VATICANO
Papa: nel mondo una sola famiglia umana, e siano uniti anche i cristiani
Nella Giornata del migrante, all’Angelus Benedetto XVI ricorda come anche i cristiani siano a volte costretti a lasciare la terra natale. E’ “fondamenatale” che sparsi in tutto il mondo essi siano uniti, che è il fine della Settimana di preghiera per l’unità. “Gioia” per la beatificazione di Giovanni Paolo II, l prossimo 1 maggio. Preghiera per le popolazioni dell’Australia, del Brasile, delle Filippine e dello Sri Lanka, recentemente colpite da devastanti inondazioni.
Città del Vaticano - (AsiaNews)
Formare un’unica famiglia è “la meta del grande viaggio dell’umanità attraverso i secoli, naturalmente con tutte le differenze che la arricchiscono, ma senza barriere, riconoscendoci tutti fratelli”, evocata dal messaggio di Benedetto XVI per l’odierna Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, che lo stesso Papa ha ricordato nelle parole che ha rivolto alle 20mila persone presenti in piazza san Pietro per la recita dell’Angelus. L’incontro ha dato occasione a Bendetto XVI per ricordare anche l’inizio della Settimana per l’unità dei cristiani ed esprimere la propria “gioia” per la beatificazione di Giovanni Paolo II.
La migrazione, ha detto, “a volte è volontaria, altre volte, purtroppo, è forzata da guerre o persecuzioni, e avviene spesso, come sappiamo, in condizioni drammatiche”. “Talvolta, purtroppo – ha proseguito - i cristiani si sentono costretti a lasciare, con sofferenza, la loro terra, impoverendo così i Paesi in cui sono vissuti i loro avi. D’altra parte, gli spostamenti volontari dei cristiani, per diversi motivi, da una città all’altra, da un Paese all’altro, da un continente all’altro, sono occasione per incrementare il dinamismo missionario della Parola di Dio e fanno sì che la testimonianza della fede circoli maggiormente nel Corpo mistico di Cristo, attraversando i popoli e le culture, e raggiungendo
nuove frontiere, nuovi ambienti”.
Il tema del messaggio papale per la Giornata “Una sola famiglia umana”, affermando che “tutti i popoli costituiscono una sola comunità”, implica che “è fondamentale che i cristiani, pur essendo sparsi in tutto il mondo e, perciò, diversi per culture e tradizioni, siano una cosa sola, come vuole il Signore. E’ questo lo scopo della “Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani”, che avrà luogo nei prossimi giorni, dal 18 al 25 gennaio. Quest’anno essa si ispira ad un passo degli Atti degli Apostoli: “Uniti nell’insegnamento degli apostoli, nella comunione, nello spezzare il pane e nella preghiera” (At 2,42). L’Ottavario per l’unità dei cristiani è preceduto, domani, dalla Giornata del dialogo ebraico-cristiano: un accostamento molto significativo, che richiama l’importanza delle radici comuni che uniscono ebrei e cristiani. Nel rivolgerci alla Vergine Maria, con la preghiera dell’Angelus, affidiamo alla sua protezione tutti i migranti e quanti si impegnano in un lavoro pastorale in mezzo a loro”.
Dopo la recita della preghiera mariana, Benedetto XVI ha ricordato che “il 1° maggio prossimo avrò la gioia di proclamare Beato il Venerabile Giovanni Paolo II, mio amato predecessore. La data scelta è molto significativa: sarà infatti la II Domenica di Pasqua, che egli stesso intitolò alla Divina Misericordia, e nella cui vigilia terminò la sua vita terrena. Quanti lo hanno conosciuto, quanti lo hanno stimato e amato, non potranno non gioire con la Chiesa per questo evento”. “Questa notizia – ha aggiunto rivolgendosi ai polacchi - era molto attesa da tutti e, in modo particolare, da voi, per i quali il Venerabile mio Predecessore è stato la guida nella fede, nella verità e nella libertà. Vi auguro una profonda preparazione spirituale a questo evento”.
Il Papa ha infine espresso un particolare ricordo nella preghiera “per le popolazioni dell’Australia, del Brasile, delle Filippine e dello Sri Lanka, recentemente colpite da devastanti inondazioni. Il Signore accolga le anime dei defunti, dia forza agli sfollati e sostenga l’impegno di quanti si stanno prodigando per alleviare sofferenze e disagi”.
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9 commenti:
Raffaella, ma secondo te quanto può soffrire il nostro amato e Santo Papa, impegnato in ogni modo a cecare di unire i Cristiani, a leggere degli articoli "in sua difesa" di questo genere?
http://www.avvenire.it/GiornaleWEB2008/Templates/Pages/ColumnPage.aspx?IdRubrica=.controstampa&TitoloRubrica=Controstampa+&Autore=Pier+Giorgio+Liverani
Brutto, Sam, davvero brutto!
R.
La Chiesa appare divisa in maniera tremenda.
Purtroppo ci sono fazioni contrapposte che se la contendono come fosse il Governo.
L'unico uomo che proclama pienamente la Verità è Benedetto XVI.
Invece di unirsi tutti dietro a Lui per consentirgli di ricomporre - come un sapiente direttore d'orchestra - la Chiesa in quell'unità armonica e sintonica che il Signore desidera, le fazioni cercano di USARE questa o quell'altra parola o questa o quell'altra iniziativa del Santo Padre per trascinarlo sul proprio campo di battaglia.
Davvero la Verità è ancora oggi "pietra d'inciampo", "segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori".
- Allora la terra intera presa d'ammirazione, andò dietro alla bestia e gli uomini adorarono il drago perché aveva dato il potere alla bestia e adorarono la bestia dicendo: "Chi è simile alla bestia e chi può combattere con essa?". Alla bestia fu data una bocca per proferire parole d'orgoglio e bestemmie, con il potere di agire per quarantadue mesi.
Essa aprì la bocca per proferire bestemmie contro Dio, per bestemmiare il suo nome e la sua dimora, contro tutti quelli che abitano in cielo.
Le fu permesso di far guerra contro i santi e di vincerli. -
Ap 13,3b-7a
Veramente a dividere i cristiani opponendosi al Papa e ad Assisi non è stato certo Avvenire .
Controstampa comunque è così, fa le pulci, come lupus in pagina, è quello lo stile.
Comunque basta leggere i commenti in questi giorni, messainlatino e il messaggio in primo piano oggi su fides et forma. negli ultimi due mesi gli equilibri son cambiati e anche la stampa e la controstampa!!!
Che noia però..
Alice, non mi importa chi ha cominciato. Mi importa che almeno i cattolici la smettano di litigare tra loro e che lascino che il Santo Padre ricomponga le diverse identità - che ci sono, restano e resteranno ed è giusto così - in unità.
Piantiamola tutti!!!!
ok Sam ma controstampa è uno spazio così, volutamente polemico e "puntuto" contro la stampa stessa.
Non solo in questa occasione.
a me pare che su questo appello dei foglianti si stiano costruendo troppe polemiche, al punto che penso sia solo l'ennesimo seguito di vecchie ruggini e solite dispute tra progressisti e conservatori, tra cattolici anti atei devoti e atei devoti. E dare tutta questa importanza a quel che pensa Melloni, col tono col quale sale abitualmente in cattedra per interpretare o discutere le decisioni del Papa, è cosa che mi lascia molto perplessa. In quanto ad Assisi 2011, buon senso imporrebbe di aspettare, e solo dopo raccontare, analizzare, discettare. Nella mente e nella coscienza del Papa non ci siamo noi, nonostante la nostra presunzione di aver sempre capito tutto noi soli
Si ma nemmeno si possono vedere circolare in rete storie di polli sgozzati senza che nessuno (per adesso Tornielli, Avvenire e l'articolo di vino nuovo) si prenda la briga di smentirle.
Il non dire falsa testimonianza è ancora un comandamento.
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