sabato 7 maggio 2011

La fede e le opere. Il primo giorno: da Aquileia a Venezia (Sir)

PAPA A NORDEST

La fede e le opere
Il primo giorno: da Aquileia a Venezia


"Rendo omaggio a questa terra benedetta, irrorata dal sangue e dal sacrificio di tanti testimoni, e prego i santi Martiri aquileiesi di suscitare anche oggi nella Chiesa discepoli di Cristo coraggiosi e fedeli, votati solo a Lui e perciò convinti e convincenti". Così Benedetto XVI, arrivato questo pomeriggio ad Aquileia (arcidiocesi di Gorizia e provincia di Udine), prima tappa della sua visita pastorale alle Chiese del Nordest (7 e 8 maggio), nel saluto in piazza del Capitolo alle autorità civili e ai fedeli delle diocesi del Triveneto, di Slovenia, Croazia, Austria e Baviera, convenuti nel luogo di "nascita" delle Chiese del Nordest. La visita del Papa avviene a conclusione del primo anno di preparazione delle comunità di quest’area al secondo Convegno ecclesiale del Nordest ("Aquileia 2", 13-15 aprile 2012), indetto a poco più di vent’anni dal primo appuntamento svoltosi nel 1990 sempre nei luoghi di questa "Chiesa madre", già sede di un’ampia provincia ecclesiastica metropolitana che dal IV secolo si estese fino alla Baviera e all’Ungheria comprendendo oltre 50 diocesi.

La forza del perdono e della pace. "Sono in mezzo a voi – ha proseguito il Pontefice - per ammirare questa ricca e antica tradizione, ma soprattutto per confermarvi nella fede profonda dei vostri Padri". "Solo da Cristo", ha aggiunto, "l’umanità può ricevere speranza e futuro; solo da Lui può attingere il significato e la forza del perdono, della giustizia, della pace. Tenete sempre vive, con coraggio, la fede e le opere delle vostre origini!". Di qui l’esortazione a farsi "sempre di nuovo discepoli del Vangelo, per tradurlo in fervore spirituale, chiarezza di fede, sincera carità, pronta sensibilità per i poveri". Dopo avere richiamato l’esempio dei santi Girolamo e Cromazio, il Papa ha rivolto un breve saluto ai presenti in friulano, tedesco, sloveno e croato.

Famiglia, giovani, protezione della vita. Entrato quindi nella basilica di Santa Maria Assunta, Benedetto XVI ha ricevuto il saluto dell’arcivescovo di Gorizia, mons. Dino De Antoni, e di mons. Antonio Mattiazzo, vescovo di Padova e vicepresidente del Comitato di preparazione di "Aquileia 2". Rivolgendosi al cardinale patriarca di Venezia e presidente della Conferenza episcopale del Triveneto, Angelo Scola, ai vescovi, ai sacerdoti, ai circa 600 delegati delle 15 Chiese locali del Nordest, e ai rappresentanti delle Chiese mitteleuropee un tempo parte della provincia ecclesiastica di Aquileia, il Papa ha osservato che la "missione del Nord-est del futuro, che si apre anche ai territori circostanti e a quelli che, per diverse ragioni, entrano in contatto con essi", è "testimoniare l’amore di Dio per l’uomo" prima di tutto "con le opere dell’amore e le scelte di vita in favore delle persone concrete, a partire da quelle più deboli, fragili, indifese, non autosufficienti, come i poveri, gli anziani, i malati, i disabili". Da Benedetto XVI l’invito a mettere al centro dell’attenzione "la famiglia, culla dell’amore e della vita, cellula fondamentale della società e della comunità ecclesiale"; un impegno pastorale "reso più urgente dalla crisi sempre più diffusa della vita coniugale e dal crollo della natalità". "Una cura tutta speciale" il Papa la chiede per i giovani "che guardano oggi al futuro con grande incertezza, vivono spesso in una condizione di disagio, di insicurezza e di fragilità, ma portano nel cuore una grande fame e sete di Dio, che chiede costante attenzione e risposta!". Di fronte al materialismo e al "soggettivismo dominante", Benedetto XVI invita a diffondere una cultura "di amore alla vita" dal concepimento al suo termine naturale, "di promozione della dignità della persona", di esaltazione "della famiglia, fondata sul matrimonio fedele e aperto alla vita, di impegno per la giustizia e la solidarietà".

Nuova generazione di politici. Al Nord-est, crocevia tra Est e Ovest d’Europa, "ma anche tra il Nord e il Sud", Benedetto XVI chiede di proporre l’annuncio evangelico "in un rapporto franco e sincero con i non praticanti, con i non credenti e con i credenti di altre religioni" per "costruire insieme" una "città" più umana, più giusta e solidale". "Continuate con energia – ha esortato - a testimoniare l’amore di Dio anche con la promozione del ‘bene comune’" e "ad offrire il vostro contributo per umanizzare gli spazi della convivenza civile". Infine la richiesta di "suscitare una nuova generazione di uomini e donne capaci di assumersi responsabilità dirette nei vari ambiti del sociale, in modo particolare in quello politico", che "ha più che mai bisogno" di "persone, soprattutto giovani, capaci di edificare una 'vita buona' a favore e al servizio di tutti". A questo impegno, ha concluso, "non possono sottrarsi i cristiani".

Scelte ispirate ai principi etici. "Vengo in mezzo a voi per rinsaldare quel profondo vincolo di comunione" che "vi unisce al Vescovo di Roma" e di cui sono testimoni i pastori "che da questa Sede patriarcale sono passati a quella di san Pietro": così il Papa ha salutato la cittadinanza al suo arrivo a Venezia, in piazza S.Marco, prima di entrare nell’omonima basilica per venerare le reliquie del santo protettore della città. Dopo aver richiamato le figure dei patriarchi Albino Luciani (Giovanni Paolo I); Angelo Roncalli (Giovanni XXIII) e Giuseppe Sarto (S. Pio X), e le visite pastorali del Servo di Dio Paolo VI e del Beato Giovanni Paolo II, Benedetto XVI ha fatto notare che Venezia, "crocevia di persone e comunità" di ogni lingua e religione, è anche oggi chiamata a promuovere "una cultura di accoglienza e di condivisione" e a ricercare il bene comune. Di qui l’invito ai veneziani "a ricercare e custodire sempre l’armonia tra lo sguardo della fede e della ragione che permette alla coscienza di percepire il vero bene, in modo che le scelte della comunità civile siano sempre ispirate ai principi etici corrispondenti alla profonda verità della natura umana". L’uomo, è il monito papale, "non può rinunciare alla verità su di sé, senza che ne soffrano il senso della responsabilità personale, la solidarietà verso gli altri, l’onestà nei rapporti economici e di lavoro".

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Come era già successo altre volte, anche oggi ad Aquileia,proprio sul più bello,mentre il Papa teneva il suo interessante discorso,Zac, stop alla diretta e collegamento con Lourdes! Ho cercato un indirizzo mail per protestare,ma non l'ho trovato e allora ho scritto all'indirizzo info@tv2000.it, anche se non sarà quello giusto. Possibile che non possano modificare per una volta il programma?
Un caro saluto.
LiciaS-Devota di B16