Lunedì esce la lettera circolare per dare una stretta ai crimini commessi dai sacerdoti
Pedofili, ora la Chiesa non perdona
Sì a denunciare alla magistratura chi abusa dei minori
di Andrea Bevilacqua
Dopo domani, lunedì, è un giorno importante in Vaticano.
Viene pubblicata, infatti, la lettera circolare della Congregazione per la Dottrina della fede «scritta per aiutare le conferenze episcopali nel preparare le linee guida per il trattamento dei casi di abuso sessuale nei confronti di minori da parte di chierici».
L'iniziativa era stata preannunciata all'epoca in cui, a luglio scorso, il Vaticano presentò l'aggiornamento delle norme canoniche in materia di abusi sessuali del clero e, più in generale, dei delitti considerati dalla chiesa eccezionalmente gravi (delicta graviora).
L'ex Santo Uffizio, disse il portavoce vaticano Federico Lombardi, «sta attualmente studiando come aiutare gli episcopati del mondo a formulare e sviluppare in modo coerente ed efficace le indicazioni e direttive necessarie ad affrontare la problematica degli abusi sessuali di minori da parte di membri del clero o nell'ambito di attività o istituzioni connesse alla chiesa, con riguardo alla situazione e ai problemi della società in cui operano». A novembre, in occasione di una riunione di cardinali che precedette il concistoro convocato da Benedetto XVI, sull'argomento è tornato il prefetto della Dottrina della fede, il cardinale statunitense William Levada, che ha offerto in quella sede «un aggiornamento circa la legislazione canonica riguardante il delitto di abuso sessuale sui minori, e ha quindi svolto alcune osservazioni circa la più ampia responsabilità dei Vescovi per la tutela dei fedeli loro affidati. In ciò si è ispirato alle parole del Papa, al suo esempio di ascolto e di accoglienza per le vittime, e ha parlato della collaborazione con le autorità civili e della necessità di un efficace impegno di protezione dei bambini e dei giovani e di un'attenta selezione e formazione dei futuri sacerdoti e religiosi. Infine ha informato sul lavoro di preparazione di una lettera circolare al fine offrire per un programma coordinato ed efficace nella direzione sopra descritta».
I temi caldi sono tanti. La lettera tratterà anche del tema della collaborazione con le autorità civili.
Perché fino a oggi la normativa canonica non prescrive, né vieta, la denuncia di un sacerdote pedofilo alle autorità civili da parte di chi sia a conoscenza di abusi sessuali su minori.
Nei mesi scorsi, tuttavia, Benedetto XVI non ha mai mancato di incoraggiare i vescovi a cooperare con la giustizia civile. In assenza di altre indicazioni normative, sul tema fa testo un passaggio contenuto nelle linee-guida pubblicate dalla Santa Sede: «Va sempre dato seguito alle disposizioni della legge civile per quanto riguarda il deferimento di crimini alle autorità preposte».
La frase, ha spiegato monsignor Charles J. Scicluna, il promotore di giustizia della Dottrina della fede (il «procuratore generale» della Santa Sede), è stata inserita per «dare il segnale che la confidenzialità dei procedimenti canonici non è mai un impedimento al dovere di denuncia e non va mai a scapito dell'obbedienza alle leggi civili».
Ora, a quanto si apprende, è in procinto di essere pubblicata la nuova lettera circolare, che potrebbe definire meglio anche il rapporto tra giustizia ecclesiastica e giustizia canonica. A conti fatti, dopo l'era di Papa Wojtyla dove sul tema della pedofilia nel clero la chiesa non aveva ancora riflettuto, ora tutto è diverso. Ora in Vaticano non vogliono più transigere con coloro che si macchiano di questo orrendo delitto.
© Copyright Italia Oggi, 14 maggio 2011 consultabile online anche qui.
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