domenica 23 gennaio 2011

Berlusconi e il Papa. L'editoriale di Giuliano Ferrara

Clicca qui per leggere l'editoriale segnalatoci da Fabiola ed Alice.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Credo che Ferrara dovrebbe avere più coraggio e fare un'autocritica per aver sostenuto in buonafede Berlusconi.
Il discorso del papa ha certamente un orizzonte più generale, ma credo che sia apprezzabile il fatto che il card. Bertone (in passato un po’ troppo coinvolto, a mio avviso, in cene a casa di Vespa e simili) abbia avvertito finalmente l’esigenza di prendere le distanze da Berlusconi. Mi auguro che la CEI confermi ed accentui questa linea.
Ora Berlusconi, anziché continuare a gridare al “complotto”, dovrebbe fare una sola cosa: dimettersi, affidando il governo a Tremonti o Letta (o ad una personalità “super partes” come Draghi) e pensare a difendersi in tribunale. Il nuovo governo dovrebbe approvare in tempi rapidi una riforma elettorale che consenta agli elettori di scegliere effettivamente chi li rappresenterà in Parlamento, senza liste “bloccate” in cui compaiano personaggi come la Minetti.
I cattolici (ma anche “laici” come Ferrara)che sinora hanno sostenuto in buonafede Berlusconi (come Lupi, Formigoni ecc.) dovrebbero avere il coraggio di “smarcarsi” da lui e dalla sua cricca, per evitare di essere travolti (come capitò al PSI di Craxi) dalla inevitabile reazione antiberlusconiana; e dovrebbero favorire la nascita di un serio partito conservatore di stampo europeo, per una sana dialettica politica che superi i personalismi e le demonizzazioni speculari. Non credo che si possa continuare ad ignorare lo squallore di questo mondo politico in nome della priorità della pur giusta difesa dei “valori non negoziabili”: oltre un certo limite i comportamenti morali del premier e della classe dirigente diventano problemi politici primari, perché coinvolgono i criteri di formazione delle liste e l’uso del denaro pubblico. Ed i comportamenti morali su questioni essenziali sono anch’essi “non negoziabili”.
Del resto in occasione di scandali forse meno gravi il presidente della regione Lazio ed il sindaco di Bologna si sono dimessi. Perché non dovrebbe farlo Berlusconi?

Carla ha detto...

Ferrara auspica un'autocritica, un riconoscimento di aver varcato troppi limiti. Il Presidente del Consiglio non farà niente di tutto ciò....Inoltre, non mi illuderei, le parole di Papa Benedetto erano inequivocabilmente riferite alle attuali vicende, nessuna difesa è più sostenibile.
No, a questo punto meglio la Chiesa in lotta con un potere laicista, piuttosto che scenda a compromessi pragmatici con questa classe politica, che pensa (per tornaconto) di potersi prpcacciare il suo consenso (i suoi voti!) con qualche legge, anche importante. E' molto meglio per i cattolici continuare la "buona bsttaglia" senza esere in debito con nessuno...

mdeledda ha detto...

Se i vescovi - i quali tendevano a nascondere le porcherie pedofile dei loro presbiteri - chiedono le dimissioni di Berlusconi, non darò più l'otto per mille alla Chiesa cattolica. Il linguaggio del denaro è l'unico conosciuto dai preti.

PS: E se Berlusconi fosse innocente? È giusto massacrare un uomo politicamente?

Fabiola ha detto...

"Le parole di Papa Benedetto erano inequivocabilmente riferite alle attuali vicende, nessuna difesa è più sostenibile."
Ohibò, la nostra Carla deve avere delle fonti accreditatissime per essere così certa di una cosa che il Direttore dell'OR ha, sostanzialmente, smentito.
Oltre al fatto che ce lo vedo proprio Benedetto XVI ad emendare un discorso preparato da tempo, e probabilmente non di sua mano, per rispondere agli inviti pressanti di Corriere e Repubblica ad aiutarli a mandare a casa il reprobo, sentina di tutti i mali.
Ebbene, ora sarò proprio schietta: mi è stato insegnato a condannare il peccato, non il peccatore. Così, nonostante tutto, preferisco trovarmi con chi fa il male ma continua a chiamarlo tale che con chi non solo fa il male ma lo chiama bene, e rimprovera la Chiesa retrograda di non essersi ancora adeguata.( Un certo Nichi Vendola vi dice nulla?) Perché il primo può ancora pentirsi, il secondo difficilmente lo farà. Non pensando di avere niente di cui chiedere perdono, né alcuno a cui chiederlo.
Cioè sono d'accordo, in tutto, con Ferrara.

Anonimo ha detto...

Come cattolico praticante disapprovo decisamente "il mondo delle escort" approdate in politica. Tuttavia l'intervento del primo anonimo mi sembra chiaramente "di parte", senza alcun dubbio un support di quel "mancato stinco di santo" di Casini, uno che se avesse in mano il Paese, 1)con la sua disinvoltura "a spendere" (il denaro degli italiani) e la sua "confusione mentale e politica" (il governo della nazione, istituzionale, di responsabilità, del CNN, dell'emergenza, di difesa, di coalizione, ecc. ecc), 2) con la scarsa chiarezza della linea politica, porterebbe, insieme al suo amico inpoltronato Buttiglione(tanto caro non agli onesti cattolici, ma ai baciapile cattolici, a prescindere) il Paese alla rovina. Berlusconi è un vizioso, ma dal punto di vista politico fuori di lui c'è il vuoto; resterà al potere perché è il meno peggio. Qyuesto è il punto. Aggiungo anche, per semplice informazione che la disinvoltura sessuale, che noi cattolici doc deploriamo, purtroppo è normale in moltissimi uomini politici di potere. Basti pensare a Clinton ed a Sarkozy. Nei primi anni 60, al tempo del cattolico Kennedy, in Italia giravano i santini che raffiguravano insieme Papa Giovanni XXIII e John kennedy. Cosa fosse la Casa Bianca al tempo del clan Kennedy è ora ampiamente noto: una sorta di bordello con attrici e ballerini che trascorrevano notti boccacesche.
Purtroppo, per noi cattolici, il potere "da alla testa" e questo tocca, chi più chi meno, un po' tutti i politici, di qualunque colore.

Carla ha detto...

Dov'è il passo in cui l'Osservatore Romano afferma di non riferirsi alle attuali vicende politiche italiane? Ma non è tanto e solo qusto il punto, provo tristezza a vedere amici cattolici ostinati a non prendere le distanze dai comportamneti pubblici e privati del Presidente del Consiglio, palesemente inconciliabili con i valori cristiani. Io non partecipo attivamente alla vita della mia parrochia, ma parlando con diversi di loro che lo fanno ho colto, senza eccezioni, un senso di smarrimento, soprattutto da coloro i quali si riconoscono nell'are apolitica di centro destra. Ho poi letto questi giorni che i cattolici dovrebbero saper "perdonare" . Ma secondo me non c'entra nirmte la dimensione umana e personale del perdono con il sostegno a oltranza di un Responsabile di Governo che ha perso ogni credibilità e dignità, nei rapporti internazionali, e che ha dimostrato (chi potrebbe negarlo) un titale disprezzo dell'universo femminile. Del tutto fuori luogo l'ennesimo vittimismo sul complotto dei giuduci , dei comunisti e ora magari anche dei vescovi tutti "fiancheggiatori" della sinistra. Non condivido le posizioni del cattolicesimo "adulto e fai da te" di Bindi e Prodi, per me certoi valori saranno sempre non negoziabili, e forte di questa "libertà" ritengo che la presa di distanza dal Presidente del Consiglio sia la più conforme ai principi e valori in cui credo.