IRLANDA-SANTA SEDE: CARD. BRADY (PRIMATE), “PROFONDA DELUSIONE”
“Profonda delusione”.
Ad esprimerla è il card. Séan Brady, arcivescovo di Armagh e primate di Irlanda in una dichiarazione scritta diffusa ieri sera dopo che nel pomeriggio il ministro degli Affari Esteri irlandese, Eamon Gilmore ha telefonato al cardinale per informarlo personalmente della decisione presa dal suo governo di non nominare un nuovo ambasciatore presso la Santa Sede.
L’arcivescovo racconta che il ministro ha precisato che “questa era una decisione spiacevole ma necessaria alla luce dell'attuale situazione economica e che non è collegata ai recenti scambi tra il governo e la Santa Sede”. Il riferimento è relativo agli scandali sugli abusi sessuali in merito ai quali il governo irlandese aveva chiesto esplicitamente un chiarimento da parte della Santa Sede.
Nonostante dunque la motivazione ufficiale della chiusura dell’ambasciata è di natura economica, il card. Brady ieri ha affermato: “Desidero esprimere la mia profonda delusione – afferma il card. Brady - per questa decisione. Significa che l'Irlanda sarà senza un ambasciatore accreditato presso la Santa Sede per la prima volta da quando sono stati stabiliti rapporti diplomatici tra i due Stati nel 1929. So – ha aggiunto l’arcivescovo - che molti altri condividono questa delusione”.
“Questa decisione – prosegue il primate cattolico di Irlanda - sembra mostrare poca considerazione per l'importante ruolo svolto dalla Santa Sede nelle relazioni internazionali e per i legami storici che intercorrono da molti secoli tra il popolo irlandese e la Santa Sede”. Nella dichiarazione, il cardinale ricorda come “per il nuovo Stato d'Irlanda l'apertura alle relazioni diplomatiche con la Santa Sede nel 1929 sia stata un momento molto significativo.
Era molto importante per affermare l'identità e la presenza dello Stato Libero d'Irlanda a livello internazionale.
“Spero – ha aggiunto - che, nonostante questo spiacevole passo, la collaborazione stretta e reciprocamente vantaggiosa tra l'Irlanda e la Santa Sede nel mondo della diplomazia possa continuare, sulla base del comune impegno per la giustizia, la pace, lo sviluppo internazionale e la preoccupazione per il bene comune.
Non vedo l'ora che giunga il tempo in cui il Governo nominerà un nuovo ambasciatore accreditato presso la Santa Sede. Spero che la decisione di oggi sia rivista nel più breve tempo possibile e che possa essere affrontata nella prossima riunione tra la Chiesa e lo Stato”.
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4 commenti:
ecco la risposta del Ministro irlandese al cardinale Brady
http://www.irishtimes.com/newspaper/breaking/2011/1104/breaking12.html
a parte le solite considerazioni che si leggeranno su Bertone, profezia così facile che l'ho raccolta dal mio cane, mi permetto di dire una cosa che a dirla sembra lunare o strana ma che sarà il futuro a dire se è poi così strana. E cioè che se si va a un attacco all'Iran, indebolire il ruolo internazionale della Santa Sede può fare brodo a qualcuno.
Magari agli USA e a Israele per non fare nomi.Perchè non credo che la Santa Sede dirà "bravi, siete sulla buona strada".
Già per lo scandalo della pedofilia scoppiato negli USA ne 2000 qualcuno , anzi più di uno, immaginò un collegamento con la condanna della Santa Sede della guerra in Iraq. Anche il buon Melloni era di questa idea.
Può darsi che io mi sia fatta un viaggio.
Devo confessare che anche a me e' sorto qualche sospetto...
"Stranamente" lo scandalo dei preti pedofili irlandesi (gravissimo e verissimo, per carita'!) riprende la sua escalation proprio nel 2011. Il premier irlandese non solo accusa il Vaticano di avere incoraggiato la copertura ma si permette persino di citare (malamente) il Papa.
Ne nasce un incidente diplomatico.
La Santa Sede risponde al governo irlandese dopo settimane.
Non vengono ovviamente pretese le scuse del premier etc.
Ieri, con una telefonata, viene informato il Primate d'Irlanda della chiusura dell'ambasciata.
E' decisamente "strano" per cosi' dire...
A pensare male si fa peccato ma...
Questo non vuol dire che lo scandalo dei pedofili sia una invenzione (anzi!) e cio' non esime la Santa Sede dalle sue responsabilita' quanto alla lentezza della risposta e alla scarsa incisivita' nel sostenere Benedetto XVI.
Ci sarebbe poco da indebolire se si dicesse finalmente l'unica frase che deve essere scritta: con Papa Benedetto c'e' stata una svolta nella lotta agli abusi.
Se, nella risposta, ci fosse stata questa frase, oggi ci sarebbe qualche ragione in piu' per chiedere spiegazioni all'Irlanda.
R.
Mariateresa, un attacco all'Iran significherebbe quasi sicuramente lo scoppio di un conflitto nucleare. Ok, per quanto lunare possa sembrare la tua intuizione tutto è possibile. Nel 2003 la Santa Sede si spese per evitare il conflitto in Iraq, con il risultato che tutti conosciamo. Zero. A pagare oggi sono principalmente i cristiani. In futuro potrebbe fare lo stesso in caso di un, Dio non voglia, infausto attacco all'Iran e forse (forse!) i risultati sarebbero diversi, riedizione 2011 eterodiretta dello scandalo pedofilia in salsa irlandese o meno. Perchè diversa? Ma vi pare pensabile che ci siano persone al punto folli da correre i rischi che questo comporterebbe? E questo senza che la parte sana e civile del mondo non si sollevi? Spero proprio tu ti sia fatta un viaggetto :-)
Ps.: l'Irlanda è uno staterello a rischio default, pessimamente governato, non una grane potenza in grado di incidere. Aveva un enorme pregio, la fede della sua gente, in gran parte dileguata.
Alessia
comunque la faccenda irlandese è diretta da qualcuno che tira i fili. Guarda la combinazione hanno fatto un sondaggio sulla Chiesa e cosa ne pensano gli irlandesi la settimana prima.
può darsi più semplicemente che sputare sulla Santa Sede sia una benemerenza per rimanere in Europa.
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