domenica 16 gennaio 2011

Ex Anglicani, istituito il primo Ordinariato secondo le norme della Anglicanorum Coetibus. Forse entro l'anno creati anche l'Ordinariato per gli Usa e quello per l'Australia (Cardinale)

Si tratta della struttura canonica prevista dalla Costituzione apostolica Anglicanorum coetibus per pastori e fedeli che entrano in comunione con la Chiesa cattolica.

Ex anglicani, istituito il primo Ordinariato

DA ROMA GIANNI CARDINALE

Ieri la Congregazione per la dottrina della fede (Cdf) ha eretto un Ordinariato personale nel territorio d’Inghilterra e Galles per quei gruppi di pastori e fedeli anglicani che hanno espresso il loro desiderio di entrare nella piena visibile comunione con la Chiesa cattolica.
L’Ordinariato è stato denominato Ordinariato personale di «Nostra Signora di Walsingham» e ha come patrono il beato John Henry Newman. Si tratta del primo frutto della Costituzione apostolica Anglicanorum coetibus del 4 novembre 2009 con la quale Benedetto XVI dava proprio alla Cdf l’incarico di creare delle nuove strutture canoniche – gli Ordinariati personali appunto – che consentissero una riunione in forma corporativa, così da permettere a coloro che erano anglicani di entrare in piena comunione con la Chiesa cattolica, conservando elementi del loro caratteristico patrimonio anglicano. Con tali strutture, ricorda un comunicato della Sala Stampa vaticana «la Costituzione apostolica Anglicanorum coetibus mira a comporre da un lato l’intento di salvaguardare, all’interno della Chiesa cattolica, le venerande tradizioni liturgiche, spirituali e pastorali anglicane e, dall’altro, il fatto che questi nuovi gruppi ed i rispettivi pastori siano pienamente integrati nella Chiesa cattolica».
L’erezione del nuovo Ordinariato d’Inghilterra e Galles è avvenuta dopo «accurata consultazione» della corrispettiva Conferenza episcopale cattolica che l’11 gennaio, con una dichiarazione della segreteria generale, aveva avvisato della novità in arrivo. In questa stessa dichiarazione si spiegava che il nuovo ordinario farà parta a pieno titolo della Conferenza episcopale, che il primo titolare di questo ufficio sarebbe stato nominato direttamente dal Papa mentre per il suo successore il Pontefice dovrà scegliere in base di una terna di nomi presentata dal costituendo Consiglio di governo dell’Ordinariato (almeno sei preti, la metà eletti dal clero) che sarà qualcosa di più del normale consiglio presbiterale e del collegio dei consultori delle normali diocesi.
È noto che per ragioni dottrinali, la Chiesa cattolica non ammette in alcun caso l’ordinazione episcopale di uomini sposati. Comunque la Anglicanorum coetibus prevede, a certe condizioni, l’ordinazione come sacerdoti cattolici di ministri sposati già anglicani. Così sempre ieri nella Cattedrale di Westminster a Londra, l’arcivescovo Vincent Nichols, ha ordinato sacerdoti cattolici tre ex-vescovi anglicani (tutti sposati): Andrew Burnham, Keith Newton e John Broadhurst.
La Costituzione prevede anche che l’ordinario può essere un vescovo ma anche un sacerdote. E infatti ieri Benedetto XVI ha nominato il neo-ordinato prete cattolico Keith Newton, sposato con tre figli che dal 2002 al 2010 è stato vescovo anglicano di Richborough, quale primo titolare dell’Ordinariato personale di «Nostra Signora di Walsingham». Newton così diventa il primo chierico uxorato a far parte di una Conferenza episcopale cattolica (fatto impossibile prima della Anglicanorum coetibus), anche se – è bene ricordarlo – pur avendone alcuni poteri non sarà comunque un vescovo. Newton, unitamente ai neo-sacerdoti Burnham e Broadhurst, curerà poi la preparazione catechetica dei primi gruppi di anglicani in Inghilterra e Galles, che a Pasqua saranno ricevuti nella Chiesa cattolica insieme ai loro pastori, così come l’accompagnamento dei ministri – e sono decine – che si stanno preparando ad essere ordinati al sacerdozio cattolico.
La Santa Sede ha comunque ieri ribadito che l’istituzione degli Ordinariati per gli ex anglicani «è coerente con l’impegno per il dialogo ecumenico, che continua ad essere una priorità per la Chiesa cattolica». Nessuna contraddizione quindi tra la piena accoglienza nella Chiesa cattolica per i fedeli anglicani che desiderano farlo in gruppi e il dialogo con la Comunione guidata dall’arcivescovo di Canterbury.
Intanto non sembra lontana la possibilità che entro il 2011 possano essere eretti altri due ordinariati in Paesi i cui il processo per la loro costituzione sembra a buon punto: in Australia e negli Stati Uniti.

© Copyright Avvenire, 16 gennaio 2011

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