I lefebvriani contro Ratzinger
di Andrea Bevilacqua
Benedetto XVI il prossimo ottobre sarà ad Assisi per partecipare a un raduno di preghiera tra esponenti di diverse fedi. In sostanza, una replica del raduno del 1986 organizzato da Karol Wojtyla. Il raduno ha suscitato molte polemiche. Alcuni settori della chiesa cattolica ritengono sia un raduno pericoloso perché mina le basi della dottrina secondo le quali la salvezza viene solo da Cristo. Invece pregare assieme fa pensare che la salvezza possa arrivare aderendo ad altre fedi.
Contro Benedetto XVI hanno detto la loro anche i lefebvriani. A Parigi c'è stato nei giorni scorsi il congresso della Fraternità San Pio X organizzato dal Courrier de Rome. Bernard Fellay, il superiore della San Pio X, ha detto che quando ha saputo che il Papa andrà ad Assisi «un brivido» gli «è passato sulla colonna vertebrale».
Perché? Perché «si cerca poi di negare ciò che è accaduto la prima volta».
Cosa accadde? La prima volta si sono offerte delle chiese cattoliche per le pratiche di culto di altre religioni, giungendo all'atto di porre un Buddha su un tabernacolo. Questa volta invece si dice ci sia intenzione di mettere a disposizione delle sale del Convento, ma eliminando rigorosamente i crocifissi.
Ha commentato Fellay: «È insensato! Si toglie così il mezzo della redenzione dell'uomo». In particolare Fellay è rimasto colpito da una parola presente nel discorso di Benedetto XVI dedicato all'annuncio dell'incontro del 2011. Si tratta della parola «fede». Ha infatti detto il Papa che andrà ad Assisi «allo scopo di fare memoria di quel gesto storico voluto dal mio predecessore e di rinnovare solennemente l'impegno dei credenti di ogni religione a vivere la propria fede religiosa come servizio per la causa della pace». Ha commentato Fellah: si può parlare di altre «fedi religiose»? La fede è una virtù teologale che il cattolico riceve attraverso il battesimo per mezzo della grazia di Dio. Ma può «lo stesso termine essere usato per circostanze diverse? Si rischia così di mescolare cose diverse».
Assisi per Fellay rappresenta «un simbolo» e questo simbolo «anche qualora lo si corregga, non lo si elimina». Permarrebbe dunque la sua forza evocativa. Quando Assisi potrebbe quindi avere un senso cattolico? «Il Vicario di Cristo dovrebbe dire: 'c'è un solo Dio ed è Gesù Cristo, convertitevi!' Così Assisi andrebbe bene!».
Gli attriti tra i lefebvriani e il Vaticano sembrano dunque trovare ancora spazio. Da mesi la pontificia commissione Ecclesia Dei sta lavorando per riportare i lefebvriani in seno alla chiesa cattolica ma i risultati sembrano ancora lontani. Fellay, di per sé, è favorevole al rientro ma dentro la Fraternità vi sono personalità che spingono nella direzione opposta. E potrebbero anche avere la meglio.
© Copyright Italia Oggi, 15 gennaio 2011 consultabile online anche qui.
Trogliere i Crocifissi dai muri dei conventi? Non mi pare una grande idea!
R.
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22 commenti:
io non credo che togliere un crocifisso sia un "il" problema. E' propio l'impostazione dell'incontro ad essere un problema. Come si fa a dire che si prega insieme?
insieme a chi?
i fedeli dell'unico e vero Dio, cioè Gesù Cristo, pregano insieme a chi non crede in Gesù come Dio e crede quindi in altri dei=?
Si dica ciò che si vuole, si facciano tutti i distinguo che si crede opportuno fare ma una preghiera così è sincretismo.
c'è una sola preghiera che Dio gradisce, quella fatta dalla Sua Chiesa, a nome di GesùCristo.
Quindi anche una preghiera fatta con cristiani, ma eretici, è problematica.
Non ho certo paura di questo incontro, perchè il cattolicesimo peggio di com'è non lo si può ridurre; certo sarebbe stato meglio evitare tale ammucchiata.
Nonostante questa "critica" all'iniziativa papale, ho molta fiducia in Benedetto XVI. Credo che saprà gestire molto bene l'evento.
Ma alla fine i lefebvriani sono in piena comunione con la Chiesa di Roma o no??
Tutte le critiche che ho letto in questi giorni , su Assisi, sulla beatificazione ecc. ecc. vengono da lì. (più o meno)
Rodari: L’ultimo trasloco di Papa Wojtyla, nuovo beato più vicino ai pellegrini
http://www.ilfoglio.it/soloqui/7390
però, se il Papa ha usato al singolare le parole "fede religiosa" di ciascun credente monsignor Fellay non dovrebbe convertirle al plurale in "fedi religiose" perché il significato cambia. Una cosa è attribuire oggettivamente alle altre religioni la dignità di Fede, e questo sarebbe ciò che Fellay insinua il Papa abbia fatto, altra cosa è riconoscere il valore della coscienza e del sentimento religioso di ciascun credente che, soggettivamente, è alla ricerca di Dio e può trovarlo anche attraverso percorsi che a noi sembrano poco "canonici", che a mio parere è quanto Benedetto XVI ha inteso dire.
Anche la frase contenuta ne Il Sale della Terra, pronunciata dall'allora Cardinale Ratzinger "per arrivare a Dio ci sono tante vie quanti ci sono uomini" non ha mai significato che tutte le religioni sono uguali, ma che Dio può fare Sue anche quelle vie che apparentemente, dal nostro limitato angolo visuale, non portano a Lui. Solo che nel libro Ratzinger aveva avuto di precisare molto chiaramente il significato, sgombrando così il campo da ogni possibile equivoco, così come provvedeva a far chiarezza nella diffusione di ogni documento del magistero di Giovanni Paolo II.
Oggi Benedetto XVI non gode del privilegio di poter contare sul "Ratzinger di Ratzinger" e la babele delle intepretazioni delle sue parole si spreca.
Per Anonimo delle 7:43 : tutto sta nell'espressione "pregare insieme". Gli incontri di Assisi non sono di "preghiera comune", che sarebbe babelica e impossibile, ma "di preghiera": ognuno, per suo conto, prega come può e come sa.
La Chiesa, Corpo di Cristo, sa che la "propria" preghiera è in realtà preghiera del Figlio (il Primogenito) al Padre.
In questo senso, è vero che è più "delicata" (=problematica) la preghiera "comune" con i Cristiani non cattolici che la preghiera "ACCANTO" ai non-cristiani.
"riportare i lefebvriani in seno alla chiesa cattolica" ecco il testo lo chiarisce, però c'è grande confusione anche su interne. Molti siti "cattolici" poi si scopre essere molto vicini alla sensibilità dei Lefebvriani e si rischia di generare confusione.
Scusatemi eh...ma se si toglie il crocifisso è "insensato" se invece il crocifisso viene lasciato appeso al muro ...diventerebbe blasfemo il fatto che in presenza del crocifisso vengano a pregare indù,buddisti ecc ecc
Quindi sia nel primo caso sia nel secondo il raduno di assisi nn sarebbe digerito....
in questo modo si ripeterebbe l'errore di Assisi 86...
P.S.
Secondo me x la preghiera dovevano prestare delle sale al di fuori del convento...
Bravo Azzeccagarbugli, mi è proprio piaciuto il tuo commento e credo proprio sia la lettura giusta che deve essere fatta circa la fede. Per quanto riguarda il Crocefisso: oggi ci sono vescovi che non ti consentono di celebrare la Santa Messa con la Croce al centro dell'altare come fa BENEDETTO XVI, e ci meravigliamo se lo si vuole togliere ad ASSISI?
Don Alessandro
Riportare i lefebriani in seno alla dotrina cattolica o riportare la Chiesa di Roma a ri-percorrere le vie della sana dotrrina e della Tradizione.
Personamnete sono stanco di vedere bandiere arcobale sull'latare della celebrazione, i frati del buon serafico padre Francesco andare a braccetto con radicali e atei , pronti a chiudere la porta in faccia ad "altrettanti atei "devoti" o ai tradizionalisti francesi. Insomma....... questa mossa non viene certo solod aRatzinger ma è quel pluralismo Wojtiliano che si aggira come un fantasma nei palazzi apostolici.
Oggi, la gente rimpiange Wojtila....ma se chiedo (e l'ho fatto) se hanno mai letto undicorso di Wojtilia, una sua enciclica ,un suo documento.....mi dicono che serve. Sono i gesti quelli che contano....e la olà di Wojtila per molti è bastata a farlo santo. Si, con Assisi 2011 si rischia di ritornare al sicretismo.... di mettere confusione su confusione.... di allontanarci dall'unico vero Dio.....che ci dice di amre tutti, amare sempre ( un a regola d'oro che esiste in tute le religioni)ma che non dice di trasformare la sua casa in lugo di preghiera di idoli..... Elia e la storia dei sacerdoti di Baal ne è un esempio.
Ad ogni modo i tempi sono questi..... ed io purtroppo non mi rassegno. In Wojtila e in Ratzinger colgo la cosa più importante : essere entrambi uomini di preghiera... e gli uomini di preghiera.... possono permettersi qualsiasi gesto, qualsiasi olà, qualsiasi incontro interreligioso perchè sono forti nella loro fede... Invece è la Chiesa fatta da vescovi, sacerdoti laici , che non può permettersi questo. Rischia....ad essere molto prima una minoranza creativa.
Sono in lefebvriani ad essersi divisi dalla Chiesa, non il contrario. E da quanto ne so io non è Dio che separa e forma rotture e ferite, ma quelun altro. Si preoccupino di tornare in seno alla Madre Chiesa prima di tutto, perchè per quanto anche io ami la Tradizione di rogne ne hanno già causate abbastanza e non sono loro il Magistero della Chiesa a cui i cattolici devono rendere conto.
i lefebvriani restino fuori dalla chiesa cattolica.
saranno un porto sicuro per il futuro.
Vi racconto un piccolo, ma significativo episodio sulla guerra dei simboli religiosi. Alcuni anni or sono partecipai ad un incontro in Chiesa di dialogo religioso comunitario, presente anche il mio Vescovo. Entrato in Chiesa una diecina di minuti prima dell'avvio della preghiera notai che alcuni partecipanti stavano rimuovendola, per nasconderla, una bella statua della Madonna. Incrociato il Parroco, gli chiesi perché, per compiacere i protestanti, avesse permesso la rimozione della statua. Quel parroco, detto per inciso, era considerato "un biblista di valore". La sua risposta mi lasciò sconcertato. Mi disse: "Ma cosa vuole, la Madonna è sempre stata abituata a vivere la sua vita terrena nel nacondimento". Ci rimasi molto male e tra me e me pensai che un conto era la vita terrena in Palestina, altro discorso era il nostro tempo in cui la Madre di Dio è venerata dalla Chiesa come sua madre ed è, sacrosantamente agli onori dell'altare." Boh! rimasi sconcertato e da quel momento decisi di non partecipare più ald alcun incontro di preghiera interreligiosa.
Aggiungo che quanto sopra, col senno di oggi, non mi meraviglia più di tanto. E' la deriva della Chiesa, che a corto di "penetrazione evangelica", fa, come si suol dire, buono tutto.
"i lefebvriani restino fuori dalla chiesa cattolica.
saranno un porto sicuro per il futuro."
Certo, un porto sicuro in cui fare "naufragio"...
W il Papa e l'unica Chiesa Cattolica Apostolica Romana.
Il solo chiedere ai membri delle altre (e false) religioni di pregare i loro idoli per la pace è un'offesa all'unico vero Dio, rinnegamento del I Comandamento.
Ed in tal modo si confermano gli erranti nel loro errore.
Diciamo le cose come stanno, senza girare attorno ai problemi per un insensato rispetto a chi organizza tali incontri.
Per la pace nel mondo si può operare a livello politico. Non cfredo che la danza di uno sciamano possa portar pace.
beh è un classico. Quando non si crede più in Dio, ci si rivolge a tutti gli altri, sciamani compresi. Non si sa mai...
Appunto. E io mi tengo sempre lontano da certi incontri. Ognuno deve pensare alla sua anima.
Il Papa non inviterà certo nessuno a pregare manitù, kahli, le ninfe dei boschi o il flying spaghetti monster: semmai inviterà tutti a pregare secondo la propria coscienza di credente e ognuno eserciterà di conseguenza questa libertà. D’altra parte non sarà un incontro finalizzato al proselitismo, e questo dovrebbe essere già chiaro a tutti, ma un’occasione per lanciare al mondo un messaggio di pace per mezzo della religiosità, nel senso che uomini che professano religioni diverse vogliono far capire al mondo che si può costruire un umanesimo fondato su valori condivisi pur nella diversità della fede.
Le derive verso il sincretismo non è che io non le veda, così come non è che non vedo alcuni errori di organizzazione che sono stati fatti in passato, però certi rischi potrebbero forse essere azzerati grazie a una chiara spiegazione della differenza tra preghiera multireligiosa e interreligiosa, se preghiera comune proprio dovesse essere. Poi, dal mio personalissimo punto di vista posso aggiungere che preferirei che i vari gruppi pregassero ognuno per proprio conto (non sarebbe un’offesa, ma rispetto reciproco e un omaggio alla coerenza e alla logica) e che tutti i leaders insieme sottoscrivessero una dichiarazione di carattere, appunto, umanistico più che religioso o teologico, mettendo al primo posto il ripudio della violenza in quanto contraria alla natura di Dio (non ci ricorerebbe qualcosa?)
"Per questo, nel prossimo mese di ottobre, mi recherò pellegrino nella città di san Francesco, invitando ad unirsi a questo cammino i fratelli cristiani delle diverse confessioni, gli esponenti delle tradizioni religiose del mondo e, idealmente, tutti gli uomini di buona volontà, allo scopo di fare memoria di quel gesto storico voluto dal mio Predecessore e di rinnovare solennemente l’impegno dei credenti di ogni religione a vivere la propria fede religiosa come servizio per la causa della pace. Chi è in cammino verso Dio non può non trasmettere pace, chi costruisce pace non può non avvicinarsi a Dio. Vi invito ad accompagnare sin d’ora con la vostra preghiera questa iniziativa." Benedetto XVI
Scusate se insisto. Ho postato le parole con cui il Papa ha annunciato l'Assisi 2011. Dato che Benedetto non usa mai le parole a vanvera, qui non si parla di preghiera ma di "fare memoria" e "rinnovare solennemente l'impegno di vivere la propria religione come servizio per la causa della pace". Tant'è vero che, idealmente, invita a questo tutti gli uomini di buona volontà i quali potrebbero non avere proprio nessuno da pregare ma che, comunque, potrebbero assumersi l' impegno di costruire la pace e quindi avvicinarsi a Dio.
Insomma, mi sembra che la prospettiva di questo incontro si configuri più come un ritrovarsi intorno alla medesima umanità, desiderosa di pace, piùttosto che ad una preghiera che supporrebbe un minimo comun denominatre tra le religioni. Che non esiste. Parola di J. Ratzinger. "Non esistono "le religioni" in generale, ...non esiste una comune idea di Dio e una comune fede in Lui...". (Fede Verità Tolleranza- Siena Giugno 2003).
"Sono in lefebvriani ad essersi divisi dalla Chiesa, non il contrario. E da quanto ne so io non è Dio che separa e forma rotture e ferite, ma quelun altro. Si preoccupino di tornare in seno alla Madre Chiesa prima di tutto, perchè per quanto anche io ami la Tradizione di rogne ne hanno già causate abbastanza e non sono loro il Magistero della Chiesa a cui i cattolici devono rendere conto."
E' solo una mia impressione o la frase suonerebbe meglio se al posto di "lefebvriani" si scrivesse un altro termine, tipo LUTERANI ... CALVINISTI ... ANGLICANI ... VALDESI ...?
AZZECCAGARBUGLI, ma invitare gl'idolatri a pregare secondo coscienza cosa significa? Invitare a pregare il vero ed unico Dio Uno e Trino o le false divinità inventate dall'uomo e, quindi, demoni? S. Paolo è sempre parola del Signore?
La Chiesa cattolica sembra ormai la zattera della Medusa ...Si sa come finì il naufragio...
I cosiddetti "lefebvriani" sono pienamente cattolici e lo sono sempre stati, tanto è vero che Roma ha sempre riconosciuto la validità persino delle loro ordinazioni sacerdotali ed episcopali, anche dopo la temporanea sanzione di scomunica che durò dal 1988 al 2009.
Ora la scomunica è stata cancellata dal Papa e l'unica cosa che ancora manca alla Fraternità Sacerdotale San Pio X è la regolarizzazione giuridica (cioè l'accomodamento) all'interno della Chiesa istituzionale. La cosa avverrà sicuramente, questo è anche il preciso desiderio del Santo Padre, si tratta soltanto di avere pazienza, al massimo qualche anno.
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