lunedì 24 gennaio 2011

Card. Bagnasco: fermatevi sul baratro, basta conflitti fra poteri (Izzo)

BAGNASCO: FERMATEVI SU BARATRO, BASTA CONFLITTI TRA POTERI

(AGI) - Ancona, 24 gen.

(dell'inviato Salvatore Izzo)

Un applauso liberatorio dei massimi vertici della Chiesa italiana (i presidenti delle Conferenze Episcopali Regionali e delle Commissioni Cei) ha concluso questa sera ad Ancona l'intervento con il quale il card. Angelo Bagnasco ha chiesto di "fare chiarezza in modo sollecito e pacato, e nelle sedi appropriate" riguardo all'inchiesta giudiziaria che coinvolge il premier, ma ha anche espresso perplessita' per "la mole delle indagini" sul caso Rudy e criticato il loro uso politico condannando di un conflitto tra "poteri che non solo si guardano con diffidenza ma si tendono tranelli".
Davanti a "notizie che riferiscono di comportamenti contrari al pubblico decoro" e a quelli che ha chiamato "squarci, veri o presunti, di stili non compatibili con la sobrieta' e la correttezza", Bagnasco non ha omesso di richiamare il dovere del buon esempio da dare ai giovani, ma si e' astenuto da anatemi o scomuniche, ricorrendo in sostanza - come ha notato un'autorevole personalita' vaticana - alla formula dell'insufficienza di prove.
Esplicitamente il presidente della Cei ha suggerito ai diversi contendenti di "fermarsi tutti e in tempo". Ed ha volutamente evitato di drammatizzare l'odierno passaggio nei rapporti Stato Chiesa, che i media avevano caricato dell'attesa di una "spallata" dei vescovi al premier e al suo Governo, creando un clima insolito per una riunione ecclesiale, con la presenza di tanti fotografi, teleoperatori e giornalisti nella hall dell'albergo scelto dalla Cei e presidiato anche delle unita' cinofile della Polizia di Stato.
I vescovi italiani insomma hanno messo ben in chiaro che non vogliono associarsi ai gia' "troppi che, seppur ciascuno a modo suo, contribuiscono al turbamento generale, a una certa confusione, a un clima di reciproca delegittimazione". Anche se "la comunita' nazionale ha indubbiamente una propria robustezza e non si lascia facilmente incantare ne' distrarre dai propri compiti quotidiani", per Bagnasco e' reale infatti il rischio che "taluni sottili veleni si insinuino nelle psicologie come nelle relazioni, e in tal modo, Dio non voglia, si affermino
modelli mentali e di comportamento radicalmente faziosi".
"Forse che questo non sarebbe un attentato grave alla coesione sociale? E quale futuro comune potra' risultare, se il terreno in cui il Paese vive rimanesse inquinato?", si e'chiesto il cardinale. Stiamo passando, ha denunciato, "da una situazione abnorme all'altra, e' l'equilibrio generale che ne risente in maniera progressiva, nonche' l'immagine generale del Paese".
Per questo, ha ammonito Bagnasco, dall'inchiesta giudiziaria, cosi' come dalla tempesta mediatica e dalle polemiche politiche che ha innescato, "comunque si chiariranno le cose, nessuno ricavera' realmente motivo per rallegrarsi, ne' per ritenersi vincitore". "La vita di una democrazia - ha ricordato il porporato - si compone di delicati e necessari equilibri, poggia sulla capacita' da parte di ciascuno di auto-limitarsi, di mantenersi cioe' con sapienza entro i confini invalicabili delle proprie prerogative".
E dunque, ha sottolineato Bagnasco citando il messaggio del Papa alla recente Settimana Sociale di Reggio Calabria, e' necessario muoversi in "una prospettiva di responsabilita'", con "la disponibilita' ad uscire dalla ricerca del proprio interesse esclusivo per perseguire insieme il bene del Paese". "Come ho gia' avuto modo di dire - ha ripetuto ancora una volta ai suoi confratelli riuniti nel capoluogo delle Marche in vista del Congresso Eucaristico Nazionale del prossimo settembre - chiunque accetta di assumere un mandato politico deve essere consapevole della misura e della sobrieta', della disciplina e dell'onore che esso comporta, come anche la nostra Costituzione ricorda".
"Il Paese ringiovanisca, torni a crescere dal punto di vista culturale e quindi anche sociale ed economico, battendo i catastrofismi", ha poi esortato invitando il mondo politico a un colpo d'ala. "Cambiare in meglio - ha assicurato il porporato - si puo' e si deve". C'e' da affrontare, del resto, "una crisi economica e finanziaria che, a partire dal 2009, ha investito in pratica il mondo intero e che non e' finita". Ed e' "obiettivo inderogabile l'avvio delle riforme annunciate", a partire da una riforma fiscale della quale il "fattore famiglia" potrebbe essere l'elemento qualificante.
"Come vescovi - ha infine tenuto a precisare Bagnasco, chiarendo il senso del suo intervento di oggi, che dichiaratamente non voleva essere un'ingerenza in campo politico, ma un richiamo sul piano dei valori - dobbiamo caricarci sulle spalle anche, e soprattutto, questo onere di richiamare ai doveri di fondo, di evidenziare le connessioni, di scoprire i pilastri portanti di una comunita' di vita e di destino". "Se si ingannano i giovani, se si trasmettono ideali bacati cioe' guasti dal di dentro, se li si induce a rincorrere miraggi scintillanti quanto illusori, si finisce - ha concluso il presidente della Cei - per trasmettere un senso distorcente della realta', si oscura la dignita' delle persone, si manipolano le mentalita', si depotenziano le energie del rinnovamento generazionale".

© Copyright (AGI)

Non so voi ma io ho trovato molto piu' incisivo l'intervento del card. Bertone.
R.

5 commenti:

Il papa è il mio padre spirituale ha detto...

Bravo, card Bagnasco!

laura ha detto...

Sono pienamente d'accordo con te, Raffaella. Più coinciso e più incisivo e anche più coraggioso. Bertone è ritenuto poco diplomatico, ma la verità non può essere addolcita

Anonimo ha detto...

sono d'accordo con te raffaella, a parte le forzature dei media, bagnasco ha dato un colpo al cerchio e uno alla botte arrivando anche a insinuare dubbi sulla magistratura. il fatto é che bertone ha deciso da solo e parlato quasi subito, bagnasco é stato messo una settimana sottopressione ed ha dovuto sentire il parere di 100 colleghi e pesare ogni parola. mi è piaciuto il richiamo ad ascolatare i giovani e le ultime proteste e a non archiviarle come cose già viste.

Max

Anonimo ha detto...

Da South Stream al caso Ruby, l'operazione "spacca-Silvio" made in Usa
di Mauro Bottarelli
http://www.ilsussidiario.net/News/Politica/2011/1/24/SCENARIO-2-Da-South-Stream-al-caso-Ruby-l-operazione-spacca-Silvio-made-in-Usa/144061/

Spunta una sinistra che non ci sta: "Basta giustizialismo sul caso Ruby"

http://www.ilgiornale.it/interni/lettera_apeora_caso_ruby_spacca_lintellighenzia_sinistra_compagni_dite_no_giustizialismo_e_polemica/politica-berlusconi-giustizia-giustizialismo-the_front_page-polemica-sinistra-dibattito/24-01-2011/articolo-id=501553-page=0-comments=1

Alice ha detto...

Certamente più incisivo Bertone, Bagnasco ha fatto un intervento più pastorale ed equilibrato, mi è piaciuta la denuncia dello scontro politico, ma oggettivamente Berlusconi non l'avrà nemmeno sentito.

Bagnasco: «Per l'Italia
è l'ora di saggezza e virtù»

http://www.avvenire.it/Chiesa/bagnasco+prolusione+virtu+saggezza_201101241601377930000.htm