Pedofilia/ Nel '97 Vaticano contestò vescovi Irlanda su denunce
I presuli irlandesi proponevano la collaborazione con la polizia
Roma, 18 gen. (TMNews)
Il Vaticano contestò nel 1997 la proposta dei vescovi irlandesi di aiutare la polizia locale a identificare i preti pedofili. A rivelarlo è la televisione irlandese 'Rte', che ha reso nota una lettera firmata dall'allora nunzio apostolico in Irlanda, mons. Luciano Storero.
Il rappresentante diplomatico di Giovanni Paolo II in Irlanda riferisce che l'idea di rendere obbligatoria la denuncia dei sacerdoti pedofili alle autorità civili "solleva serie riserve di natura sia morale che canonica".
In particolare, mons. Storero cita l'indicazione della congregazione per il Clero, retta all'epoca dal card. Dario Castrillon Hoyos, ora in pensione.
Nel frattempo Benedetto XVI ha ammesso gli errori compiuti dalla Chiesa in Irlanda ed in altri paesi del mondo sul problema della pedofilia ed ha consigliato a diversi episcopati di collaborare con la giustizia civile.
Previsione che non è ancora divenuta, però, normativa canonica.
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Nel 1997 la Santa Sede non aveva alcuna competenza in materia di pedofilia. Erano i vescovi diocesani a doversi occupare del problema. Come mai non l'hanno fatto? E che cosa c'entra il nunzio che e' rappresentante diplomatico?
R.
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7 commenti:
C'entra, e c'entra l'atteggiamento dei dicasteri vaticani dell'epoca. Cfr. Attacco a Ratzinger, 9: La settimana nera, p. 210ss
mi sembra evidente che i vescovi irlandesi stanno cercando di alleggerire la loro posizione.
Non mi sembra ci sia altro.
Quanto all'altro fronte (Messico) direi di non prendere per oro colato quello che scodella Millennio perchè non ha la reputazione di essere la Bibbia. Naturalmente non è nemmeno detto che scriva solo frescacce, diciamo che da lì sta partendo il valzer su Maciel e le notizie vengono riprese dalle agenzie anche molti giorni dopo come ho constatato ieri su diversi siti francesi. Quando questo avviene, in genere, è che non si vuole buttare via niente (come nel maiale)e se l'argomento non ha sfondato lo si ripropone allo sfinimento.
Insomma l'esperienza mi ha fatto notare questo.
la notizia è stata ripresa anche dal NYT ma non mi sembra in modo bavoso.
http://www.nytimes.com/2011/01/19/world/europe/19vatican.html?_r=1&src=twt&twt=nytimes
anche padre Lombardi ha risposto.
Cosa vuol dire "identificare i preti pedofili"? "Collaborare"? Denunciare? Magari al primo sospetto (magari infondato) rovinare la reputazione ad un sacerdote? Vi ricordo che oltre la metà dei casi esaminati dalla giustizia si chiude subito senza il minimo indizio se non denunce di chi sa che - comunque - passa sempre per vittima. La Chiesa ha la propria giustizia e i propri tribunali e i propri giudici inquirenti almeno in ogni regione ecclesiastica. Sarebbe ora che invece di occuparsi solo di cavilli per sciogliere matrimoni si occupassero dei crimini, supposti o reali, ma senza dare in pasto ai giornali le persone ancor prima del minimo indizio (come purtroppo è ormai prassi della giustizia italiana).
La televisione svizzera scenderà in campo il 21 e il 24 gennaio.
http://www.tsr.ch/emissions/temps-present/2776435-pretres-pedophiles-tous-les-chemins-menent-a-rome.html
Alessia
Qui si rincara la dose
http://blogs.periodistadigital.com/elbaronrampante.php/2011/01/19/verguenza-y-desilusion
Leggete il primo e unico commento che risponde, mi pare, con competenza a Bastante.
Sembra che il valzer stia ricominciando.
Alessia
La prima ondata per abbattere Joseph Ratzinger è fallita e anzi ne ha provato il ruolo di leone della lotta agli abusi e così ora si cerca di trovare nuove scuse per attaccarlo, magari come punizione per la beatificazione di Giovanni Paolo II, che la BBC, il NYT e tutti gli inventori di queste balle odiavano quanto benedetto, perchè odiano tutti i Papi in quanto tali.
La vera ragione è che si vuole indebolire la forza della Chiesa nella resistenza al potere secolarista. Uno degli strumenti sarà l'attacco giudiziario al segreto confessionale, l'altro quello legislativo contro la posizione della Chiesa sull'omosessualità - causa principale anche se non unica del problema.
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