mercoledì 29 dicembre 2010

Quei segni perduti dell'identità cattolica (Vittorio Messori)

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Specifichiamo però che il magro il Venerdi c'è ancora.

Vedi qui: http://blog.messainlatino.it/2009/12/e-venerdi-no-carne.html

Elio ha detto...

Caro Vittorio hai pienamente ragione però...queste lamentele vanno indirizzate a Paolo VI in fondo è lui,non papa Benedetto, il responsabile dell'abbandono dei segni del cattolicesimo.Paolo VI trasferì alla domenica feste importantissime come il Corpus Domini e l'Ascensione.Soppresse la festa di San Giuseppe e di San Pietro e intendeva sopprimere pure l'Epifania,festa importante e primaria in Oriente e in Occidente.
Non parlo poi degli sconquassi liturgici e dottrinali...
E i vescovi dov'erano?
Il caro don Milani fu buon profeta previde con trent'anni di anticipo il marcio e la rovina della chiesa per colpa dei cattivi pastori.

Anonimo ha detto...

Il biblicismo e l'ecumenismo cieco hanno portato a trascurare i fondamenti antropologici della fede. Il cristianesimo si fonda solo sulla persona di Gesù figlio di Dio, ma il vivere il cristianesimo comunitariamente presuppone un senso della sacralità del tempo (feste) e dello spazio (luoghi di culto).
Antonio Caterinato