Papa: l’Immacolata Concezione, fonte di speranza, più potente del male
All’Angelus Benedetto XVI sottolinea che il male – di cui facciamo tutti esperienza – ha la sua radice nel cuore dell’uomo, “incapace di guarirsi da solo”. Maria, invece è “piena di grazia” e ci spinge ad affidarci al Gesù: “Egli vi salverà”. L’appuntamento in piazza di Spagna nel pomeriggio.
Città del Vaticano (AsiaNews)
“Il mistero dell’Immacolata Concezione è fonte di luce interiore, di speranza e di conforto. In mezzo alle prove della vita e specialmente alle contraddizioni che l’uomo sperimenta dentro di sé e intorno a sé, Maria, Madre di Cristo, ci dice che la Grazia è più grande del peccato, che la misericordia di Dio è più potente del male e sa trasformarlo in bene”.
Così Benedetto XVI ha sottolineato oggi all’Angelus il valore della solennità festeggiata dalla Chiesa l’8 dicembre, quella dell’Immacolata Concezione di Maria, secondo cui Maria non è stata segnata dal peccato originale, dalla malvagità. Questo dogma è stato proclamato nel 1854, pochi anni prima delle apparizioni di Lourdes, dove la stessa “Signora” si è definita “l’Immacolata Concezione”.
“Purtroppo – ha continuato il pontefice - ogni giorno noi facciamo esperienza del male, che si manifesta in molti modi nelle relazioni e negli avvenimenti, ma che ha la sua radice nel cuore dell’uomo, un cuore ferito, malato, e incapace di guarirsi da solo. La Sacra Scrittura ci rivela che all’origine di ogni male c’è la disobbedienza alla volontà di Dio, e che la morte ha preso dominio perché la libertà umana ha ceduto alla tentazione del Maligno. Ma Dio non viene meno al suo disegno d’amore e di vita: attraverso un lungo e paziente cammino di riconciliazione ha preparato l’alleanza nuova ed eterna, sigillata nel sangue del suo Figlio, che per offrire se stesso in espiazione è "nato da donna" (Gal 4,4). Questa donna, la Vergine Maria, ha beneficiato in anticipo della morte redentrice del suo Figlio e fin dal concepimento è stata preservata dal contagio della colpa. Perciò, con il suo cuore immacolato, Lei ci dice: affidatevi a Gesù, Lui vi salverà”.
Il papa ha anche spiegato il titolo di “piena di grazia” che la Chiesa rivolge a Maria nella preghiera dell’Ave: “Questa espressione, che ci è tanto familiare fin dall’infanzia perché la pronunciamo ogni volta che recitiamo l’Ave Maria, ci offre la spiegazione del mistero che oggi celebriamo. Infatti Maria, fin dal momento in cui fu concepita dai suoi genitori, è stata oggetto di una singolare predilezione da parte di Dio, il quale, nel suo disegno eterno, l’ha prescelta per essere madre del suo Figlio fatto uomo e, di conseguenza, preservata dal peccato originale. Perciò l’Angelo si rivolge a lei con questo nome, che letteralmente significa: ‘da sempre ricolma dell’amore di Dio’, della sua grazia”.
Prima della preghiera dell’Angelus e dei saluti a vari gruppi, Benedetto XVI ha ricordato che nel pomeriggio alle 16 si recherà in piazza di Spagna per il tradizionale omaggio alla statua dell’Immacolata al vertice della colonna che domina la piazza. “Con questo atto di devozione – ha detto il pontefice - mi faccio interprete dell’amore dei fedeli di Roma e del mondo intero per la Madre che Cristo ci ha donato. Alla sua intercessione affido le necessità più urgenti della Chiesa e del mondo. Ella ci aiuti soprattutto ad avere fede in Dio, a credere nella sua Parola, a rigettare sempre il male e a scegliere il bene”.
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