lunedì 31 gennaio 2011

Un barlume di luce nell'Egitto in rivolta (Magister)

Clicca qui per leggere l'articolo segnalatoci da Alessia.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sandro Magister si è cosstruito un mondo fatto a sua immagine e somiglianza. Che nulla c'entra con la realtà. Pensa che in Egitto e nei paesi islamici, le persone ribellatesi alle prepotenze dei capi, diventino "dei democratici tolleranti", aperti anche alle altre culture religiose e disponibili a confrontarsi con la cultura occidentale. E' una pia illusione, da visionari lunari. La realtà è molto più semplice. Non è stata Internet a svolgere il ruolo principale nel sollevamento delle masse islamichere, bensì il fondamentalismo islamico, che astutamente si avvale, in senso politico, anche "degli utili idioti", nella fattispecie egiziana i cristiani copti che vengono utilizzati dai fondamentalisi come "il cavallo di troia" (di fronte al mondo) per scalzare e poi subentrare ai tiranni, sostituendo le attuali tirannie con altre peggiori e per noi più preoccupanti.
Nel mondo cattolico non sono mai mancati "i visionari lunari", che vivono in un "mondo loro", lontano dalla realtà, che sperano che i violenti per cultura (molte componenti islamiche) siano solo degli angioletti un po' discoli e addomesticabili. Le speranze sono le ultime a morire; quando la realtà le cestina, restano solo le macerie dei fatti.

Anonimo ha detto...

Caro Anonimo delle 13:47, la tua analisi non è priva di razionalità. Credo, però, che sia sbagliato negare ogni speranza come sembra che tu faccia. Se è vero, infatti, che esiste un islam fondamentalista con il quale è impossibile dialogare, è altrettanto vero che esiste un "cristianesimo" fondamentalista altrettanto ostile al cattolicesimo (e all'islamismo, sotto sotto per analoghe ragioni). D'altro canto, è anche certo che esiste un islam che col cristianesimo ha sempre convissuto, seppur tra alti e bassi, ed è giusto coltivare la "speranza" che dopo decenni di "scontro di civiltà" controproducente per tutti torni ad alzare la testa.