Clicca qui per leggere l'articolo segnalatoci da Laura.
Leggo una divertente affermazione di "Noi siamo Chiesa" (gli altri no?):
Lo scorso maggio la protesta arrivò al palazzo Apostolico, quando «Noi siamo Chiesa» contestò che «la “santificazione” di Giovanni Paolo II fosse stata decisa dal suo immediato successore e principale collaboratore e ispiratore: è, indirettamente, un solenne suggello dell’opera, molto contestata, del cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede».
eehehehehehehh
Bella battuta! Semmai e' il contrario! La rapidissima beatificazione di Papa Wojtyla ha dato il via libera a chiunque per trasformare sempre piu' Benedetto XVI nel capro espiatorio di tutti e per tutti. Per difendere se stesso Papa Ratzinger avrebbe dovuto fare l'esatto contrario, ma, si sa, non e' nel suo stile preservare la Sua persona a discapito di altri. Nella Chiesa nessuno puo' vantare un comportamento cosi' encomiabile.
R.
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3 commenti:
Benedetto XVI è grandissimo per l'umiltà e il sevizio alla verità anche se questo comporta sempre per Lui un prezzo molto alto da pagare. Gli altri parlani e sparlano, ma Lui va avanti con la guida dello Spirito Santo
Ormai un nuovo scisma sembra vicino e, purtroppo per noi cattolici, finirà per sconquassare quel poco che è rimasto del cattolicesimo oltre le Alpi, dalla Francia all'Austria. I tempi sono perigliosi, ma va detto per dovere di analisi, che la Chiesa Romana ha tergiversato su alcune questioni che forse avrebbero meritato più attenzione: 1) la procreazione responsabile (nella pratica della vita, non nelle affermazioni astratte e surreali); 2) il rapporto con i divorziati, risposati e "mal maritati in genere", compresa la questione della comunione (che viene concessa ai mafiosi pluriomicidi che si professano pentiti e negata a coloro che hanno fallito "nel primo matrimonio"; 3) il ruolo delle donne nella Chiesa, ancora oggi troppo limitato e di tipo cultural-elitario; 4) il ruolo e l'immagine dei sacerdoti moderni (che si curano di prostitute e drogati, vestono abiti trasandati e di pessima immagine ministeriale, ma poco di preoccupano della diffusione della fede e della cura delle anime);
5) il rapporto con la scienza "razionalista"; 6) la gestione della "morale cattolica" tra i presbiteri, che talvolta brillano per devianze morali.
Questi problemi sono rimasti sostanzialmente insoluti o mai ben chiariti e, putroppo, ora ne raccogliamo i devastanti risultati.
Oggi 3 giovani su 4 sono atei o agnostici e non avvertono alcuna reale attenzione per l'opera di parroci e curati.
Dobbiamo solo pregare il buon Dio che, tramite sua Madre, ci mandi qualche aiuto, qualche avvenimento straordinario che costringa tutti a riflettere sul valore della vera fede, perché senza di quello, siamo "alla frutta".
E a cosa s'appellano questi aspiranti scismatici? Allo spirito del Concilio, obviously.
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