Il nunzio in Egitto: il Papa non vuole ingerenza ma chiede il rispetto della libertà religiosa
Il Papa non incoraggia “l’ingerenza negli affari interni” di uno Stato, ma chiede a tutti, “individui e governi”, di rispettare il credo e la pratica religiosa “delle differenti comunità” per promuovere “società armoniose e pacifiche”. E’ quanto ribadisce l’arcivescovo Michael Louis Fitzgerald, nunzio apostolico in Egitto e delegato della Santa Sede alla Lega Araba, in una nota pubblicata oggi su diversi giornali in lingua araba. Il nunzio torna sulle parole del Pontefice all’Angelus del 2 gennaio in cui ha definito la strage alla chiesa copta di Alessandria un “vile gesto di morte”.
Mons. Fitzgerald indica, in particolare, due aspetti: innanzitutto, il Papa ritiene che l’attacco ai cristiani abbia un effetto su tutta la popolazione egiziana; inoltre, il Pontefice chiede di rispondere all’attacco in modo non violento. Il nunzio in Egitto ricorda dunque che nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace del 2011, il Papa chiede il rispetto della libertà religiosa per tutti, non solo per i cristiani. La nota di mons. Fitzgerald mette poi l’accento sull’annuncio che il Santo Padre parteciperà alle celebrazioni, in ottobre ad Assisi, per il 25.mo anniversario della Giornata di preghiera per la Pace voluta da Giovanni Paolo II. In tale occasione, sottolinea mons. Fitzgerald, Benedetto XVI inviterà i fedeli di tutte le religioni a rinnovare il proprio impegno a fare della fede uno strumento di pace. (A.G.)
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Mah...mah...mah...mah!
Era proprio necessario? Quante precisazioni dovremo ancora ascoltare e leggere mentre i Cristiani vengono massacrati?
R.
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4 commenti:
adesso faranno passare questa giornata per un altro errata corrige del Papa. Speriamo almeno che il nostro Benedetto non si faccia convincere a subire una di quelle carnevalate sincretiste su cui aveva già espresso tanti dubbi in passato. Da cardinale era riuscito a modificarne un po' l'andazzo, sembra quasi che da Papa gli riesca più difficile. SArà che certi meccanismi di potere mi sfuggono.
C`è troppa mania di protagonismo tra gli uomini di Chiesa: tutti si sentono in dovere di esprimersi, più volte, su ogni argomento.
A me non sembra che un ambasciatore, quale il nunzio, presso un paese commenti a più riprese le affermazioni del capo del governo che rappresenta.
Jacu
ma perchè ci si deve sempre sentire in dovere di precisare le parole del Papa e perchè ci si deve da rappresentante dei cristiani in terra islamica sentire in imbarazzo se il Papa parla per i cristiani? Se non ci fosse stato un eccidio di cristiani, probabilmente non ne avrebbe parlato. E' così politicamente scorretto ammettere l'evidenza?
Di questo passo arriverà il giorno che nemmeno il Papa fuori dall'interno della Chiesa di San Pietro potrà nominare espressamente Cristo ma solo l'unico Dio, nè rivendicare più libertà religiosa e rispetto per i cristiani ma solo libertà religiosa, e punto.
probabilmente c'è molta buona volontà nel nunzio e nei suoi propositi, ma non sono gli incontri con strette di mano che risolvono da soli i problemi, anche perchè per arrivarci alla mano di alcuni ci si deve sempre corregere compiacendoli. Certo che se San Pietro avesse avuto un nunzio pronto ad edulcorare le sue parole, magari non sarebbe finito crocifisso a tesa in giù, ma...poi?
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