sabato 15 gennaio 2011

L’ultimo trasloco di Papa Wojtyla, nuovo beato più vicino ai pellegrini. Il Beato Innocenzo XI sarà traslato in un posto più defilato, sotto l'altare della Trasfigurazione (Rodari)

L'attuale sepolcro di Innocenzo XI
Su segnalazione di Alice leggiamo:

L’ultimo trasloco di Papa Wojtyla, nuovo beato più vicino ai pellegrini

di Paolo Rodari

Due restauratori con un lungo camice bianco lavoravano ieri di buona lena attorno alla cappella di San Sebastiano, nella basilica di San Pietro. Stavano lucidando affreschi e marmi e predisponendo le cose per quando la bara del beato Innocenzo XI, al secolo Benedetto Odescalchi (fu beatificato da Pio XII il 7 ottobre 1956), verrà spostata per far spazio a un nuovo “inquilino”.
Ovvero a Giovanni Paolo II, Papa “magno” come lo ha definito poche ore dopo la sua morte il cardinale Angelo Sodano, allora segretario di stato. Talmente “magno” da meritare “il rito abbreviato” sui tempi del processo canonico. E’ di ieri, infatti, la notizia che Benedetto XVI ha autorizzato la Congregazione per le cause dei santi a promulgare il decreto sul miracolo attribuito alla sua intercessione. Il primo maggio, nella festa che lo stesso Wojtyla ha voluto dedicare alla Divina misericordia, Giovanni Paolo II diverrà beato.
Sulla traslazione della bara di Wojtyla dalle grotte vaticane alla basilica di San Pietro c’era un gran parlare ieri in Vaticano. Anzitutto una domanda: perché Giovanni Paolo II verrà traslato senza esumazione?
Di solito non funziona così. Di solito i beati – l’ultimo caso è quello di Papa Giovanni XXIII – vengono esumati. Wojtyla invece no. Il corpo, infatti, non sarà esposto, ma sarà collocato in un vano chiuso da una semplice lapide di marmo con la scritta: “Beatus Ioannes Paulus II”.
Dicono in basilica: “Probabilmente Wojtyla non verrà esumato perché sono passati troppi pochi anni. Aprire oggi la bara rischia di compromettere i resti. Meglio aspettare almeno dieci anni”. Meglio aspettare il momento opportuno nel quale esumare i resti e, quindi, ricomporre il corpo per l’esposizione a beneficio della venerazione dei fedeli? Difficile rispondere. Di certo ogni decisione verrà presa a tempo debito. Anche perché la volontà del Vaticano di mostrare Wojtyla è tanta. Oggi l’Osservatore Romano pubblica a tutta pagina l’immagine dell’allora cardinale Joseph Ratzinger che rende omaggio in San Pietro alla salma di Wojtyla prima dei funerali. Come Ratzinger fecero la medesima cosa migliaia di fedeli poco prima dei funerali dove, davanti ai potenti del mondo, il decano di allora e futuro Papa accennò alla presenza celeste dell’anima del Papa defunto mentre il vento scompigliava le cotte porpora dei cardinali e le pagine del Vangelo posto sulla bara. Era l’aprile del 2005. Scrive Gian Maria Vian che “negli ultimi dieci secoli nessun Papa ha innalzato agli onori degli altari il suo immediato predecessore. Pietro del Morrone (che era stato Celestino V) fu canonizzato nel 1313 – meno di un ventennio dopo la morte – dal suo terzo successore, e oltre due secoli prima era stata subito riconosciuta la santità di Leone IX e di Gregorio VII, scomparsi nel 1054 e nel 1085”.
Perché tanto onore riservato a Wojtyla? Scrive ancora Vian: “Per questo già il 28 aprile 2005, meno di un mese dopo la morte, il suo successore ha dispensato dai termini prescritti per l’inizio della causa; per questo ha deciso di presiedere la sua beatificazione: per presentare al mondo il modello della santità personale di Giovanni Paolo II”. Seconda domanda. Che fine farà Innocenzo XI?
Per lui è già stato trovato un posto più defilato: sarà trasferito sotto l’altare della Trasfigurazione. Per anni la cappella di San Sebastiano è stata la sua. Ha riposato fra gli sguardi severi di Pio XI (scultura di Francesco Nagni) e di Pio XII (scultura di Francesco Messina), e sotto la tela che rappresenta il martirio di Sebastiano. Un posto di prestigio, subito dopo la pietà di Michelangelo. Un posto facilmente accessibile dai pellegrini – saranno a migliaia – che dal prossimo maggio entreranno in basilica per far visita a Wojtyla.

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© Copyright Il Foglio, 15 gennaio 2011 consultabile online anche qui.

5 commenti:

DANTE PASTORELLI ha detto...

Insomma, il posto deriva dal furor di popolo.
Beato caccia beato.

Anonimo ha detto...

ammesso che appare un gesto poco gentile,il posto deriva soprattutto da ragioni tecniche.
magari fra 1000 anni la storia si ripeterà a ruoli invertiti.

Antonio

Luis ha detto...

I voitiliani sono scaltri...se li si lascia fare cacciano pure San Pietro dal sepolcro!
Che vergogna,tutto solo per soldi.Oh! Simon Mago che hai sostituito il gran Simon Pietro!

Anonimo ha detto...

vabbè, ormai siamo ai toni apocalittici ...

Antonio

brustef1 ha detto...

Povero Beato Innocenzo XI, sfrattato per far posto alla "piazza"! Da oggi sarò un Suo devoto