venerdì 7 gennaio 2011

Cristiani nel mirino, l'appello del card. Bagnasco e l'assordante silenzio della UE (La Rocca)

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Se la Chiesa cattolica si decidesse, una volta per tutte, a non "annacquare" per "supposta opportunità relazionale", i misfatti che subisce dagli islamici, ma li dichiarasse in maniera chiara, tonda, pienamente comprensibile da tutti (anche dai sordi e falsi islamici), forse l'Unione Europea avrebbe qualche "strumento in più" per far "sentire la sua voce". Certo che, se ogni volta che ammazzano i cristiani, in Vaticano sono pronti "i pompieri" per gettare acqua sul fuoco, per "stendere un velo di opportuno (o inopportuno) silenzio", è poi difficile (di fronte alla Chiesa Cattolica danneggiata, che "dimentica" , presto presto, i torti subiti), che i governi europei, già molli e succubi del petrolio e degli affari islamici, facciano sentire la loro voce ed il loro peso politico.
A mio avviso è la Chiesa, che per troppo tempo, ha tenuto un "profilo
troppo basso" e controproducente, di fronte ai crimini dell'Islam, fornendo ai violenti islamici la convinzione di una debolezza cristiana e di una incapacità di autodifesa, che certo non ha aiutato la Chiesa ed i credenti cattolici. Ora, mi auguro, che un qualche ripensamento ci sia, perché quanto avvenuto, cioè della Chiesa che strilla gli imbelli governi occidentali, anziché, come dovrebbe, i governi islamici, dove prospera la violenza anticristiana, mi fa ricordare il famoso adagio: "di parlare alla nuora perché la suocera intenda" (compresa la versione opposta).

gemma ha detto...

secondo me non è giusto nemmeno dare tutte le colpe alla Chiesa. In fondo, non è che l'Europa penda dalle sue labbra e in molti paesi europei la Chiesa è ormai irrelevante. Il problema è secondo me dovuto anche ad una certa cecità culturale e politica. Si finisce col ridurre il problema dei rapporti con il mondo islamico a guerra santa tra Cristianesimo e Islam, ma il problema che hanno i cristiani in Medioriente probabilmente ce l'hanno anche gli appartenenti ad altre minioranze di cui non sappiamo nulla. In occidente la si deve smettere di scaricare il problema sualla Chiesa e sul Papa, che "se dialogano si ottiene la pace, se non dialogano sono guai per tutti". Ci si cominci a concentrare sulla questione anche da un punto di vista laico, visto che l'Islam per chi lo pratica non è solo religione ma anche legge, ordinamento dello Stato. E questo non genera solo contrasto religioso, risolvibile con un fantastico utopico convegno ecumenico, ma anche contrasto con la democrazia, che è il bene supremo che noi occidentali dobbiamo cercare di tutelare, non certo esportandolo con la forza, ma senza cedimenti nè concessioni riguardo ai suoi principii