La lungimiranza di Papa Ratzinger
Piange i morti, Papa Benedetto. E dal pulpito di San Pietro leva la sua voce a difesa dei cristiani massacrati nel mondo, sempre più numerosi. E con un'intuizione che ormai contraddistingue sempre più il suo stile di governo universale della Chiesa, annuncia un incontro interreligioso ad Assisi per ottobre, sulle orme di Giovanni Paolo II. Con una mossa a sorpresa, Joseph Ratzinger dice al mondo che deve essere la religione a fare da diga alla deriva della violenza che colpisce prima di tutto i fedeli. Il messaggio sembra andare in due direzioni: verso i governi totalitari che contrastano ogni forma di libertà di pensiero (Cina in testa) e verso quei paesi dove, pur essendoci una formale libertà confessionale, i fondamentalisti delle religioni dominanti contrastano la crescita dei cristiani come potenziali concorrenti (India, ma anche Egitto e Iraq).
Benedetto XVI, all'inizio etichettato frettolosamente come rigidamente identitario e poco incline al dialogo - specie dopo l'incidente di Ratisbona - rilancia oggi con forza lo "Spirito di Assisi", uno dei tratti forti del precedente pontificato, che aveva convocato ben tre incontri nella città di San Francesco. Se la via della pace non si riesce a trovare nei summit delle concellerie o al Palazzo di Vetro, forse qualche passo in più si potrà fare giù, nella cripta del Sacro Convento.
© Copyright Il Sole 24 Ore, 2 gennaio 2011 consultabile online anche qui.
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