domenica 16 gennaio 2011

Se il Papa apre ai protestanti il suo Pontificato è forte (Accattoli)

Se il Papa apre ai protestanti il suo pontificato è forte

di Luigi Accattoli

Papa Benedetto ha messo un protestante — lo svizzero Werner Arber, Premio Nobel per la Medicina — a capo della Pontificia accademia delle scienze: è una piccola notizia che depone bene sulla salute del pontificato di Benedetto XVI, che questa e altre decisioni delle ultime settimane segnalano come per nulla impaurito o ripiegato su se stesso quale insistono a dipingerlo interpreti che gli sono pregiudizialmente contrari.
Senza scomodare la grande ombra di papa Wojtyla, del quale Benedetto ha fatto annunciare l’altro ieri la beatificazione in tempi record; e senza evocare questioni complesse, come il nuovo inquadramento delle materie finanziarie promulgato il 30 dicembre — e si tratta comunque di due passi in avanti di un certo peso — è possibile richiamare altri due recentissimi atti significativi in campo ecumenico, che permettono di inquadrare in un contesto coerente la novità del presidente protestante dell’Accademia delle scienze. Il primo dell’anno Benedetto ha annunciato la convocazione di una quarta «giornata» interreligiosa ad Assisi per il prossimo ottobre, nel venticinquesimo della prima e ieri ha istituito un «ordinariato» destinato ad accogliere gli anglicani che entreranno nella Chiesa cattolica, ponendo a capo di esso— e dunque in una posizione paragonabile a quella di un vescovo— un sacerdote sposato.
Tornando al presidente calvinista dell’Accademia delle scienze, per intendere lo spirito di questa decisione senza precedenti va richiamata la convinzione più volte espressa dal cardinale Ratzinger che «anche fuori della Chiesa cattolica ci sono molti veri cristiani e c’è molto di veramente cristiano».
Ma c’è una ragione più specifica, mirata al fatto che il nuovo presidente dell'Accademia è un medico: e il cardinale Ratzinger aveva sostenuto in occasioni importanti che i cristiani di ogni denominazione «dovrebbero sforzarsi di rendere insieme testimonianza quanto alle grandi questioni morali». Papa Benedetto confida di trovare nel riformato Werner Arber un alleato per una «testimonianza comune» nel campo sempre più caldo della bioetica.

© Copyright Corriere della sera, 16 gennaio 2011 consultabile online anche qui.

13 commenti:

anonimo messicano ha detto...

ma smettiamola di parlare della grande ombra di wojtyla su ratzinger.
finiamola.
mi impressiona che i vaticanisti continuino imperterriti con questa storia e non la smettono.
mai però che parlino della grande ombra di maciel su wojtyla.

Anonimo ha detto...

Secondo certi l'aver avuto un sodalizio di 30 con il papa polacco non significa niente??

Anonimo ha detto...

Se un Papa nomina un calvinista a un ruolo vaticano così alto (ricordo che i calvinisti definiscono sacrilega la Messa cattolica e Anticristo la figura del Papa) significa che c'è qualcosa che non funziona e che in Vaticano sempre più persone stanno perdendo la bussola...
O forse è dovuto al fatto che la Messa (anzi, la "cena") non è più così fondamentale neanche per i cattolici.
Per me, qualcuno, in Vaticano, obbliga il Papa a fare cose contro la sua stessa volontà, forse il sig. Filoni e compagnia bella...

DANTE PASTORELLI ha detto...

Un altro segno dell'ermeneutica della continuità!

Luis ha detto...

Oh! Dio immortale salva la tua Chiesa ...da cinquant'anni siam come pecore senza pastore e senza legge!
Oh! Santa Chiesa di Roma gloria del mondo tiranneggiata da satrapi di ogni sorta.

gemma ha detto...

siamo al punto che se domani compare una crepa nel colonnato del Bernini, si dirà che è colpa di Filoni. Vediamo di non esagerare, per favore, e la si finisca di insultare il Papa facendolo passare, per ogni decisione che non si condivide, come un povero vecchietto nelle mani di chi parla più forte. Rispetto

mariateresa ha detto...

sono d'accordo con Gemma e devo dire che certo mugugnare costante mi sta polverizzando i zanetti.
Veramente il Papa può contare solo sul suo gatto.

Anonimo ha detto...

Condivido il commento di Gemma e Mariateresa.

Ma non riesco a comprendere come dei comuni laici (quali siamo tutti) possono sentirti in grado di giudicare le decisioni di una persona come Ratzingher che oltre ad essere Papa è un grandissimo uomo di cultura!!

Senza contare che non ci vedo niente di allarmante in questa decisione, sia perchè la Pontificia Accademia della Scienza si occupa principalmente del progresso della matematica, della fisica e delle scienze naturali ... sia perchè i protestanti riformati quanto ad etica e morale hanno da insegnare anche a tanti cattolici per cui non credo proprio che ci sia pericolo ad aver scelto questa persona per questo campo particolare.

Anonimo ha detto...

Assolutamente d'accordo con gemma e mariateresa. Smettiamola una buona volta di fare i catastrofici. Il Papa non è manovrato da nessuno. Siete voi, piuttosto, a sembrare vittime delle vostre ossessioni.
Alessia

Anonimo ha detto...

Assolutamente d'accordo con gemma e mariateresa. Smettiamola una buona volta di fare i catastrofici. Il Papa non è manovrato da nessuno. Siete voi, piuttosto, a sembrare vittime delle vostre ossessioni.
Alessia

Anonimo ha detto...

Posso farle una domanda, Luis? Lei è sedevacantista? Non è neppure necessario risponda, almeno lei ha il coraggio di non ricorrere all'anonimato :-)
Alessia

Anonimo ha detto...

Mamma mia! L'avesse messo a capo della Congregazione per la dottrina della fede capirei il vostro sconcerto, ma la Pontificia Accademia delle Scienze non mi sembra che sia un organo di magistero.

Antonio

Luis ha detto...

Oh! Bontà di dio,Alessia,si rassicuri...non sono sedevacantista,tettamanziano,lercariano,vaticansecondista,molinista,giansenista,utraquista...ecc.sono solo cattolico!
Riconosco che ho ho sparato qualche colpo di cannone, la mia intenzione era di colpire non il papa ma il suo entourage!
Riconosco anche di aver scritto forte sopra le righe...mi dispiace non volevo mancar di rispetto al buon Santo Padre benedetto XVI che Cristo ha scelto.
Sono convinto anche della gran santità di Papa Giovanni Paolo II e certi errori son da imputare ai suoi collaboratori.
La grandezza del pontificato si può cogliere leggendo le sue encicliche...il suo anelito fu un appassionato e sempre sincero amore alle anime e a Cristo.
Non laceriamo la tunica di Cristo...io per primo chiedo perdono.