lunedì 10 gennaio 2011

Il Papa: Il venir meno di stabili riferimenti culturali e la rapida trasformazione a cui è continuamente sottoposta la società rendono davvero arduo l'impegno educativo (Gasparroni)

Famiglia sott'attacco la Chiesa deve sostenerla
Appello a tutti i genitori: «Date ai figli nomi cristiani»


Fausto Gasparroni

Roma

Oggi la famiglia «è minacciata da più parti» e «si trova a far fronte a non poche difficoltà nella sua missione di educare alla fede»: per questo «la collaborazione tra comunità cristiana e famiglia è quanto mai necessaria».
Durante la messa nella Cappella Sistina, nella quale ha battezzato 21 bambini, Benedetto XVI ha chiamato ieri ancora una volta al sostegno dell'istituto familiare, la «piccola Chiesa domestica», così l'ha definita, che lui vede messa in pericolo «nell'attuale contesto sociale».
«Il venir meno di stabili riferimenti culturali e la rapida trasformazione a cui è continuamente sottoposta la società rendono davvero arduo l'impegno educativo», ha detto il Papa nell'omelia per la festa del Battesimo del Signore. Perciò «è necessario che le parrocchie si adoperino sempre più nel sostenere le famiglie, piccole Chiese domestiche, nel loro compito di trasmissione della fede».
Mentre sotto la volta michelangiolesca risuonavano i vagiti dei 21 piccoli battezzandi – 13 maschietti e otto femminucce, tutti figli di dipendenti vaticani –, il Pontefice ha detto che essi «ottengono in dono un sigillo spirituale indelebile, il "carattere", che segna per sempre la loro appartenenza al Signore e li rende membra vive del suo corpo mistico, che è la Chiesa. Certamente – ha proseguito – ci sarà poi bisogno di un'adesione libera e consapevole a questa vita di fede e d'amore, ed è per questo che è necessario che, dopo il battesimo, essi vengano educati nella fede, istruiti secondo la sapienza della Sacra Scrittura».
Per il Pontefice, quindi, «la Chiesa, che li accoglie tra i suoi figli, deve farsi carico, assieme ai genitori – appello perché diano ai figli nomi cristiani – e ai padrini, di accompagnarli in questo cammino di crescita».

© Copyright Gazzetta del sud, 10 gennaio 2011

3 commenti:

mariateresa ha detto...

buongiorno a tutti.
Cara amica ecco un articolo da girare a Politi, un eminente gesuita belga progressista (e ahimè in prima linea, diceva lui , contro i pedofili) è accusato di pedofilia, ha biascicato una mezza ammissione e insomma c'è da vergognarsi

http://www.lalibre.be/actu/belgique/article/634866/un-jesuite-eminent-dans-la-tempete.html

Il mondo progressista belga, compreso l'ex primate, ha fatto una figura di popò che non ce n'è un'altra. Forse è per questa ragione che non passa giorno senza che provino a impiccare mediaticamente M. Leonard che non invidio proprio. In più il Belgio come nazione sta andando a radicchi, vi segnalo per i media Le libre Belgique e Le soir che sono in francese, il fiammingo non loso. Non so ma la parabola del Belgio mi sembra quella dell'Europa e non è una bellezza.

Anonimo ha detto...

Buon lunedì, Raffa e tutti. A un rapido sguardo dai giornaloni paiono scomparsi i copti. Al contrario, impazzano i nomi di battesimo. Articoli di Schiavazzi e Bartezzaghi su rep e di Giovanna Cavalli sul corrierone. Al momento no link :-)
Ps.: grande spazio alla strage di Tucson, mia zia che ci abita da 30 anni è sotto choc. Speriamo faccia riflettere TUTTI i politici e i giornalisti italioti riguardo a ciò può succedere quando si trasforma l'avversario in nemico da abbattere.
Alessia

Anonimo ha detto...

Temo che Politi sia irredimibile, cara Mariateresa. Da quando è sbarcato al fatto da pensionato, sentendosi forse più libero di tracimare fiele e odio, si è superato in peggio. Onestamente non lo credevo possibile, ma io sono un'anima candida.
Alessia