domenica 13 novembre 2011

Il Papa: la scienza rifiuti il pragmatismo per cui il fine giustifica i mezzi. Non è lecito distruggere l'embrione per aiutare un altro (Izzo)

PAPA: SCIENZA RIFIUTI PRAGMATISMO PER CUI FINE GIUSTIFICA MEZZI

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 12 nov.

"La mentalita’ pragmatica che spesso influenza le decisioni nel mondo di oggi e’ fin troppo pronta a usare tutti i mezzi disponibili per raggiungere il fine desiderato, nonostante l’ampia prova delle conseguenze disastrose indotte da un tale pensiero".
Lo ha denunciato il Papa nel discorso che ha concluso oggi il Convegno sulle cellule staminali promosso dal Pontificio Consiglio per la cultura.
Benedetto XVI ha rilevato come davanti alle sofferenze e al rischio di morte dei malati sia forte la tentazione per "gli scienziati e i responsabili politici di spazzare via le obiezioni etiche e procedere con qualsiasi ricerca che paia offrire la prospettiva di una svolta". Ma, ha spiegato il Pontefice, "coloro che sostengono la ricerca sulle cellule staminali embrionali nella speranza di raggiungere un tale risultato commettono il grave errore di negare il diritto
inalienabile alla vita di ogni essere umano, dal momento del concepimento alla morte naturale".
Per il Papa teologo la strada da percorrere e’ un’altra: quella delle staminali adulte, che e’ "molto promettente", oltre che piu’ rispettosa delle norme etiche. E offrendo per questo fine il suo contributo, ha assicurato, "la Chiesa non pensa solo al nascituro, ma anche a coloro che non hanno facile accesso a costose cure mediche". "La malattia - infatti - non fa eccezione fra le persone e giustizia vuole che ogni sforzo sia fatto per mettere i frutti della ricerca scientifica a disposizione di tutti coloro che ne trarranno beneficio, indipendentemente dai loro mezzi".

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STAMINALI: PAPA, NON LECITO DISTRUGGERE EMBRIONE PER AIUTO A ALTRO

Salvatore Izzo

(AGI) - CdV, 12 nov.

"La distruzione anche di una sola vita umana non puo’ mai giustificarsi in termini di beneficio che puo’ plausibilmente portare a un’altra".
Lo ha ricordato il Papa ai partecipanti al convegno sul tema delle staminali, organizzato in questi giorni in Vaticano dal Pontificio Consiglio per la cultura che incoraggia con diverse sue iniziative la ricerca sulle cellule adulte salvaguardando gli embrioni ai quali e’ riconosciuta la dignita’ umana dalla Chiesa (e da gran parte degli scienziati, giuristi e filosofi).
Per Benedetto XVI, "il dialogo tra scienza e etica e’ della massima importanza per assicurare che i progressi medici non siano mai raggiunti con inaccettabili costi umani".
La ricerca sulle staminali adulte, in quanto rispetta i limiti etici, "puo’ dare un contributo davvero notevole alla promozione e alla salvaguardia della dignita’ dell’uomo", ha osservato Benedetto XVI nel suo discorso definendo "molto considerevoli" i progressi in questo settore, che aprono "la possibilita’ di guarigione delle malattie degenerative croniche non a scapito degli embrioni umani ma utilizzando tessuti di un organismo adulto, il sangue del cordone ombelicale al momento della nascita, o tessuti di feti morti di morte naturale".
"Il miglioramento che tali terapie promettono - ha detto ancora Papa Ratzinger - costituirebbe un significativo passo in avanti nella scienza medica, portando nuova speranza ai malati e alle loro famiglie". Per questo motivo, dunque, "la Chiesa offre il suo incoraggiamento a coloro che sono impegnati nel condurre e sostenere la ricerca di questo tipo, sempre a condizione che sia effettuata nel rispetto per il bene integrale della persona umana e il bene comune della societa’".

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