giovedì 10 novembre 2011

Dal Papa pressante appello ai leader religiosi: aiutino la pace in M.O. (Izzo)

PAPA: PRESSANTE APPELLO AI LEADER RELIGIOSI, AIUTINO PACE IN M.O.

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 10 nov.

I leader religiosi si impegnino "con coraggio" a promuovere la pace in Terra Santa.
Lo ha chiesto Benedetto XVI incontrando in Vaticano il Consiglio dei capi religiosi di Israele. "Nei nostri tempi agitati, il dialogo tra differenti religioni sta diventando sempre piu' importante" per creare, ha spiegato, "un'atmosfera di mutua comprensione e rispetto".
Un impegno che "e' pressante per i leader religiosi della Terra Santa, luogo ricco di memorie sacre per le nostre tradizioni", ma dove "sono ogni giorno messi alla prova dalle difficolta' del vivere insieme in armonia".
In proposito, il Papa ha ricordato il recente incontro del 27 ottobre ad Assisi, rilevando che oggi i leader religiosi sono chiamati ad affrontare due tipi di violenza: da una parte, "l'uso della violenza nel nome della religione", dall'altra "la violenza che e' conseguenza della negazione di Dio, che spesso caratterizza le societa' moderne".
"In questa situazione, come leader religiosi - ha osservato - siamo chiamati a riaffermare che la relazione dell'uomo con Dio vissuta in modo giusto e' una forza per la pace". "Si tratta di una verita' - ha detto - che deve diventare sempre piu' visibile nel modo in cui noi viviamo l'uno con l'altro" la vita quotidiana".
Secondo Ratzinger, occorre ora "favorire un clima di fiducia e dialogo tra i leader e i membri delle tradizioni religiose presenti nella Terra Santa". "Condividiamo la grave responsabilita' - ha continuato rivolto ai leader religiosi ebrei, musulmani, drusi e cristiani presenti oggi - di educare i membri delle nostre rispettive comunita' religiose" con l'obiettivo di approfondire "la conoscenza reciproca" e di "sviluppare un'apertura alla cooperazione con persone di tradizioni religiose diverse dalla propria".
E se "sfortunatamente", la realta' del mondo e anche della Terra Santa e' "spesso frammentaria", non di meno "ognuno di noi e' chiamato a rinnovare il proprio impegno per la promozione di una piu' grande giustizia e dignita', in modo da arricchire il nostro mondo e dargli una dimensione pienamente umana". "La giustizia assieme alla verita', all'amore e alla liberta' - infatti - sono il requisito fondamentale per una pace sicura e duratura nel mondo".
E ha ribadito che la riconciliazione "richiede coraggio e visione, cosi' come la fiducia che sara' Dio stesso a mostrarci la strada. Non possiamo raggiungere i nostri obiettivi se Dio non ci da' la forza per farlo". Ricordando infine la sua preghiera per la pace, posta tra le pietre del Muro occidentale del Tempio di Gerusalemme, in occasione della visita nel maggio 2009, Bendetto XVI e' tornato a invocare il Signore che "e' Egli stesso la nostra pace e consolazione", affinche' "ascolti le orazioni di tutti gli uomini e di tutte le donne che gli chiedono la pace di Gerusalemme".
"Non smettiamo mai - ha concluso esortando i leader - di pregare per la pace in Terra Santa", e' stata l'invocazione del Pontefice, forti della fiducia in Dio".

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1 commento:

Anonimo ha detto...

OT
Caro, meraviglioso Benedetto. Alla facciaccia della divinità pagana di sproloquiante memoria.
http://vaticaninsider.lastampa.it/homepage/inchieste-ed-interviste/dettaglio-articolo/articolo/sedie-pedane-9547/
Alessia