domenica 2 gennaio 2011

Il Papa chiede ai cristiani a non cedere allo sconforto e richiama i responsabili delle nazioni a un impegno «concreto e costante» per superare «le minacciose tensioni del momento (Gagliarducci)

Benedetto XVI: "Basta violenze ai cristiani"

Il Papa ha chiesto di non cedere allo sconforto. Padre Lombardi: il Pontefice profondamente addolorato.

Andrea Gagliarducci

Il Papa chiede ai cristiani a non cedere allo sconforto e richiama i responsabili delle nazioni a un impegno «concreto e costante» per superare «le minacciose tensioni del momento, di fronte specialmente alle discriminazioni,
È la Giornata Mondiale della Pace. Ma è anche il giorno in cui si contano i morti dell'attentato contro la chiesa dei Santi (Al-Qiddissine) ad Alessandria d'Egitto. Benedetto XVI non ne parla, ma la strage di fedeli è presente nelle sue parole per il rispetto della libertà di religione. Per lui parla Padre Lombardi: «Siamo sconvolti per questa nuova orribile violenza proprio in occasione di un'importante celebrazione religiosa. Il Papa è stato informato ed è profondamente colpito e addolorato da questi avvenimenti», ha affermato il portavoce della Santa Sede. Ieri Benedetto XVI ha annunciato che il prossimo ottobre, nel 25mo anniversario della Giornata mondiale di preghiera per la pace voluta da Giovanni Paolo II ad Assisi nel 1986, tornerà nella città di san Francesco «invitando a unirsi a questo cammino i fratelli cristiani delle diverse confessioni, gli esponenti delle tradizioni religiose del mondo e, idealmente, tutti gli uomini di buona volontà, allo scopo di fare memoria di quel gesto storico voluto dal mio predecessore e di rinnovare solennemente l'impegno dei credenti di ogni religione a vivere la propria fede religiosa come servizio per la causa della pace. Chi è in cammino verso Dio non può non trasmettere pace, chi costruisce pace non può non avvicinarsi a Dio».
«Libertà religiosa, via per la Pace», è il tema scelto da Benedetto XVI per la Giornata Mondiale della Pace. Lo ricorda durante l'omelia della Messa, alla quale partecipano anche gli ambasciatori presso la Santa Sede. «L'umanità - dice il Papa - non può mostrarsi rassegnata alla forza negativa dell'egoismo e della violenza; non deve fare l'abitudine a conflitti che provocano vittime e mettono a rischio il futuro dei popoli». Il Papa riprende alcuni passaggi del suo messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, quando parla di «libertà religiosa elemento imprescindibile di uno Stato di diritto» e quando afferma che il mondo «bisogno di Dio, ha bisogno di valori etici e spirituali, universali e condivisi, e la religione può offrire un contributo prezioso nella loro ricerca, per la costruzione» di pace e ordine sociale giusto.
«Oggi - afferma Benedetto XVI - vogliamo raccogliere il grido di tanti uomini, donne, bambini e anziani vittime della guerra che è il volto più brutto e violento della storia». Il Papa esorta a pregare «affinché giungano a buon fine gli sforzi intrapresi da più parti per promuovere e costruire la pace nel mondo», un compito per cui «non bastano le parole, occorre l'impegno e costante dei responsabili delle Nazioni, ma è necessario soprattutto che ogni persona sia animata dall'autentico spirito di pace».
E più tardi, all'Angelus, di fronte 50mila persone raccolte in piazza San Pietro, prima di annunciare il suo pellegrinaggio ad Assisi, Benedetto XVI ripete che «la pace non si raggiunge con le armi né con il potere economico, politico, culturale e mediatico. La pace è opera di coscienze che si aprono alla verità e all'amore».

© Copyright Il Tempo, 2 gennaio 2011 consultabile online anche qui.

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