sabato 22 gennaio 2011

Il discorso del Papa alla Questura di Roma nel commento di Giacomo Galeazzi

“Le istituzioni ritrovino moralità”

Monito del Papa: Italia insicura, indeboliti i principi etici. Cresce il pressing della Chiesa sullo scandalo

CITTA’DEL VATICANO

A ventiquattr’ore dal monito di Bertone sul caso Ruby e prima che si pronunci Bagnasco al consiglio Cei di lunedì, scende in campo il Papa per invocare un recupero di moralità delle istituzioni.
Benedetto XVI denuncia nell’Italia di oggi un «senso di insicurezza» dovuto «alla precarietà sociale ed economica», acuita «da un certo indebolimento della percezione dei principi etici su cui si fonda il diritto e degli atteggiamenti morali personali, che a quegli ordinamenti sempre danno forza». E invita «società» e «istituzioni pubbliche» a ritrovare moralità «per dare nuova consistenza ai valori etici e giuridici di riferimento e quindi all’azione pratica». C’è forte preoccupazione per la tenuta sociale dell’Italia, di cui è Ratzinger è primate. Il Ruby-gate, ha insolitamente annunciato Bagnasco, sarà esaminato lunedì dalla Cei. A dar voce ai timori della Chiesa è anche l’arcivescovo di Torino, Nosiglia: «Chi ha responsabilità pubblica ha anche maggiore responsabilità nel privato e le due dimensioni non vanno separate, c’è in tutti preoccupazione per quanto sta accadendo, occorre chiarire in tempi ragionevoli la questione per non lasciare il paese alla mercé di notizie non si sa se vere o false». Gli ha fatto eco Famiglia Cristiana, esprimendo «angoscia» per gli effetti dello «scandalo» che da Arcore si abbatte sulle famiglie, con la «indecente rappresentazione del modo di vivere di tre generazioni, dei nonni, dei padri e dei figli». L’Osservatore Romano, oltre a pubblicare la condanna di Bertone, rilancia anche l’appello di Napolitano a evitare esasperazioni e nuove tensioni.
Prendendo spunto dai forti «mutamenti» che nella «città Eterna» «generano talvolta un senso di insicurezza», il Pontefice ha paventato che «le strutture alla base della convivenza non riescano più a funzionare in modo pieno» per il venire meno del «consenso morale». Dunque,«si affaccia in molti la tentazione di pensare che le forze mobilitate per la difesa della società civile siano alla fine destinate all’insuccesso». Cioè se la morale è debole, si indebolisce anche il diritto. Dall’allarme per il disorientamento della società civile, Benedetto XVI passa all’appello ai cristiani: ritrovino «una nuova risolutezza nel professare la fede e nel compiere il bene», contro una «visione riduttiva della coscienza, secondo la quale non vi sono riferimenti oggettivi nel determinare ciò che vale e ciò che è vero, ma è il singolo individuo, con le sue intuizioni e le sue esperienze, ad essere il metro di misura». Dunque «ognuno possiede la propria verità, la propria morale». Così fede e morale vengono confinati nel privato, invece il cristiano non deve rinunciare alla capacità della coscienza di riconoscere la verità. «Le nuove sfide che si affacciano all’orizzonte esigono che Dio e uomo tornino ad incontrarsi, che la società e le Istituzioni pubbliche ritrovino la loro “anima”, le loro radici spirituali e morali, per dare nuova consistenza ai valori etici e giuridici di riferimento e quindi all’azione pratica». Così «una solida morale personale dà forza al diritto e alle istituzioni, tanto più se i cristiani lavorano per il bene comune».
Il Pdl inizia a risentire dei contraccolpi, visto che lo schiaffo del Vaticano ha preso in contropiede un partito già scosso dall’inchiesta e che adesso guarda con preoccupazione all’intervento di Bagnasco. I canali diplomatici dell’ala cattolica del Pdl sono già stati attivati con un obiettivo: «ammorbidire», anche attraverso contatti (forse anche un incontro che Gianni Letta potrebbe tenere nel weekend con esponenti di primissimo piano delle gerarchie ecclesiastiche), la «censura» che la Cei si prepara a lanciare dopo il duplice affondo targato Bertone-Papa. Oltre al sottosegretario, altri azzurri vicini al premier sono stati attivati per arginare, attraverso colloqui informali, il rischio di un ulteriore danno d’immagine. Ieri mattina Berlusconi, in consiglio dei ministri, ha riferito di rassicurazioni in Vaticano: «Bertone parlava in generale e non si riferiva a me». Pochi minuti e piovono le dichiarazioni del Papa sulla necessità che le istituzioni ritrovino radici morali. Nel governo come nel partito, la preoccupazione torna a crescere. [GIA.GAL.]

© Copyright La Stampa, 22 gennaio 2011

2 commenti:

Alice ha detto...

Con il titolo "Senza verità la politica è culto dei demoni" l'Osservatore romano pubblica un estratto di una conferenza del '62 del giovane Joseph Ratzinger, raccolto in volume nel '73 con il titolo "L'unità delle nazioni. Una visione dei Padri della Chiesa".




http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=196&ID_articolo=1197&ID_sezione=396&sezione=

Raffaella ha detto...

Grazie :-)
R.