CATTOLICI: PAPA, E' LEGITTIMO IL PLURALISMO SUI TEMI SOCIALI
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 16 mag.
Benedetto XVI ha riaffermato oggi il diritto ad "un legittimo pluralismo tra i cattolici nella concretizzazione della Dottrina sociale". Lo ha fatto ricordando i 50 anni dell'encilcica "Mater et Magistra" di Giovanni XXIII.
"Possono sorgere anche tra cattolici, retti e sinceri - ha detto Papa Ratzinger citando il pensiero di Papa Roncalli - delle divergenze. Quando cio' si verifichi non vengano mai meno - ha raccomandato sempre sulla scorta del documento - la vicendevole considerazione, il reciproco rispetto e la buona disposizione a individuare i punti di incontro per un’azione tempestiva ed efficace: non ci si logori in discussioni interminabili e, sotto il pretesto del meglio e dell'ottimo, non si trascuri di compiere il bene che e' possibile e percio' doveroso".
In proposito il Pontefice, che ha ricevuto oggi i partecipanti al simposio promosso dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace per celebrare l'anniversario della 'Mater ed Magistra' - le innumerevoli realta' della Chiesa impegnate nel sociale e di fronte ad un mondo spesso ripiegato su se stesso e privo di speranza, invita a dare la testimonianza della vita buona secondo il Vangelo, nella logica dell'amore e della fraternita'".
Per il Papa teologo, "la verita', l'amore e la giustizia sono indispensabili per superare gli attuali squilibri mondiali". E vi e' oggi più' ancora di ieri "urgenza di superare le disuguaglianze che affliggono l'umanita'". Infatti, come affermato da Giovanni XIII nell'enciclica, "la giustizia va realizzata a livello universale".
E "la Dottrina sociale della Chiesa ha come luce la Verita', come forza propulsiva l'Amore, come obiettivo la Giustizia".
"La verita', l'amore, la giustizia, additati dalla 'Mater et magistra', assieme al principio della destinazione universale dei beni, quali criteri fondamentali per superare gli squilibri sociali e culturali, rimangono - ha ribadito Ratzinger nel suo discorso - i pilastri per interpretare ed avviare a soluzione anche gli squilibri interni all'odierna globalizzazione".
"Di fronte a questi squilibri – ha sottolineato il Papa - c'e' bisogno di ripristinare una ragione integrale aperta al Trascendente che faccia rinascere un pensiero morale che superi l'impostazione delle etiche secolari, come quelle neoutilitaristiche e neocontrattualiste, che si fondano su un sostanziale scetticismo e su una visione prevalentemente immanentista della storia", rendendo "arduo per l'uomo di oggi accedere alla conoscenza del vero bene umano".
Per il Pontefice, del resto, "senza la conoscenza del vero bene umano, la carita' scivola nel sentimentalismo; la giustizia perde la sua misura fondamentale; il principio della destinazione universale dei beni viene delegittimato".
"La questione sociale odierna - ha poi concluso Benedetto XVI - e' senza dubbio questione di giustizia sociale mondiale", una “questione di distribuzione equa delle risorse materiali ed immateriali, di globalizzazione della democrazia sostanziale, sociale e partecipativa". Ma tale giustizia, tuttavia, “non e' possibile realizzarla poggiandosi sul mero consenso sociale, senza riconoscere che questo, per essere duraturo, deve essere radicato nel bene umano universale".
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PAPA: SPECULAZIONI SENZA LIMITI NEL MONDO GLOBALIZZATO
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 16 mag.
La globalizzazione non ha portato ad una piu' equa distribuzione delle risorse e la crisi economica mondiale ha accentuato le diseguaglianze.
Benedetto XVI ne e' convinto tanto che celebrando oggi i 50 anni della "Mater et Magistra" di Giovanni XXIII, il Papa ha parlato con preoccupazione delle tante disparita' che caratterizzano la nostra epoca, a danno soprattutto dei piu' poveri.
"E non sono meno preoccupanti – ha scandito - sono i fenomeni legati ad una finanza che, dopo la fase piu' acuta della crisi, e' tornata a praticare con frenesia dei contratti di credito che spesso consentono una speculazione senza limiti".
"Fenomeni di speculazione dannosa - ha denunciato il Pontefice - si verificano anche con riferimento alle derrate alimentari, all’acqua, alla terra, finendo per impoverire ancor di piu' coloro che gia' vivono in situazioni di grave precarieta'".
"Analogamente - ha denunciato ancora Papa Ratzinger - l'aumento dei prezzi delle risorse energetiche primarie, con la conseguente ricerca di energie alternative guidata, talvolta, da interessi esclusivamente economici di corto termine, finiscono per avere conseguenze negative sull'ambiente, nonche' sull'uomo stesso".
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