venerdì 21 gennaio 2011

Una diocesi slovena ha creato un buco per un miliardo di euro. Che il Vaticano non sa come ripianare. Una storia incredibile di investimenti sbagliati che ha fatto infuriare Papa Ratzinger (Espresso)

Clicca qui per leggere l'articolo segnalatoci da Alessia.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma quando in Vaticano inizieranno a controllare che i vescovi siano uomini di Dio e non carrieristi economico-ecclesiali?

Jacu

Anonimo ha detto...

Anche qui si tratta di eredità del passato, Jacu. A me sorge il dubbio che anche in questo caso ci sai stato chi non ha voluto vedere.
Alessia

Anonimo ha detto...

...e intanto il cireneo Ratzinger deve portare le crocette altrui.

Alessandra Mirabella ha detto...

X Anonimo.
Ti do ragione su tutta la linea.

E aggiungo pure che magari quelli che ora si stracciano le vesti per la beatificazione di Giovanni Paolo dicendo che determinate cose di curia non le ha trattate, sono proprio quelli che in quella situazione ci hanno sguazzato.

Anonimo ha detto...

La concezione "frammentata" della Chiesa (divisa cioè in diocesi che, di fatto, sono in tutto indipendenti) dopo il Vaticano II anzichè diminuire è aumentata. E se un Pio XII poteva permettersi di scrivere ai vescovi "noi vi ordiniamo" oggi il papa scrive ai vescovi quasi in ginocchio, implorando, se lo ritengono opportuno, di prendere in considerazione i suoi consigli.
Insomma: dobbiamo ritornare, e pure in fretta, ai tempi di Pio XII quando il papa diceva: "vi ordiniamo".
Un vescovo non è un funzionario papale. lo sappiamo; ma non è neppure un feudatario autocrate.

Ci vuole un controllo ferreo su tutte e singole le diocesi; e non certo solo su questioni finanziarie.
E ci vuole una sorta di "codice" su ciò che un ente ecclesiastico può o non può fare.
Un conto è gestire un patrimonio per farlo fruttare, come l'affitto di un immobile, i cui proventi servano per sostenere le attività ecclesiastiche, altro conto è tirar su imperi finanziari.

E non crediate che il caso di questa diocesi sia un caso isolato.

Sono molte le diocesi che hanno un impero finanziario.
Un conto è avere una casa o un terreno e affittarli, altro conto è operare come un holding.
La Chiesa ha ben altri scopi da perseguire. E se le entrate non bastano per far campare il clero, si riducano le esigenze: io a casa mia non ho il riscaldamento, e d'inverno mi riscaldo con la legna bruciata in una stufa (in camera da letto quindi non ho nessun tipo di riscaldamento). Perchè il mio parroco deve invece svernare spendere decine di migliaia di euro per realizzare il riscaldamento nella casa parrocchiale e per farlo funzionare?
Se dormo io in una camera fredda, perchè non può dormirci anche il mio parroco?
Se in una camera fredda han dormito tutti i parroci fino ad ora, perchè ora il nuovo parroco non può più dormirci?

laura ha detto...

non son riuscita a leggerlo tutto. Se è vero, sto male per il Papa, scusatemi , ma è troppo. Sempre preoccupazioni, problemi e incomprensioni. cvapita tutto da quando è stato elletto Lui o c'erano anche prima questi disastri e nessuno ci fasceva caso??? grave in entrambi i casi!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Don Franco.
La verità è che il Codice di Diritto Canonico è stato creato per i VESCOVI i quali possono fare quello che vogliono.
I pochi canoni che limitano questo voluto strapotere non vengono MAI in tempo opportuno fatti rispettare dagli inutili organi di Controllo della Curia Romani, che arrivano sempre dopo lo scandalo!
Ciò che avviene nella Dottrina (vedi disciplina liturgica ecc.) avviene anche nella finanza ecclesiastica! AMEN

un passante ha detto...

qualcuno l'altra sera in una trasmissione televisiva ha detto che la santità è un qualcosa che quando c'è è manifesto già in vita. E poi ha aggiunto che una delle caratteristiche dei santi è il buonumore...insomma, non c'è santità senza buonumore. Mi chiedo come potrebbe qualunque santo che si trova a guidare la chiesa in questo momento ad essere di buonumore...

Anonimo ha detto...

Il Concilio Ecumenico Vaticano II ha introdotto i "Consiglio degli Affari Economici, Parrocchiali o Diocesani, come organi puramente "consusltivi" per assistere Parroci e Vescovi.
E' un provvedimento del tutto inutile: da che mondo è mondo, parroci e vescovi, in materia finanziaria hanno sempre voluto fare di "testa propria", salvo ricorrere a qualche "benefattore danaroso", magari includendolo "obtorto collo" nei citati consigli, per ottenere, da questi benefattori danorosi, qualche beneficio monetario, a favore delle loro giurisdizioni ecclesiastiche, in costante squilibrio finanziario e sempre affamate di denaro.
Non mi meraqviglio del "buco sloveno"; generalmente queste difficoltà vengono risolte sostituendo il Vescovo o Parroco responsabile di quella giurisdizione ecclesiastica.Sarà così anche ora.

Elio ha detto...

Che dire del buco nero creato dall'allegra gestione Woitila Stanislao? E oggi lo beatificano...