.
L'intento era quello di verificare la validita' delle
politiche sociali che hanno portato alla liberalizzazione della
vendita della pillola del giorno dopo e il loro effetto sul
fenomeno delle gravidanze tra adolescenti. Secondo gli ultimi
dati disponibili, nel solo 2008, in Inghilterra e Galles si sono
verificati oltre 7500 casi di questo tipo.
David Paton e Sourafel Girma, coordinatori della ricerca,
hanno incrociato i dati provenienti da 140 enti locali e hanno
concluso che il tasso di gravidanza tra le under 16 non e'
cambiato nel periodo considerato, mentre le infezioni
sessualmente trasmesse sono cresciute del 12% tra i minori di 16
anni che hanno avuto accesso alla pillola del giorno dopo,
acquistata in farmacia.
La ricerca dell'universita' di Nottingham, in via di
pubblicazione sul Journal of Health Economics, in conclusione,
ha suggerito che se l'evidenza mostra che gli schemi attuali non
hanno avuto ''un buon effetto ma una conseguenza negativa,
allora le risorse economiche che vi sono destinate, dovrebbero
essere spese altrove''. (ANSA).
Fatto sta che, per garantire un punto di riferimento fisso che permetta di giudicare cosa sia lecito fare e cosa non lo è, non si può fare a meno di costituzioni scritte e di pezzi di carta. Questo non garantisce che i diritti umani siano sempre rispettati, anzi, ma pemette perlomeno di additare ogni violazione e denuciare a buon diritto i soprusi. Riconoscimento puramente formale? Non è detto. Tanto per dire, al di là della sua legittima criticabilità, una Costituzione per lo stato italiano è stata comunque necessaria. Vai a dire agli italiani che per tutelare i propri diritti e l'equilibrio tra i poteri sarebbe bastato rimboccarsi le maniche e ricostruire un paese, senza pezzi di carta inutili. Che poi oggi il tutto debba essere magari rivisto, è un altro paio di maniche.
Paolo
Messori, da tempo, non lo capisco più.
Dopo averci inondato, da neoconvertito, di rivisitazioni della storia della Chiesa, a tratti assai vicine ad un vero e proprio revisionismo, fin nei dettagli di singoli episodi, per sfatare quelle che egli stesso definiva "leggende nere" e convincerci dell'univocità faziosa delle versioni correnti anche nelle nostre scuole, oggi sembra tutto occupato a fare il lavoro contrario. Sembra, a tratti, che stia ripercorrendo la parabola di Franco Cardini.
Davvero non capisco.
Aveva già dato un approssimativo saggio di questa nuova fase con l'infelice articolo sull'attentato ai copti, nel quale, in fondo, insinuava che, i cristiani, a volte, "se le cercano".
Qui introduce la categoria della "fede imposta" per contestare la tesi che negare le radici cristiane dell'Europa sia negare la storia.
Il tentativo mi sembra "bacato" in partenza: anche qualora la fede cristiana fosse stata imposta essa ha, comunque, segnato profondamente la cultura materiale e spirituale del nostro continente. Negarlo significa quindi negare dei fatti (storia) non solo delle interpretazioni.
Qualcuno potrebbe negare, senza risultare ridicolo, la profonda influenza (sic!) dell'islam in Medio Oriente? E questo indipendentemente dalla modalità, propositiva od oppositiva, con la quale l'islam si è diffuso.
Tra l'altro l'Europa è anche troppo consapevole dei propri "peccati" (E' il fenomeno che il cardinal Ratzinger, in Senza Radici,(2004 pag.70-71) chiamò "un odio di sé dell'Occidente che è strano...")
purtroppo ne attribuisce tutta la responsabilità al cristianesimo e, in primis, alla Chiesa cattolica. Non mi sembrava così urgente che Messori portasse il suo contributo.
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