mercoledì 11 maggio 2011

Egitto, il metropolita Hilarion: futuro impensabile senza i Cristiani

EGITTO: METROPOLITA HILARION, “FUTURO IMPENSABILE SENZA I CRISTIANI”

Un appello “alla comunità internazionale e in particolare ai paesi europei che hanno una responsabilità storica per il destino dei cristiani” affinché elabori “un meccanismo globale di difesa delle comunità cristiane nel mondo, fondato sul dialogo e la collaborazione sincera tra gli Stati, le comunità religiose e la società civile”. Scende in campo con una dichiarazione sulla difesa dei cristiani nel mondo anche il presidente del Dipartimento delle relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, il Metropolita Hilarion, pubblicata in seguito alla morte di 12 persone rimaste uccise dopo l’incendio di due chiese copte a Giza, in Egitto. Fatti – scrive il metropolita Hilarion - che hanno provocato sentimenti di “dolore e allarme” in tutto il mondo. Il metropolita russo afferma di aver apprezzato “le dichiarazioni dei leader musulmani d’Egitto che hanno fermamente condannato gli istigatori alla violenza. La speranza è che in futuro i responsabili della comunità musulmana continuino a ricordare sistematicamente ai loro seguaci di rigettare ogni forma di azione criminale contro la vita e la libertà religiosa dei cristiani d’Egitto che da secoli vivono a fianco dei musulmani in spirito di pace e di buon vicinato”.
“Siamo convinti – scrive Hilarion – che l’avvenire politico dell’Egitto è impensabile senza la difesa delle comunità cristiane locali che hanno sempre sostenuto lo Stato e la legalità nel paese”. “Gli avvenimenti dell’Egitto – prosegue Hilarion – non sono purtroppo che un episodio di un processo più globale di minaccia alla vita dei cristiani in numerosi paesi del mondo dove sono minoranza religiosa. La crescita incessante delle violenze contro i cristiani nelle regioni in cui essi vivono da secoli, non può che suscitare una profonda inquietudine. In questi ultimi anni, la cristianofobia che si manifesta in attentati contro la vita e i diritti di questi nostri fratelli, è divenuta sistematica. Anche le organizzazioni internazionali come l’Onu e il Parlamento europeo, hanno espresso preoccupazione in merito”. Ma se in Europa ci si sforza per “garantire i diritti delle minoranze non cristiane”, “il problema della cristianofobia non preoccupa le autorità dei paesi in cui questa comunità è minoritaria. Speriamo che l’Egitto che ha aperto da poco una pagina nuova della sua storia politica, prenda sul serio il problema della difesa dei della minoranza cristiana e che altri paesi in cui i cristiani sono sottomessi a discriminazioni e persecuzione, lo Stato sappia prendere misure in loro difesa”.

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